Come dare ripetizioni efficacemente

[Futuroprof]

Qual è secondo voi il metodo migliore per dare ripetizioni ai ragazzi delle superiori che sono più in difficoltà in matematica? In genere io faccio assieme a loro i compiti, correggendoli ogni volta che sbagliano qualcosa e cercando di spiegargli perchè abbiano sbagliato. Tuttavia, mi rendo conto che spesso ciò non li aiuta, perchè anche se capiscono (o fingono di capire per orgoglio o non so quale altro motivo) dove hanno sbagliato, dopo non sono in grado di fare un esercizio piuttosto simile a quello appena svolto in cui li ho corretti. E soprattutto fanno moltissimi errori di calcolo, dei quale a volte non mi accorgo (trovo molto difficile seguire passo passo un ragazzo mentre fa esercizi con calcoli complicati, specie su lui ha la calcolatrice e io no). Questi errori di calcolo ci fanno perdere moltissimo tempo che sarebbe speso molto meglio se invece ci concentrassimo sui concetti piuttosto che sui numeri...

[@melia]

Cosa vuoi che ti dica? Intanto armati di calcolatrice.
Anche lo stesso è difficile seguire uno che sta facendo i calcoli, seguire il suo processo mentale, soprattutto quando sbaglia i calcoli dove non te lo aspetti.
A suo tempo, io facevo così:

- cominciavo col far fare un esercizio e sondavo dove lo studente aveva delle lacune,

- poi facevo delle spiegazioni mirate scrivendo su un foglio tutto quello che dicevo, non volevo che lo studente prendesse appunti, scrivevo tutto io e alla fine della lezione gli lasciavo gli appunti che avevo scritto. Ad un certo punto ho anche scoperto che c'era un piccolo traffico dei miei appunti, tipo uno degli studenti mi chiamava per una lezione e se non potevo mi chiedeva chi dei suoi compagni di classe sarebbe venuto in modo da fotocopiare i miei appunti.

- facevamo insieme alcuni degli esercizi assegnati, ma gli chiedevo di fare da solo almeno i più semplici e di provare anche quelli più difficili;

-dagli esercizi svolti (o non svolti) da solo capivo quali erano i punti di debolezza e rincaravo la dose su quel tipo di esercizio;

- di fronte ad un esercizio particolarmente "calcoloso", mi facevo i conti da sola buttando un po' l'occhio al suo lavoro, ma concentrandomi sul mio, visto che, in ogni caso l'insegnante è più veloce dello studente.

- in caso di discordanza dei risultati, al primo sentore di errore di calcolo, mio o suo, basta tornare al passo precedente e confrontare i passaggi, l'errore saltava subito all'occhio.

- Anche adesso, correggendo i compiti, non lavoro mai sul prodotto dello studente, ma ne confronto i passaggi principali con lo svolgimento fatto da me, in questo modo si trovano gli errori di calcolo.

- qualche volta, su problemi particolarmente difficili, mi portavo a casa il lavoro cioè dopo la lezione risolvevo da sola il problema e se ne riparlava alla lezione successiva.

- Negli ultimi anni, quando già avevo una casa mia e abbastanza spazio, a volte li facevo venire da me ad una certa ora, poi li mettevo a fare esercizi da soli per un paio d'ore mentre mi dedicavo ad altri, alla fine li riprendevo e si correggeva il lavoro fatto. Questo di solito funzionava bene con le prove di maturità, di cui avevo le soluzioni.

[Futuroprof]

@melia hai iniziato dicendomi "cosa vuoi che ti dica ma mi hai dato comunque delle belle dritte puntuale come sempre, grazie

[@melia]

Sempre solidale con i colleghi!

[madmath]

Qual è secondo voi il metodo migliore per dare ripetizioni ai ragazzi delle superiori che sono più in difficoltà in matematica? In genere io faccio assieme a loro i compiti, correggendoli ogni volta che sbagliano qualcosa e cercando di spiegargli perchè abbiano sbagliato. Tuttavia, mi rendo conto che spesso ciò non li aiuta, perchè anche se capiscono (o fingono di capire per orgoglio o non so quale altro motivo) dove hanno sbagliato, dopo non sono in grado di fare un esercizio piuttosto simile a quello appena svolto in cui li ho corretti. E soprattutto fanno moltissimi errori di calcolo, dei quale a volte non mi accorgo (trovo molto difficile seguire passo passo un ragazzo mentre fa esercizi con calcoli complicati, specie su lui ha la calcolatrice e io no). Questi errori di calcolo ci fanno perdere moltissimo tempo che sarebbe speso molto meglio se invece ci concentrassimo sui concetti piuttosto che sui numeri...

Prima di tutto devi considerare la loro motivazione. Se quello che interessa è solo il voto indipendentemente da ogni capacità critica, molto probabilmente entrambi state sprecando tempo. Terminata la verifica di recupero non ricorderà alcunché. Ci sono studenti che prendono 2 dalla prima alla quinta promossi con voto di consiglio.
Se però esiste almeno un fondamento critico nelle motivazioni dello studente, il mio consiglio è di utilizzare una didattica per problemi: parti dal risultato e introduci l'euristica risolutiva.