Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda claudio86 » 25/10/2019, 13:17

gabriella127 ha scritto:per spegnere il computer devi fare 'start'... (come se in una macchina il pedale per frenare si chiamasse 'acceleratore', come faceva notare non ricordo quale ditta concorrente in una presa in giro di Window).

A memoria è da Vista che il pulsante non si chiama più Start, ma ha semplicemente il logo di Windows. Ormai è una battuta vecchia di almeno 13 anni.

gabriella127 ha scritto:Quelle che sono scomodissime dell'Apple sono le tastiere, minuscole e molto belline, ma di una scomodità pazzesca, è impossibile scrivere velocemente a lungo, si impicciano le dita, infatti ho comprato un'altra tastiera se devo scrivere molto.

Ma poi dipende uno che mestiere fa, io mica devo fare l'informatico, la programmazione è solo uno strumento per fare altre cose. Il mio compagno fa lo scrittore e quindi lavora tutta la giornata al computer e dice che con il Mac si trova molto meglio.

Quello che non funziona è la tastiera, ma contemporaneamente è meglio per uno scrittore?


P.S.
Si chiama "Windows", con la esse finale.
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Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda gabriella127 » 25/10/2019, 13:37

Claudio, lo dice lui non io, non usa quella tastiera lì. Scrive al computer da 40 anni. Non è uno sprovveduto, ha libri tradotti in 18 lingue, per Mondadori e altre case editrici.
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Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda vict85 » 25/10/2019, 14:44

Windows ha il peggiore supporto per i segni tipografici. Insomma è difficile inserire alcuni simboli. Le nuove tastiere, introdotte da apple e poi importate ovunque, sono scomode per programmare e inserire i numeri (specialmente la tastiera italiana). Per il resto dipende dall'abitudine. Il Layout però è quasi lo stesso su tutti i sistemi, quindi per scrivere e basta non dovrebbe cambiare molto1. Ci sono programmatori che non riescono a fare a meno delle tastiere meccaniche e comprano tastiere molto costose con in cui puoi scegliere la resistenza e il rumore dei tasti. Ho avuto un collega che usava una tastiera ergonomica con layout Dijkstra in cui i tasti non avevano alcun segno distintivo (insomma dovevi sapere cosa facevano).

Note

  1. In compenso, almeno su windows, è più facile scrivere "È" con il layout inglese internazionale che con quello italiano.
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Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda axpgn » 25/10/2019, 20:22

vict85 ha scritto:Ci sono programmatori che non riescono a fare a meno delle tastiere meccaniche e comprano tastiere molto costose con in cui puoi scegliere la resistenza e il rumore dei tasti.

Non esistono più le tastiere di una volta :roll: :lol: quelle belle tastiere IBM, non quelle mosce di oggi ... :D
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Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda apatriarca » 25/10/2019, 21:28

Sergio ha scritto:d) Dal punto di vista funzionale, l'interfaccia grafica deve consentirmi di:
-- Avere quattro "schermi virtuali", detti workspace, in modo da poter tenere più finestre aperte senza che questo crei disordine. Normalmente li uso più o meno così: 1) terminale + emacs per scrivere/programmare, 2) visualizzazione documenti scritti, esecuzione di programmi realizzati, 3) interventi di sistema (installazione software ecc.), 4) browser e client di posta. Avere, per esempio, otto finestre aperte vedendone però solo due in ciascuno dei quattro "schermi virtuali", senza alcuna "folla", è per me impagabile.
-- Poter passare rapidamente da un workspace all'altro, con Ctrl+F1/2/3/4 oppure con un solo click del mouse. Sembra scontato, ma con l'ultimo Ubuntu i passaggi non erano così fluidi e solo per questo motivo sono passato a Xubuntu.
-- Poter lanciare rapidamente le applicazioni di uso più frequente senza dover affollare lo schermo di icone. Uso per questo pannelli laterali a scomparsa che posso sistemare dove mi pare e riempire con quello che mi pare.
I virtual desktop di Windows 10 (finalmente!) e del Mac (con Mission Control, credo) offrono qualcosa di analogo, e mi sento di consigliare i loro utenti di trarne beneficio. Quanto a me, prevalgono a), b) e c).
e) L'ultimo punto è forse un po' eccessivo, ma mi piace la possibilità di ridefinire facilmente la tastiera come mi pare, assegnando ad alcuni tasti i caratteri che decido io.

Uso linux tutto il giorno e per qualche ragione non sono mai riuscito a comprendere la ragione per avere più workspace. Forse sono io che tendo a tenere aperte solo le applicazioni che mi servono in un determinato momento chiudendo le altre. O più probabilmente perché faccio uso di più schermi e computer in contemporanea. Ho in effetti 2 schermi + un secondo portatile + cellulare al lavoro.
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Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda claudio86 » 26/10/2019, 10:01

Sergio ha scritto:I virtual desktop di Windows 10 (finalmente!) e del Mac (con Mission Control, credo) offrono qualcosa di analogo, e mi sento di consigliare i loro utenti di trarne beneficio.

Ho iniziato a usare desktop virtuali su Windows 2000, ma sono sicuro che funzionassero fin da Windows 98 (https://virtuawin.sourceforge.io/). Su Windows XP erano distribuiti da Microsoft stessa. Non sono una novità di Windows 10.

Sergio ha scritto:e) L'ultimo punto è forse un po' eccessivo, ma mi piace la possibilità di ridefinire facilmente la tastiera come mi pare, assegnando ad alcuni tasti i caratteri che decido io.

Su Windows avevo un layout di tastiera personalizzato (creato con il tool Microsoft: https://www.microsoft.com/en-us/downloa ... x?id=22339), perché spesso avevo bisogno di caratteri di 3 lingue diverse e non mi sono mai trovato con il sistema di cambiare layout al volo. Avevo anche vari simboli che mi servivano per scrivere codice che non sono disponibili nel layout italiano classico.
Quando sono passato a Linux ho trovato solamente guide per compilare manualmente lunghi file con elementi maldocumentati e ci ho rinunciato, però ogni tanto mi manca questa funzionalità. Hai qualche risorsa da suggerire?

apatriarca ha scritto:Uso linux tutto il giorno e per qualche ragione non sono mai riuscito a comprendere la ragione per avere più workspace. Forse sono io che tendo a tenere aperte solo le applicazioni che mi servono in un determinato momento chiudendo le altre. O più probabilmente perché faccio uso di più schermi e computer in contemporanea. Ho in effetti 2 schermi + un secondo portatile + cellulare al lavoro.

Ovviamente con più schermi avrai bisogno di meno desktop virtuali. Quando lavoravo in università avevo lo schermo del portatile con aperto il client di posta, uno schermo a destra messo in verticale per leggere PDF di articoli o altra documentazione, e uno schermo principale al centro. Qui avevo normalmente un workspace con editor di testo e console, uno con il browser e, se necessario, uno con eventuali altri programmi (per esempio spesso avevo Jabref, oppure una sessione di desktop remoto).
Quando ho solo il portatile la posta si prende un altro workspace.

Anche a me non piace tenere aperte troppe finestre, ma trovo più comodo passare direttamente da un "argomento" ad un altro con Ctrl+Alt+Su/Giù, che ciclare tutte le finestre aperte con Alt+Tab, anche perché ce n'è sempre qualcuna "minore" estranea (magari un paio di istanze di file manager, il generatore di token 2FA, calcolatrice o spreadsheet) che "rompe" la navigazione.
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Re: Python in modalità interattiva

Messaggioda claudio86 » 27/10/2019, 22:13

Sergio ha scritto:A quanto posso capire, su Windows XP dovevi installare Microsoft Powertoys o qualcosa del genere, su sistemi precedenti dovevi installare software di terzi, in Windows 10 non devi aggiungere nulla.

Una distribuzione Linux è per definizione una collezione di software di terze parti, onestamente non vedo la differenza. Il punto è che preferire Linux perché supporta desktop virtuali è come preferire Linux perché supporta il mouse.
Niente di personale :) ma resto sempre confuso quando qualcuno mi racconta di mirabolanti funzionalità presenti solo su Linux, che io uso da decenni su altri sistemi (o viceversa ovviamente).

Sergio ha scritto:Non capisco cosa intendi per "compilare manualmente lunghi file con elementi maldocumentati". Sui miei Ubuntu dal 2014 in poi e sul mio attuale Xubuntu c'è un file di testo /usr/share/X11/xkb/symbols/it che mi sembra molto chiaro e facilmente modificabile.[...]

Ho fatto ora una rapida ricerca, e non sono riuscito a trovare una lista di caratteri disponibili. quotedbl, dead_doubleacute, oneeight. Alcuni sono intuitivi, altri no (che significa "dead"?). Anzi, in realtà una lista l'ho trovata, ed è dentro il file "keysymdef.h". Dover guardare il codice sorgente per configurare una tastiera rientra ampiamente nella mia definizione di "maldocumentato". Vedo però che si può inserire direttamente il codepoint Unicode, magari farò un altro tentativo in futuro.
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