Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda killing_buddha » 07/04/2018, 17:37

Purtroppo i triangoli, a differenza delle collezioni numerabili di aperti, hanno la proprietà di essere disegnabili e, in generale, più facili da concepire.

Quindi tu non l'hai mai disegnato un aperto a forma di patata, quando facevi topologia?
Io lo farei spingendo sulla modellistica, che per me non è altro che sottolineare dove, nel mondo reale, si vedono le cose che hai definito su carta.

Io no: anche perché questo genera stuoli di ingegneri e fisici e finanzieri, ne abbiamo davvero tutto questo bisogno?
Bocciamo tutti finché non imparano a fare dimostrazioni per via naturale?

Promuovi una persona che non sa dire se è nato prima Napoleone o Carlo Magno? Promuovi una persona che non ha la minima idea di come comporre un elementare testo in italiano? Ora rispondi: perché dovrebbe funzionare diversamente con le nozioni matematiche elementari?
Ma magari vogliono fare finanza...

E' sufficiente impedire loro di farlo. Lo si fa già col metodo del badile e del rigurgito, nei confronti di quei pochi che vorrebbero imparare. Che poi, io non sono contrario ai metodi coercitivi, vanno benissimo, basta insegnare le cose giuste.
- "Everything in Mathematics that can be categorized, is trivial" (P. J. Freyd), which should be understood as: "category theory is good ideas rather than complicated techniques".
- "I always disliked Analysis" (P. J. Freyd)
Avatar utente
killing_buddha
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 2292 di 5766
Iscritto il: 03/05/2008, 17:33

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda Indrjo Dedej » 07/04/2018, 18:07

Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Luca.Lussardi ha scritto:Viceversa, e' estremamente raro che un classico intellettuale umanistico sappia anche di Scienza.

Bhé concordo, l'ignoranza scientifica di molti filosofi fa impallidire. Anche perché da questi medesimi la filosofia è ritenuta poco "scientifica", ma "umanistica", tipo latino e greco. Ma io direi di no...
Indrjo Dedej
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 338 di 1649
Iscritto il: 31/05/2016, 19:58

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda Zero87 » 08/04/2018, 11:33

killing_buddha ha scritto:Quello che manca è fare insegnare la matematica a scuola unicamente a gente che di lavoro, per almeno qualche anno, ha fatto il matematico (no, una magistrale non è abbastanza: dovrebbe avere almeno una pubblicazione onesta).

Penso di averlo detto per anni. Da laureato in matematica magistrale non posso partecipare alle selezioni di matematica per lo scientifico perché mi mancano 3 CFU in fisica - occhio ho detto "matematica per lo scientifico" e non "matematica e fisica per lo scientifico" - ma ho incontrato ingegneri ed economisti che l'hanno fatto.
Il risultato è che sto al quarto anno da impiegato e faccio ripetizioni "al volo" a chi scrive $a^(-1) = -a$ oppure $x^2 \ge 1 \to x \ge 1, x\ge -1$.
Se sapessi scrivere decentemente - di mio ci provo :wink: - si potrebbe intravedere un universo di descrizioni per quegli occhi vuoti di chi ti guarda in cui l'unica cosa concreta che leggi è "sul libro non c'è scritta questa formula".
Già oggi è tutta una formula, oggi è tutta una nozione.

Tra l'altro un mondo di gente mi guarda male quando utilizzo dei prodotti notevoli o i quadrati di binomi per fare dei quadrati di numeri a mente (es. $35^2 = 30 \cdot 40 + 25 = 1225$). Troppo difficile nella scuola di oggi dire che al posto di $a$, $b$ o $x$ ci si può mettere un numero e non esplode il mondo e/o che si possono rivoltare senza che si stravolgano le leggi della natura.
Raptorista ha scritto:Anche io sostengo che le cose vadano cambiate, però bisogna mantenere un contatto con la realtà e non pretendere troppo: se oggi gli studenti riescono a fare 5, non possiamo domani iniziare a chiedere 40'000.

Difatti la cosa sbagliata è che gli studenti riescono a fare 5 non che non si possa chiedere 40.000.

Questo post è dedicato a giuliofis - ormai disiscritto - con cui ho discusso per anni a più riprese sul sistema scolastico e/o tematiche simili. :)
Ex studente Unicam :heart:
Avatar utente
Zero87
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 5223 di 12931
Iscritto il: 12/01/2008, 23:05
Località: Marche

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda Indrjo Dedej » 08/04/2018, 15:42

Concordo, Zero87. La realtà è quella che tu descrivi, purtroppo.
Zero87 ha scritto:(...)
Già oggi è tutta una formula, oggi è tutta una nozione.
(...)
Difatti la cosa sbagliata è che gli studenti riescono a fare 5 non che non si possa chiedere 40.000.
(...)
Indrjo Dedej
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 339 di 1649
Iscritto il: 31/05/2016, 19:58

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda @melia » 08/04/2018, 17:49

Sono tutti bei discorsi, ma alla fine della fiera io sono pagata per insegnare quando compreso nelle Indicazioni Nazionali e per portare gli studenti di uno scientifico all'esame di stato in cui la prova arriva dal ministero. Dei miei studenti, se tutto va bene, il 2% farà Matematica, il 5% fisica, forse il 15% ingegneria, un altro 20-30% altre materie scientifiche, gli altri si distribuiscono su tutta la gamma delle altre facoltà. Non posso e non voglio concentrarmi su chi farà matematica, anche se, sapendolo un po' per tempo, cerco di dargli degli spunti in più.
Se uno studente è particolarmente bravo cerco di guidarlo verso scoperte autonome e gli chiedo approfondimenti, ma il mio lavoro è quello di portare tutta la classe ad affrontare il tema di maturità, sviluppando tutti gli argomenti del programma.

Quando insegnavo al tecnico, dove la matematica teorica contava come il 2 di spade, con briscola a bastoni, lavoravo soprattutto con le applicazioni della materia alle discipline tecniche. I miei studenti seguivano quello che facevo e, qualche volta, portavo a casa delle belle soddisfazioni: mi ricordo la richiesta di studiare gli sviluppi di Taylor per poterli applicare alle approssimazioni di topografia, o le equazioni differenziali del primo ordine per risolvere problemi di impianti o lo studio della ricerca operativa per impostare diagrammi di Gant o le applicazioni del metodo di simulazione Montecarlo per il calcolo di aree di superfici espresse per punti. Matematica applicata, d'accordo, ma era questo che serviva loro, non altro, e su questo potevo lavorare con buoni risultati.

Usare il quadrato di lato $a+b$ per spiegare la formula del quadrato del binomio lo faceva già Euclide nel suo IX libro, non c'è niente di nuovo.
Sara Gobbato

732 chilometri senza neppure un autogrill
Avatar utente
@melia
Moderatore globale
Moderatore globale
 
Messaggio: 10636 di 21976
Iscritto il: 16/06/2008, 18:02
Località: Padova

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda killing_buddha » 08/04/2018, 23:15

@melia ha scritto:Sono tutti bei discorsi, ma alla fine della fiera io sono pagata per insegnare quando compreso nelle Indicazioni Nazionali e per portare gli studenti di uno scientifico all'esame di stato in cui la prova arriva dal ministero.

Per questo, o piuttosto per insegnare matematica?

Dei miei studenti, se tutto va bene, il 2% farà Matematica, il 5% fisica, forse il 15% ingegneria, un altro 20-30% altre materie scientifiche, gli altri si distribuiscono su tutta la gamma delle altre facoltà.

Se stai sottilmente affermando che a uno che farà l'avvocato o il marò la matematica non serve, allora credo che questa conversazione smetta di avere ragion d'essere. (A proposito, che diavolo di fine hanno fatto i marò?)

Se uno studente è particolarmente bravo cerco di guidarlo verso scoperte autonome e gli chiedo approfondimenti, ma il mio lavoro è quello di portare tutta la classe ad affrontare il tema di maturità, sviluppando tutti gli argomenti del programma.
E dove ho detto che bisogna lasciare qualcuno indietro?

Quando insegnavo al tecnico, dove la matematica teorica contava come il 2 di spade, con briscola a bastoni, lavoravo soprattutto con le applicazioni della materia alle discipline tecniche. I miei studenti seguivano quello che facevo e, qualche volta, portavo a casa delle belle soddisfazioni: mi ricordo la richiesta di studiare gli sviluppi di Taylor per poterli applicare alle approssimazioni di topografia, o le equazioni differenziali del primo ordine per risolvere problemi di impianti o lo studio della ricerca operativa per impostare diagrammi di Gant o le applicazioni del metodo di simulazione Montecarlo per il calcolo di aree di superfici espresse per punti. Matematica applicata, d'accordo, ma era questo che serviva loro, non altro, e su questo potevo lavorare con buoni risultati.

Questo dà un'idea parziale di una storia estremamente più vasta, e le applicazioni certamente stanno nell'analisi come nella topologia, nell'algebra e nella logica; è inevitabile che tu insegni quel che sai, e riduci ciò che riesci ad insegnare in maniera semplice a ciò a cui hai pensato a sufficienza da renderlo banale. Ma ecco, io mi chiedo allora tu cosa sai, quello che il saggio ministero ha prescritto, oppure la matematica vera? Asservire le tue competenze ai dettami di un ministero limita quelle competenze, e giocoforza la possibilità di espanderle, in te e negli altri. Questo è sbagliato, è dire "io ti insegno quel che altri hanno deciso che tu sappia", non "il mio compito è darti la matrice con cui espandere personalmente la tua curiosità". E poi, che la maggior parte dei ragazzi siano stupidi o superficiali è un modo facile per deresponsabilizzare gli adulti. Se quando chiedi loro "a te cosa sta a cuore" ti rispondono "ea mona" o "i brillocchi e i vestiti firmati", il tuo compito di educatore è far loro intuire che questi non sono l'oggetto del loro desiderio, ma simboli che lo incarnino. A loro interessano il denaro, il piacere, il potere, la morte, l'onore, la forza, la conoscenza. Paradigmi dell'espressione umana, che sono alla ricerca di un modo per realizzare, e che volta per volta andranno a ingrossare le fila di adulti che sono ricchi, lussuriosi, famosi, suicidi, mafiosi, sportivi, filosofi... Tu gli devi insegnare questo, no le derivate, fancal diavolo le derivate, per quelle basta mezza giornata e un paio di fogli.
Usare il quadrato di lato $a+b$ per spiegare la formula del quadrato del binomio lo faceva già Euclide nel suo IX libro, non c'è niente di nuovo.

Dove ho detto che è nuovo? Ho detto che è un modo per dirlo molto in fretta, in maniera che si capisca come astrarre. E la matematica è niente più e niente meno che quella parte del sapere che si occupa di irregimentare il processo dell'astrazione.
- "Everything in Mathematics that can be categorized, is trivial" (P. J. Freyd), which should be understood as: "category theory is good ideas rather than complicated techniques".
- "I always disliked Analysis" (P. J. Freyd)
Avatar utente
killing_buddha
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 2293 di 5766
Iscritto il: 03/05/2008, 17:33

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda gio73 » 09/04/2018, 11:26

killing_buddha ha scritto: E poi, che la maggior parte dei ragazzi siano stupidi o superficiali è un modo facile per deresponsabilizzare gli adulti. Se quando chiedi loro "a te cosa sta a cuore" ti rispondono "ea mona" o "i brillocchi e i vestiti firmati"...


parafrasando con "amore" e "bel vivere"... devo dire che mi ci ritrovo abbastanza. 8-)
gio73
Moderatore
Moderatore
 
Messaggio: 5070 di 12003
Iscritto il: 27/11/2011, 14:41

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda @melia » 09/04/2018, 19:14

Credo che questa discussione abbia completato il suo scopo.
Sara Gobbato

732 chilometri senza neppure un autogrill
Avatar utente
@melia
Moderatore globale
Moderatore globale
 
Messaggio: 10638 di 21976
Iscritto il: 16/06/2008, 18:02
Località: Padova

Re: Professori, dove avete studiato?

Messaggioda gugo82 » 11/04/2018, 12:35

killing_buddha ha scritto:Io sto provando a essere parte della soluzione rompendo le palle finché posso, e con tutta la voce che posso.

Il problema, Fosco, è che chi si limita a “rompere le palle” non è mai parte della soluzione, perché il più delle volte sta sfogando solo le proprie frustrazioni, i propri risentimenti... Insomma, rabbia nel senso pressoché junghiano del termine.

Inoltre, mi chiedo: è mai possibile che tale rabbia riesca ad offuscare il tuo talento matematico tanto da non farti vedere che te la stai prendendo con un’intera categoria di persone (gli insegnanti) al posto di prendertela con un gruppetto sparuto di loro (i tuoi insegnanti, per esempio)?
È mai possibile che tu non ti renda conto di aver offeso, così facendo, moltissime persone che lavorano tutti i giorni anche meglio di quanto tu stesso non abbia fatto nel tuo “giorno di gloria” col quadrato di binomio?

Ritorna in te.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)
Avatar utente
gugo82
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 18498 di 44916
Iscritto il: 12/10/2007, 23:58
Località: Napoli

Precedente

Torna a Didattica della matematica, storia e fondamenti

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite