marco_1004 ha scritto:... io avevo pensato che il campo attraverso la circuito/linea è dato dalla somma dei due campi trattando ciascun tratto rettilineo come un filo infinito
Certo, ma puoi anche considerare il contributo di un singolo conduttore e poi farne il doppio, il problema è come ti dicevo che ci sono due contributi, quello esterno al conduttore e quello interno e come spiegato nel link su EY al quale ho fatto riferimento nelle note del mio messaggio [3459], il coefficiente di autoinduzione (per unità di lunghezza) può essere espresso come
\[L=L_{i}+L_{e}=\frac{\mu _{0}}{8\pi }+\frac{\mu _{0}}{2\pi }\ln \frac{D}{r}=\frac{\mu _{0}}{4\pi }\left( \frac{1}{2}+2\ln \frac{D}{r} \right)=\left( \frac{1}{2}+2\ln \frac{D}{r} \right)\times 10^{-7}\ \frac{\text{H}}{\text{m}} \]
marco_1004 ha scritto:... il campo attraverso il circuito varia in funzione della distanza e quindi calcolai il flusso così:
$ phi(B)=int_(R)^(R+D)(mu_oId)/(pir) dr=(mu_oId)/pi ln((R+D)/R) $
$ L= (phi(B))/I=(mu_od)/pi ln((R+D)/R) $
Se intendiamo con D la distanza assiale fra i due fili, come credo intenda il testo, l'integrale per il contributo esterno dovrebbe avere come limiti di integrazione R e D-R, ad ogni modo questi sono dettagli (vista anche la presenza del logaritmo), e la tua determinazione è sostanzialmente corretta, come puoi confrontare con l'induttanza esterna Le della formula che ti ho postato.
Quello però che vorrei sottolineare è che il contributo interno Li al coefficiente di autoinduzione, anche per rapporti D/R particolarmente alti, non può essere trascurato.