Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda LeonardoP9 » 16/08/2016, 20:43

Vulplasir ha scritto:Per quanto ne so per frequentare il MIT basta avere i soldi, non si richiede alcuna conoscenza particolare, come in quasi tutte le uni americane (e ovviamente sapere bene l'inglese). Si paga un sacco di soldi per avere una istruzione pari se non inferiore a quella media italiana (guardati le lezioni del mit sul loro sito di fisica e analisi, livello poco più che liceale, ma questa è una prassi americana, infatti l'halliday è il libro più adottato nei corsi di fisica generale in america, libro che qui appunto è considerato poco più che liceale. Ovviamente parlo per la triennale, per la magistrale le cose cambiano certamente, dato che disponendo di fondi non indifferenti, al MIT ci sono laboratori e strutture neanche immaginabili in Italia)

Innanzitutto chiedo scusa per essermi intromesso nella discussione e ti ringrazio per avermi risposto! Io, quando avevo in mente di provare il test alla normale, ho studiato meccanica sull Halliday ed è effettivamente un libro poco più che liceale (secondo me fatto meglio di molti altri libri usati alle superiori). Così ad occhio mi viene da pensare che forse ci siano poche università al mondo che hanno un test selettivo come quello della normale (ad esempio l'università di Tokyo ho sentito dire essere particolarmente difficile entrarci, sia per la quantità di materie sia per il livello comunqie alto). Per il Mit avevo sentito dire che si dovevano avere dei contatti con dei professori che devono inviare lettere di raccomandazione. Inoltre bisogna avere una media sopra il 9 e molti soldi e so che prendono anche pochi da fuori ovviamente bisogna sostenere un esame di inglese per accertarne un livello adeguato. Sappiamo tutti che non tutte le scuole ti preparano bene e dipende dai prof avuti. Per curiosità ho visto qualche video e per quel poco mi sono annoiato. Nel senso che ho visto delle lezioni italiane e le ho trovate più interessanti e di livello maggiore. Poi mi chiedo generalizzando: ma se è vero che per ogni settore o quasi vi sono magistrali valide anche in Italia (e magari all'estero ci sono altre che sono altrettanto valide o migliori) e quindi non sempre conviene andarci da un punto di vista puramente didattico, come si può quindi considerare il livello della magistrale (es al Mit) elevato se la triennale non offre una preparazione altrettanto buona?

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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda Vulplasir » 16/08/2016, 21:49

http://mitadmissions.org/apply
@Leonardop9 Sicuramente qui puoi trovare le informazioni che fanno al tuo caso.
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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda anonymous_40e072 » 17/08/2016, 01:36

LeonardoP9 ha scritto:
Vulplasir ha scritto:Per quanto ne so per frequentare il MIT basta avere i soldi, non si richiede alcuna conoscenza particolare, come in quasi tutte le uni americane (e ovviamente sapere bene l'inglese). Si paga un sacco di soldi per avere una istruzione pari se non inferiore a quella media italiana (guardati le lezioni del mit sul loro sito di fisica e analisi, livello poco più che liceale, ma questa è una prassi americana, infatti l'halliday è il libro più adottato nei corsi di fisica generale in america, libro che qui appunto è considerato poco più che liceale. Ovviamente parlo per la triennale, per la magistrale le cose cambiano certamente, dato che disponendo di fondi non indifferenti, al MIT ci sono laboratori e strutture neanche immaginabili in Italia)

Innanzitutto chiedo scusa per essermi intromesso nella discussione e ti ringrazio per avermi risposto! Io, quando avevo in mente di provare il test alla normale, ho studiato meccanica sull Halliday ed è effettivamente un libro poco più che liceale (secondo me fatto meglio di molti altri libri usati alle superiori). Così ad occhio mi viene da pensare che forse ci siano poche università al mondo che hanno un test selettivo come quello della normale (ad esempio l'università di Tokyo ho sentito dire essere particolarmente difficile entrarci, sia per la quantità di materie sia per il livello comunqie alto). Per il Mit avevo sentito dire che si dovevano avere dei contatti con dei professori che devono inviare lettere di raccomandazione. Inoltre bisogna avere una media sopra il 9 e molti soldi e so che prendono anche pochi da fuori ovviamente bisogna sostenere un esame di inglese per accertarne un livello adeguato. Sappiamo tutti che non tutte le scuole ti preparano bene e dipende dai prof avuti. Per curiosità ho visto qualche video e per quel poco mi sono annoiato. Nel senso che ho visto delle lezioni italiane e le ho trovate più interessanti e di livello maggiore. Poi mi chiedo generalizzando: ma se è vero che per ogni settore o quasi vi sono magistrali valide anche in Italia (e magari all'estero ci sono altre che sono altrettanto valide o migliori) e quindi non sempre conviene andarci da un punto di vista puramente didattico, come si può quindi considerare il livello della magistrale (es al Mit) elevato se la triennale non offre una preparazione altrettanto buona?

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Ma state delirando? State completamente parlando a vanvera. Ma che triennale o magistrale. Ma che MIT opencourse.
Richard Feynmann vi dice niente? 80 premi Nobel vi dicono nulla? Questo è il MIT.
In Italia invece al solito, si chiacchiera, si chiacchiera di continuo. E nella pratica? ZERO.

Basta parlare a vanvera. Per favore.
Siamo indietro sopratutto perchè la gente non ha cultura. E cultura non è conoscenza. E' un'altra cosa.
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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda LeonardoP9 » 17/08/2016, 08:16

anonymous_40e072 ha scritto:
LeonardoP9 ha scritto:
Vulplasir ha scritto:Per quanto ne so per frequentare il MIT basta avere i soldi, non si richiede alcuna conoscenza particolare, come in quasi tutte le uni americane (e ovviamente sapere bene l'inglese). Si paga un sacco di soldi per avere una istruzione pari se non inferiore a quella media italiana (guardati le lezioni del mit sul loro sito di fisica e analisi, livello poco più che liceale, ma questa è una prassi americana, infatti l'halliday è il libro più adottato nei corsi di fisica generale in america, libro che qui appunto è considerato poco più che liceale. Ovviamente parlo per la triennale, per la magistrale le cose cambiano certamente, dato che disponendo di fondi non indifferenti, al MIT ci sono laboratori e strutture neanche immaginabili in Italia)

Innanzitutto chiedo scusa per essermi intromesso nella discussione e ti ringrazio per avermi risposto! Io, quando avevo in mente di provare il test alla normale, ho studiato meccanica sull Halliday ed è effettivamente un libro poco più che liceale (secondo me fatto meglio di molti altri libri usati alle superiori). Così ad occhio mi viene da pensare che forse ci siano poche università al mondo che hanno un test selettivo come quello della normale (ad esempio l'università di Tokyo ho sentito dire essere particolarmente difficile entrarci, sia per la quantità di materie sia per il livello comunqie alto). Per il Mit avevo sentito dire che si dovevano avere dei contatti con dei professori che devono inviare lettere di raccomandazione. Inoltre bisogna avere una media sopra il 9 e molti soldi e so che prendono anche pochi da fuori ovviamente bisogna sostenere un esame di inglese per accertarne un livello adeguato. Sappiamo tutti che non tutte le scuole ti preparano bene e dipende dai prof avuti. Per curiosità ho visto qualche video e per quel poco mi sono annoiato. Nel senso che ho visto delle lezioni italiane e le ho trovate più interessanti e di livello maggiore. Poi mi chiedo generalizzando: ma se è vero che per ogni settore o quasi vi sono magistrali valide anche in Italia (e magari all'estero ci sono altre che sono altrettanto valide o migliori) e quindi non sempre conviene andarci da un punto di vista puramente didattico, come si può quindi considerare il livello della magistrale (es al Mit) elevato se la triennale non offre una preparazione altrettanto buona?

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Ma state delirando? State completamente parlando a vanvera. Ma che triennale o magistrale. Ma che MIT opencourse.
Richard Feynmann vi dice niente? 80 premi Nobel vi dicono nulla? Questo è il MIT.
In Italia invece al solito, si chiacchiera, si chiacchiera di continuo. E nella pratica? ZERO.

Basta parlare a vanvera. Per favore.
Siamo indietro sopratutto perchè la gente non ha cultura. E cultura non è conoscenza. E' un'altra cosa.

I Nobel ci vanno perché vengono ben pagati ed hanno strutture attrezzate. Io mi riferisco alla didattica e ai requisiti per entrare. Stiamo parlando di due cose diverse.

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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda Vulplasir » 17/08/2016, 09:50

Non si parla di premi nobel, si parla di didattica, di pagare 60.000 dollari l'anno per ricevere una didattica mediocre nelle discipline di base (vai a vederti le lezioni di walter lewin su youtube).
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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda anonymous_40e072 » 18/08/2016, 12:54

LeonardoP9 ha scritto:
anonymous_40e072 ha scritto:
LeonardoP9 ha scritto:Innanzitutto chiedo scusa per essermi intromesso nella discussione e ti ringrazio per avermi risposto! Io, quando avevo in mente di provare il test alla normale, ho studiato meccanica sull Halliday ed è effettivamente un libro poco più che liceale (secondo me fatto meglio di molti altri libri usati alle superiori). Così ad occhio mi viene da pensare che forse ci siano poche università al mondo che hanno un test selettivo come quello della normale (ad esempio l'università di Tokyo ho sentito dire essere particolarmente difficile entrarci, sia per la quantità di materie sia per il livello comunqie alto). Per il Mit avevo sentito dire che si dovevano avere dei contatti con dei professori che devono inviare lettere di raccomandazione. Inoltre bisogna avere una media sopra il 9 e molti soldi e so che prendono anche pochi da fuori ovviamente bisogna sostenere un esame di inglese per accertarne un livello adeguato. Sappiamo tutti che non tutte le scuole ti preparano bene e dipende dai prof avuti. Per curiosità ho visto qualche video e per quel poco mi sono annoiato. Nel senso che ho visto delle lezioni italiane e le ho trovate più interessanti e di livello maggiore. Poi mi chiedo generalizzando: ma se è vero che per ogni settore o quasi vi sono magistrali valide anche in Italia (e magari all'estero ci sono altre che sono altrettanto valide o migliori) e quindi non sempre conviene andarci da un punto di vista puramente didattico, come si può quindi considerare il livello della magistrale (es al Mit) elevato se la triennale non offre una preparazione altrettanto buona?

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Ma state delirando? State completamente parlando a vanvera. Ma che triennale o magistrale. Ma che MIT opencourse.
Richard Feynmann vi dice niente? 80 premi Nobel vi dicono nulla? Questo è il MIT.
In Italia invece al solito, si chiacchiera, si chiacchiera di continuo. E nella pratica? ZERO.

Basta parlare a vanvera. Per favore.
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I Nobel ci vanno perché vengono ben pagati ed hanno strutture attrezzate. Io mi riferisco alla didattica e ai requisiti per entrare. Stiamo parlando di due cose diverse.

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E invece stiamo parlando della stessa cosa.
La formazione che ricevi gioca un ruolo importante tanto quanto la genetica. Se fosse come dite, avremmo sì tanti Nobel al MIT, ma non avremmo una così netta differenza tra le nazionalità. Sono allora gli Italiani che sono pià stupidi? Macchè. E' colpa di come ci viene insegnato a pensare. E' colpa del metodo di valutazione ridicolo.
Vogliamo parlare del nostro tanto eccellente Liceo? Stessa storia: "Perchè noi siamo bravi, perchè la scuola superiore in america è ridicola, ecc". Ma bravi cosa? Che appena si pensa fuori dal coro, partono i votacci, parte l'antipatia di professori che non solo sono incompetenti, ma nemmeno persone adulte.
La nostra istruzione fa ridere. Al Liceo si studia a memoria, si studia di quantità e non di qualità. Si studia imparando procedure, si studia facendo 2000 mila esercizi tutti uguali. All'università la cosa migliora solo leggermente. Si fa un sacco di roba fatta a cazzo. Il sapere non serve proprio ad un bel niente se non lo si sa applicare.
Ditemi, ditemi quanta roba avete studiato che a malapena vi ricordate.
Ditemi, quello che sapete, lo sapete applicare?
Cos'è didattica eccellente per voi, riempire tante lavagne piene di formule in maniera totalmente meccanica? E' andare stra nel dettaglio di qualcosa perdendosi la visione d'insieme? E' fregarsene delle ipotesi e delle conclusioni? Lo studente italiano medio non sa ragionare, non sa applicare e sopratutto non sa ideare. Dice che è tutto facile, poi non sa fare niente. Sa solo un mucchio di cose fini a sè stesse.
L'avete detto voi stessi: discipline di base. Le basi si costruiscono con calma, capendo bene ogni passaggio, capendo le ipotesi, capendo le conseguenze dei risultati ottenuti.
Sapere non è capire il passaggio matematico della dimostrazione.
Sapere non è studiare.
Sapere è saper fare. Se sai fare, sai fare il giorno prima dell'esame e sai fare dopo 10 anni.
La gente brava davvero, non è quasi mai quella con voti eccellenti e nemmeno in tempi perfetti.
La nostra didattica è da ricostruire da cima a fondo. Ma lo sta diventando ormai tutto il sistema didattico mondiale. Per fortuna, è proprio dal MIT che arrivano i segnali giusti. Si sta cominciando a capire che sfornare articoli scientifici su articoli che nessuno leggerà mai, con la prova sperimentale di quel materiale in quella condizione specifica, con mille grafici, mille curve che nessuno si caga e scritti spesso in maniera disordinata e poco chiara.
Proprio Walter Lewin mi aiutò a capire alcuni aspetti fondamentali della fisica delle onde. Ad interpretare le equazioni che avevo davanti, a farmi vedere praticamente a cosa mi serve quell'equazione, cosa significa. Guardai un altro video poi eccezionale sull'equazione della corda vibrante.
In Italia invece? Disegnino ridicolo alla lavagna, differenzio qui, faccio là, questa è la vostra PDE, sfottò sul fatto che dovremmo saperla già risolvere senza che ci venga spiegata, poi bom, si parte con lavagnate di formule di dubbio significato.
Maddai.
La scienza è il pensiero razionale, è la riflessione, è interpretazione.
Il tempo lo si spende pensando, non riempiendo lavagne.

Senza contare poi che tutto il mondo vi dice una cosa e voi niente, convinti del contrario. Perchè avete visto due video su youtube? Perchè avete letto due cose su un forum?
Viaggiate, girate il mondo, lavorate, studiate, toccate con mano. Non siate superficiali.
Altrimenti, vista l'eccellenza della nostra formazione, quando lavorerete e non saprete fare niente, vi toccherà prendervela solo con voi stessi.
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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda LeonardoP9 » 18/08/2016, 14:38

anonymous_40e072 ha scritto:
LeonardoP9 ha scritto:
anonymous_40e072 ha scritto:[quote="LeonardoP9"]
Innanzitutto chiedo scusa per essermi intromesso nella discussione e ti ringrazio per avermi risposto! Io, quando avevo in mente di provare il test alla normale, ho studiato meccanica sull Halliday ed è effettivamente un libro poco più che liceale (secondo me fatto meglio di molti altri libri usati alle superiori). Così ad occhio mi viene da pensare che forse ci siano poche università al mondo che hanno un test selettivo come quello della normale (ad esempio l'università di Tokyo ho sentito dire essere particolarmente difficile entrarci, sia per la quantità di materie sia per il livello comunqie alto). Per il Mit avevo sentito dire che si dovevano avere dei contatti con dei professori che devono inviare lettere di raccomandazione. Inoltre bisogna avere una media sopra il 9 e molti soldi e so che prendono anche pochi da fuori ovviamente bisogna sostenere un esame di inglese per accertarne un livello adeguato. Sappiamo tutti che non tutte le scuole ti preparano bene e dipende dai prof avuti. Per curiosità ho visto qualche video e per quel poco mi sono annoiato. Nel senso che ho visto delle lezioni italiane e le ho trovate più interessanti e di livello maggiore. Poi mi chiedo generalizzando: ma se è vero che per ogni settore o quasi vi sono magistrali valide anche in Italia (e magari all'estero ci sono altre che sono altrettanto valide o migliori) e quindi non sempre conviene andarci da un punto di vista puramente didattico, come si può quindi considerare il livello della magistrale (es al Mit) elevato se la triennale non offre una preparazione altrettanto buona?

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Ma state delirando? State completamente parlando a vanvera. Ma che triennale o magistrale. Ma che MIT opencourse.
Richard Feynmann vi dice niente? 80 premi Nobel vi dicono nulla? Questo è il MIT.
In Italia invece al solito, si chiacchiera, si chiacchiera di continuo. E nella pratica? ZERO.

Basta parlare a vanvera. Per favore.
Siamo indietro sopratutto perchè la gente non ha cultura. E cultura non è conoscenza. E' un'altra cosa.

I Nobel ci vanno perché vengono ben pagati ed hanno strutture attrezzate. Io mi riferisco alla didattica e ai requisiti per entrare. Stiamo parlando di due cose diverse.

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E invece stiamo parlando della stessa cosa.
La formazione che ricevi gioca un ruolo importante tanto quanto la genetica. Se fosse come dite, avremmo sì tanti Nobel al MIT, ma non avremmo una così netta differenza tra le nazionalità. Sono allora gli Italiani che sono pià stupidi? Macchè. E' colpa di come ci viene insegnato a pensare. E' colpa del metodo di valutazione ridicolo.
Vogliamo parlare del nostro tanto eccellente Liceo? Stessa storia: "Perchè noi siamo bravi, perchè la scuola superiore in america è ridicola, ecc". Ma bravi cosa? Che appena si pensa fuori dal coro, partono i votacci, parte l'antipatia di professori che non solo sono incompetenti, ma nemmeno persone adulte.
La nostra istruzione fa ridere. Al Liceo si studia a memoria, si studia di quantità e non di qualità. Si studia imparando procedure, si studia facendo 2000 mila esercizi tutti uguali. All'università la cosa migliora solo leggermente. Si fa un sacco di roba fatta a cazzo. Il sapere non serve proprio ad un bel niente se non lo si sa applicare.
Ditemi, ditemi quanta roba avete studiato che a malapena vi ricordate.
Ditemi, quello che sapete, lo sapete applicare?
Cos'è didattica eccellente per voi, riempire tante lavagne piene di formule in maniera totalmente meccanica? E' andare stra nel dettaglio di qualcosa perdendosi la visione d'insieme? E' fregarsene delle ipotesi e delle conclusioni? Lo studente italiano medio non sa ragionare, non sa applicare e sopratutto non sa ideare. Dice che è tutto facile, poi non sa fare niente. Sa solo un mucchio di cose fini a sè stesse.
L'avete detto voi stessi: discipline di base. Le basi si costruiscono con calma, capendo bene ogni passaggio, capendo le ipotesi, capendo le conseguenze dei risultati ottenuti.
Sapere non è capire il passaggio matematico della dimostrazione.
Sapere non è studiare.
Sapere è saper fare. Se sai fare, sai fare il giorno prima dell'esame e sai fare dopo 10 anni.
La gente brava davvero, non è quasi mai quella con voti eccellenti e nemmeno in tempi perfetti.
La nostra didattica è da ricostruire da cima a fondo. Ma lo sta diventando ormai tutto il sistema didattico mondiale. Per fortuna, è proprio dal MIT che arrivano i segnali giusti. Si sta cominciando a capire che sfornare articoli scientifici su articoli che nessuno leggerà mai, con la prova sperimentale di quel materiale in quella condizione specifica, con mille grafici, mille curve che nessuno si caga e scritti spesso in maniera disordinata e poco chiara.
Proprio Walter Lewin mi aiutò a capire alcuni aspetti fondamentali della fisica delle onde. Ad interpretare le equazioni che avevo davanti, a farmi vedere praticamente a cosa mi serve quell'equazione, cosa significa. Guardai un altro video poi eccezionale sull'equazione della corda vibrante.
In Italia invece? Disegnino ridicolo alla lavagna, differenzio qui, faccio là, questa è la vostra PDE, sfottò sul fatto che dovremmo saperla già risolvere senza che ci venga spiegata, poi bom, si parte con lavagnate di formule di dubbio significato.
Maddai.
La scienza è il pensiero razionale, è la riflessione, è interpretazione.
Il tempo lo si spende pensando, non riempiendo lavagne.

Senza contare poi che tutto il mondo vi dice una cosa e voi niente, convinti del contrario. Perchè avete visto due video su youtube? Perchè avete letto due cose su un forum?
Viaggiate, girate il mondo, lavorate, studiate, toccate con mano. Non siate superficiali.
Altrimenti, vista l'eccellenza della nostra formazione, quando lavorerete e non saprete fare niente, vi toccherà prendervela solo con voi stessi.[/quote]
Allora a me non piace per niente il tuo modo di porti, e non mi interessa minimamente se non ti piace ciò che dico. Tuttavia concordo quando dici in modo implicito che una lezione complicata non implica una migliore didattica ed effettivamente si dovrebbe mirare a capire piuttosto che complicare. Questo lo penso anche io e sul discorso liceo è vero ma dipende dai docenti che si hanno. Tornando al discorso università è davvero così? Allora se fosse così molti ricercatori italiani non verrebbero apprezzati e nemmeno il politecnico di Milano per dirne uno. Secondo me li si mira di più al concreto mentre qui si mette molta carne al fuoco poi cucinarla potrebbe essere più complicato tuttavia poi si potrebbero ottenere dei buoni risultati o migliori. Va anche detto che molte persone non hanno la possibilità di farsi vedere e di avere strutture all'altezza ecco quindi che ci sono tanto Nobel in America. La preparazione? Guarda che sono più i Nobel che fanno ricerca li che invece sono usciti da li. Eh si li ci sono strutture qui è diverso.

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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda anonymous_40e072 » 18/08/2016, 15:18

LeonardoP9 ha scritto:Allora a me non piace per niente il tuo modo di porti, e non mi interessa minimamente se non ti piace ciò che dico. Tuttavia concordo quando dici in modo implicito che una lezione complicata non implica una migliore didattica ed effettivamente si dovrebbe mirare a capire piuttosto che complicare. Questo lo penso anche io e sul discorso liceo è vero ma dipende dai docenti che si hanno. Tornando al discorso università è davvero così? Allora se fosse così molti ricercatori italiani non verrebbero apprezzati e nemmeno il politecnico di Milano per dirne uno. Secondo me li si mira di più al concreto mentre qui si mette molta carne al fuoco poi cucinarla potrebbe essere più complicato tuttavia poi si potrebbero ottenere dei buoni risultati o migliori. Va anche detto che molte persone non hanno la possibilità di farsi vedere e di avere strutture all'altezza ecco quindi che ci sono tanto Nobel in America. La preparazione? Guarda che sono più i Nobel che fanno ricerca li che invece sono usciti da li. Eh si li ci sono strutture qui è diverso.

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Eh, dovrebbe interessarti invece.
Tra 6 mesi ci prendo la laurea magistrale in Ingegneria Energetica al Politecnico di Milano. E' il punto di vista di una persona, ma comunque il punto di vista di una persona che ci ha studiato e ci ha passato alcuni anni. Tu invece?
Poi nessuno ha detto che i ricercatori italiani non siano apprezzati, queste sono parole che io non ho pronunciato, mentre siete voi quelli ad aver messo in dubbio cose universalmente riconosciute. E ancora peggio a fare disinformazione su un forum pubblico.
E sapete qual è la cosa che me le fa girare? Che questo modo superficiale che avete di pensare è quello che accomuna il 90% degli Italiani. Pensare di sapere a priori.
Il modo di fare non è importante. E' importante capire se si sbaglia o meno. E fidatevi che se avete torto e non lo capite, la gente prende e vi mette in un angolo. Ergo, affari vostri.
Passo e chiudo. Saluti.
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Re: Consigli su libri in inglese

Messaggioda LeonardoP9 » 18/08/2016, 15:56

Non capisci invece. Io parlo per ciò che ho letto e sentito e volevo capire meglio come erano le cose. Se ciò che ho detto è sbagliato allora fammi capire che non è così! Ma ci vogliono i fatti! Come quelli di cui parlo io. Ho sbagliato? Ho torto? Non mi importa, a me interessa capire ma non mi piace che delle persone parlano come se volessero per forza avere ragione! Tu parli a vanvera perché forse non sai che la penso come te per la scuola superiore, visto che l'ho vissuta sulla mia pelle ciò che tu dici e ti posso dire che è così. E ti dico visto che fai ingegneria a poliMi cosa ne pensi? Ritieni che anche qui ci sia un approccio all'insegnamento errato? Perché ti sto facendo notare che molti dicono le cose senza sapere. Io invece voglio capire in concerto se ciò è vero è ho letto ciò che ti ho detto. Forse non ci capiamo io e te. Ps. Non ho detto che tu hai sottinteso quello bensì che se fosse come dici te allora non dovrebbero essere apprezzati. Forse nel tuo primo commento volevi dire che non sempre fare le cose in modo difficili significa farle meglio perché il concetto di fondo è quello (ovvero capire un meccanismo) dico bene?

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