Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda gabriella127 » 06/06/2019, 21:37

SirDanielFortesque ha scritto:Penso che il numero fondamentale da conoscere sarebbe il quello delle copie fatte circolare al tempo del libro. E non penso siano tante.
Facendo un raffronto un po' tirato per i capelli ma ficcante (non mi viene in mente altro al momento) con un altro libro "scientifico" importante di 50nt'anni dopo1 per il quale conosco il dato si può cubare la tiratura de "La theorie du chaleur" attestandola ben al di sotto delle $9000$ copie.
Anzi direi molto al di sotto di questo numero tenendo conto del lasso di tempo e che si tratta della Francia e non dell'Inghilterra.

Quindi sicuramente deve essersi trattato di un libro circolato esclusivamente nelle università tra pochi eruditi e addetti ai lavori.

Se qualcuno ha dati precisi si faccia avanti sono curioso anch'io. :D


E' probabile, SirDaniel, ma non so. Non è come oggi che i matematici nessuno se li fila, erano personaggi di fama con cariche nelle istituzioni scientifiche e politiche.
Certo la storia del pubblico sia letterario sia di altri settori culturali è una materia in sé. Era in questo la curiosità, al di là dei Fourier.
Comunque grazie, lì'dea di guardare le tirature è interessante.

Note

  1. "L'Espressione" di Darwin
Ultima modifica di gabriella127 il 06/06/2019, 21:52, modificato 1 volta in totale.
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda Vidocq » 06/06/2019, 21:47

Esistono studi non confermati che accomunerebbero le origini dei due illustri personaggi.
Attraverso rami diversi di una stessa famiglia, si risalirebbe fino al santo Pierre Fourier.

Le prove non sono confermate.

Di più, non so. :-D
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda gabriella127 » 07/06/2019, 12:54

Grazie Vidocq.
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda gabriella127 » 08/06/2019, 14:23

Vorrei precisare, facendo qualche esempio, cosa intendo quando dico che allora (fine settecento-prima metà dell’ottocento) i matematici in Francia erano personaggi in vista, di fama e con importanti incarichi, sia scientifici che politici.
Napoleone, dopo aver preso il potere con il colpo di stato del 18 Brumaio, nominò senatori alcuni tra i matematici più eminenti del tempo, Lagrange, Monge (suo amico personale) e Laplace, il quale fu per un periodo anche ministro dell’interno.
Quanto a Jean Baptiste Fourier, era un protetto di Monge e, tramite quest’ultimo, di Napoleone, che lo teneva in grande stima, e ammirava le sue capacità di organizzatore dal punto di vista militare.
Invece di dargli un importante incarico accademico, come pare Fourier desiderasse (al momento era assistente lettore alla Ecole Polythecnique), Napoleone lo spedì a fare la campagna di Egitto, come comandante, su suggerimento di Monge, della spedizione scientifica francese. Fu la spedizione che scoprì la pietra di Rosetta.1
Fourier rimase in Egitto per circa tre anni.
Era dunque noto come egittologo (scrisse anche un'opera sull'Egitto) e abile ufficiale, ancora più che come matematico e fisico.
Una volta tornato in Francia, dove sperava di riprendere l’insegnamento, fu invece, per volontà di Napoleone, nominato prefetto, carica di grande prestigio ma gravosa.
Diciamo, in sintesi, che fece fatica a liberarsi degli incarichi che gli appioppava Napoleone per dedicarsi allo studio e alla ricerca.
Nel 1808 Napoleone lo nominò barone per meriti.
Alla fine gli fu offerta la direzione dell’ufficio di Statistica del dipartimento della Senna, incarico che mantenne per il resto della vita.
Nel 1822 divenne segretario permanente della Accademia delle Scienze.
Negli anni venti si creò intorno a lui un circolo di giovani matematici e intellettuali, come Liouville, Sturm, Dirichlet, August Comte, il filosofo del positivismo. Quest'ultimo dedicò il suo Course de philosofie positive a Fourier, la cui Théorie de la chaleur considerava un'opera paradigmatica per la ricerca scientifica.

E in generale, dopo la rivoluzione francese, con la creazione delle grandi scuole, l'Ecole normale e l'Ecole Polytechnique, la figura del 'professore' vide un prestigio sociale mai conosciuto prima.

Insomma, questo per dire che non si trattava di oscuri ricercatori che lavoravano nel chiuso delle loro stanze.
Avevano una notorietà che andava al di là degli addetti ai lavori, ed è verosimile che la loro fama e i loro lavori arrivassero a un pubblico a più ampio.

Note

  1. V. Jean Baptiste Fourier, in God created the Integers, (S. Hawking ed.), Runnig Press (2007)
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda Vidocq » 08/06/2019, 15:10

Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Ai tempi era quasi scontato.
Vedi Pierre de Fermat...

Diciamo che la matematica e la Francia sono in sintonia. Basta guardare la classifica delle medaglie Fields e alcune conferenze di Cédric Villani.
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda gabriella127 » 08/06/2019, 15:41

@vidocq Cosa era scontato? Non ho capito bene.
Che i matematici facessero altri mestieri? Sì certo.

Il punto che cercavo di sottolineare è però la visibilità e il prestigio che, sia i matematici che il sapere tecnico in generale, assunsero dopo la rivoluzione francese presso un pubblico più ampio, con la democratizzazione della cultura, la diffusione della cultura scientifica, e la creazione di istituzioni scientifiche di prestigio di nuovo tipo.
E, anzi, con la valorizzazione dell'insegnamento e la maggiore specializzazione gli scienziati (il primo ottocento è il momento della specializzazione) sono più che nel passato scienziati 'accademici', dediti alla ricerca e all'insegnamento e solo a quello. Prima gli scienziati non erano così dediti all'insegnamento, e le istituzioni scientifiche erano legate alla corte, non erano autonome come dopo la rivoluzione.
Dopo la rivoluzione si può dire che è cambiato tutto nella scienza, intendo da un punto di vista sociale e istituzionale, ed è cambiata la figura del savant.
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda Vidocq » 08/06/2019, 15:58

gabriella127 ha scritto:Che i matematici facessero altri mestieri? Sì certo.

Si', ma non solo loro.

Rimaniamo in Francia con Nicolas Léonard Sadi Carnot. Militare, scienziato, matematico, fisico, ingegnere... io ho finito i termini. Ne vuoi aggiungere qualcuno anche tu? :-D :-D

Il discorso ovviamente non vale solo per i francesi, ma per tutti gli illustri scienziati di un tempo di qualsiasi Paese.

gabriella127 ha scritto:ed è cambiata la figura del savant.
'
Esatto. I savant (termine non appropriato in questo caso) come Carnot, Fermat e Fourier non ci saranno più. All'interno di una stessa materia esistono mondi interi di vie e viuzze. Impossibile da percorrerli tutti.

Non voglio andare OT, ma tu apri argomenti non facili ed e' :-D facile :-D prendere vie traverse.
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda gabriella127 » 09/06/2019, 19:42

@ Vidocq Non vai off topic. L'argomento era quale potesse essere la diffusione di opere scientifiche come la Théorie de la chaleur, e quindi giocoforza l'evolversi della cultura e della società scientifica tra fine settecento e prima metà dell'ottocento, in particolare in Francia.
Certo che sono argomenti non facili, non sono facili per me in primo luogo, perciò li pongo in forma interrogativa e li pongo qui, sperando in contributi di altri, mi aiutano a chiarirmi le idee, mettendo in comune cose che posso aver letto.
E quindi grazie delle risposte.


Dico un'ultima cosa per farmi capire (parlo a tutti quelli che leggono), rispetto a quello che volevo dire a proposito del cambiamento nel mondo della scienza e nella figura del savant dopo la rivoluzione.
Con la rivoluzione e poi con l'Impero, in Francia, la figura del savant universale, lo scienziato enciclopedico di stampo illuministico, va scomparendo, si impone un nuovo tipo di scienziato, lo scienziato più specializzato, matematico o altro, e data l'importanza che assume la tecnica addirittura si crea la figura del savant ingénieur, come Cauchy.
Qualche studioso (v. la citazione sotto) considera lo stesso Gauss, per quanto contemporaneo, come l'ultima figura dello scienziato settecentesco.
E questo va di pari passo con una diffusione e una democratizzazione della cultura e della scienza, in cui entreranno tanti giovani che prima non vi avevano accesso per motivi di rango sociale. Ecco perché parlavo di un pubblico più largo per i lavori scientifici.

Questi fattori sono sullo sfondo del passaggio dalla matematica del settecento a quella dell'ottocento.

Metto una bella citazione da Ludovico Geymonat che dà una sintesi:

"L'accresciuta diffusione della cultura scientifica portò all'interno di essa una notevole specializzazione dei rami studiati [...] Le specializzaziioni sorsero all'interno stesso della matematica. Mentre nel Settecento tutta questa scienza gravitava intorno ad un unico gruppo di problemi (intorno all'analisi e alla meccanica analitica)[...], cominciano invece nell'Ottocento a scindersi i vari rami del grande albero. Da un lato si coltiva l'analisi, dall'altro sorge come scienza autonoma la fisica matematica moderna, dall'altro si studiano la geometria pura, l'algebra rinnovata da Abel e da Galois, la teoria dei numeri, etc.[...]
Scompaiono naturalmente nella nuova situazione, gli uomini di cultura universale come Leibnitz, Laplace, e ultimo, Gauss; si sostituscono ad essi cultori specializzati, che limitano le proprie indagini a campi particolari di problemi. Avviene nella scienza qualcosa di analogo al processo di industrializzazione della produzione, con reparti distinti, operai specializzati, macchine diverse da reparto a reparto."1

Note

  1. L. Geymonat, Storia e filosofia dell'analisi infinitesimale, Bollati Boringhieri, (2017), pp. 160-161
Easy reading is damned hard writing. (Nathaniel Hawthorne, The Scarlet Letter)
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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda @melia » 09/06/2019, 20:04

Il mio professore di Algebra e di Storia della Matematica, che era anche un discreto musicista, invece, sosteneva che Gauss e Beethoven sono stati i primi, ciascuno nel proprio ambito, a sviluppare in modo moderno la propria disciplina. Nella matematica si può parlare di un "prima di Gauss" e un "dopo Gauss", così nella musica si può parlare di un "prima di Beethoven" e un "dopo Beethoven".
Sara Gobbato

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Re: Piccolo divertissement di storia della matematica, domanda semiseria

Messaggioda gabriella127 » 10/06/2019, 00:00

Sì, infatti, @melia, è questione di punti di vista.
L'idea di un Gauss settecentesco è più da un punto di vista sociologico, che riguardante il merito della matematica.
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