Messaggioda eafkuor » 27/12/2004, 12:14

hai un ipv4, infatti 4byte=32bit

per sapere il proprio ip(da dos):

winipcfg sui vecchi windows

ipconfig su windows Xp

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Messaggioda dazuco » 27/12/2004, 17:40

Esistono ad esempio i NAT che non fanno altro che associare ad ogni macchina una porta distinta ed in tal modo quando il pc vuole trafficre invia il proprio pacchetto al nat che mappa l'indirizzo IP del client (che può essere benissimo un indirizzo privato) con la porta x ed invia lo stesso pacchetto in interne cambiando questa volta l'ip sorgente (A) (quello prvato) con un ip pubblico (B) lo stesso numero di porta. IL traffico rientrante arà come ip dest l'ip B e la porta x. a questo punto il nat saprà indirizzarlo al giusto pc perchè saprà rimappare l'ip B con quello A .... e cosi via
in quewsto modo occorrono molti meno ip pubblici
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Messaggioda tony » 05/01/2005, 16:19

quindi l'ipV6 non sembra sia la risposta alla mia domanda ...

ringrazio:
eafkour per ipconfig.exe (c'è anche in win98)
e dazuco per i NAT.

questi NAT mi confondono:
capisco che l'uso del numero di porta è un "moltiplicatore" della capacità dell'indirizzo IP, ma non riesco a farlo rientrare nello schema seguente:
sono a casa, mi collego al mio provider, leggo (con pcAnyWhere o con ipconfig.exe l'IP assegnatomi: 212.34.225.159
me lo annoto ed esco di casa lasciando il collegamento aperto e pcAnyWhere (host, server) in attesa.
vado in ufficio, mi collego ad un provider diverso, non mi curo dell'IP assegnatomi lì, e attivo il pcAnyWhere locale (remote, client) dandogli l'IP di casa che mi ero annotato.
mi sembra chiaro che questo IP (sempre il 212.34.225.159) non può essere che assegnato univocamente a me per tutta la durata della sessione (altrimenti rischierei, dall'ufficio, di collegarmi con altri).

come entrano in questo quadro le porte dei NAT?

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Messaggioda dazuco » 05/01/2005, 20:55

Il provider potrebbe assegnarti sia un indirizzo pubblico e questo comporterebbe i problemi legati all'esaurimento di queste risorse ed in questo caso l'ipv6 è la soluzione.
Potrebbe però assegnarti un indirizzo di tipo privato ed in questo caso non esiste il problema della poca disponibilità degli indirizzi ip.
Faccio un esempio: io da casa mi collego al mio provider e sicuramente contatterò il suo router all'indirizzo ip pubblico xxx.xxx.xxx.xxx e se questo router è configurato da NAT può assegnarmi una porta (ad esempio 5009) ed un indirizzo privato yyy.yyy.yyy.yyy
Da questo punto in poi tutte le mie richieste saranno rimappate dal nat che nel momento in cui deve richiedere ad esmpio una pagina html al server pubblico www.matematicamente.it non può fornirgli come ip richiedente yyy.yyy.yyy.yyy perchè essendo privato se venisse usato da www.matematicamente.it nella risposta questa non giungerebbe mai e il primo router sulla strada la scarterebbe, quindi, come ip richiedente il provider mette xxx.xxx.xxx.xxx con porta 5009 ed in questo modo il server www.matematicamente.it risponde a xxx.xxx.xxx.xxx:5009 facendo così la risposta arriverà al provider che una volta ricevuta la rimanda a me xxx.xxx.xxx.xxx
Quindi, utilizzando funzionalità di nat si risparmiano indirizzi pubblici. Generalmente le piccole aziende che hanno un proprio router fanno questo
Certyo, però, che l'ipv6 risolve completamente il problema degli indirizzi.
ciao ciao
dazuco
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Messaggioda vecchio » 05/01/2005, 22:46

scusa eafkuor se ti correggo...ma nell' ipv6 i byte saranno 6...di conseguenza saranno 48 bit...sicuramente il tuo è solo un errore di distrazione..
io questa roba la so da due o tre giorni visto che sto preparando l'esame di informatica..e devo dire che è veramente gratificante capire qualcosa di ciò che è stato detto fin'ora!!! se non altro non mi risultano parole astruse!!!
beh cmq ho sicuramente bisogno di studiare ancora molto!!!
complimenti a Dazuco!! ne sai veramente un sacco!! [;)]
magari sai anche spiegarmi il funzionamento dei flip flop SR e il funzionamento dei transistors?
so di essere OT ma visto che in questo momento qui c'è un alta concentrazione di sapienti ne approfitto!!!

ciao a tutti
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Messaggioda eafkuor » 06/01/2005, 10:32

nonno', gli indirizzi ipv6 sono lunghi 128bit=16byte

http://it.tldp.org/HOWTO/Linux+IPv6-HOWTO/x403.html

ma tu quali byte intendi? quelli della lungheza dell' indirizzo?

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Messaggioda vecchio » 06/01/2005, 19:53

cito il mio libro di informatica (la mia una fonte di conoscenza in questo campo) : "...il progetto di estensione della numerazione IP si chiama Ipv6 e prevede l'impegno di 6 byte per gli indirizzi portando il numero totale degli indirizzi a oltre 10^14, un numnero niente male!"

beh..che dire..questa era la mia fonte..se hai ragione ti chiedo scusa!! a questo punto però vorrei sapere di più!

ciao
il vecchio

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Messaggioda eafkuor » 07/01/2005, 16:18

io cito il mio link

"[...]gli indirizzi IPv6 sono lunghi 128 bit[...]"

a questo punto non so chi abbia ragione :/

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Messaggioda vecchio » 07/01/2005, 18:16

eh eh..bell'inghippo...però devo dire in difesa del mio prof...che in quetso modo ci sarebbe analogia tra IPv<b>4</b>-->4byte e IPv<b>6</b>-->6 byte..
cmq non lo so davvero...magari ci aiuto dazuco..


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Messaggioda tony » 07/01/2005, 18:51

ragazzi, c'è un quiproquo:
se sbudellate un ipv6 (da 16 byte per un tot. di 128 bit) nel suo "tracciato" trovate un sacco di roba da far girare la testa a chi non sia profondo in materia, <u>e inoltre</u> i 6 byte di indirizzo.

questo dovrebbe accontentarvi entrambi.

tony

* AGGIUNTA A POSTERIORI:*
1)- il V6 della sigla ipV6 sta per "version 6 !"
2)- sullo sbudellamento di cui sopra non mi sento più tanto sicuro ...
tony
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