Ho avuto fra le mani il primo volume di Matematica.blu e Matematica.azzurro. Ho avuto alcune perplessità sul metodo seguito ma mi sembra che non siano scelte particolari di questo libro; forse sono problemi generalizzati dell'insegnamento della matematica alle superiori.
Vorrei prendere spunto da questo libro per sapere cosa ne pensano i docenti.
I capitoli e i numeri di pagina che cito di seguito sono quelli di Matematica.blu.
Capitolo 2: i numeri razionali
Si parla di proporzioni e si danno ben cinque proprietà delle proporzioni:
a : b = c : d $iff$ bc =ad
a : b = c : d $iff$ (a+b) : a = (c+d) : c
...eccetera.
Il che è molto strano: volendo potremmo continuare tutto il giorno a scrivere proposizioni equivalenti ad “a:b=c:d.
Mi chiedo se sia veramente il caso di insegnare le proprozioni. Le proporzioni sono delle equazioni. Non sarebbe più logico insegnare direttamente le equazioni?
A quel punto insegnare le proporzioni significherebbe soltanto insegnare a tradurre queste particolari frasi del linguaggio naturale in equazioni.
Capitolo 3: gli insiemi e la logica
Non mi sembra che questo libro sia il primo a trattare prima gli insiemi della logica.
Non capisco che senso abbia, visto che l'insiemistica è spiegabilissima con la logica. Tra l'altro l'insiemistica potrebbe essere un'occasione per enunciare proposizioni logiche semplici in linguaggio sia naturale che matematico, e iniziare a far prendere confidenza agli studenti con queste cose.
Capitolo 4: le relazioni e le funzioni
La parola immagine è usata solo per indicare le singole immagini degli elementi del dominio.
Quella che è l'immagine di una relazione viene chiamata dominio.
Quella che è la controimmagine di una relazione viene chiamata codominio.
Nella composizione di funzioni non è chiarissimo che il dominio della prima e il codominio della seconda devono coincidere.
Capitolo 5: i monomi e i polinomi
Mi chiedo a quale pro spiegare la cosiddetta regola di Ruffini. Secondo me si farebbe prima a spiegare soltanto la divisione fra polinomi in generale.