Leoddio ha scritto:1) Se la forza d'attrito è perpendicolare alla velocità perché dovrebbe avere un comportamento diverso a quello che ha di solito? Tra l'altro questo esercizio è proposto nel capitolo precedente a quello in cui si parla del lavoro.
1) Quando una ruota rotola senza strisciare, il punto di contatto col suolo è FERMO. Siamo in regime di attrito statico.
Questa forza di attrito è POTENZIALE, nasce in opposizione ad un tentativo di scorrimento della superficie di contatto.
Qui il tentato scorrimento, c'è? Sì, se il volante è girato, perchè la ruota vorrebbe andare dritta, invece deve seguire una circonferenza, quindi la sua intenzione è di andare FUORI dalla circonferenza, di ALLONTANARSI dal centro. Per cui la forza di attrito è centripeta, si oppone a questo tentativo.
Tu dici che ha un comportamento diverso dagli attriti "normali"? Ma, quando per es. un oggetto striscia su una superficie scabra, la forza di attrito (nota che è un attrito dinamico) ha la direzione della velocità e verso opposto, quindi produce una accelerazione opposta alla velocità e alla fine ferma l'oggetto. Nel caso nostro, l'attrito è perpendicolare alla velocità: produce normalmente una accelerazione nella stessa direzione della forza, quindi verso il centro; ma questo non fa diminuire la velocità, le fa solo cambiare direzione, e produce la traiettoria circolare.
E' la stessa cosa che succede ad un pianeta in orbita circolare: l'attrazione del sole è perpendicolare alla velocità, e ciò non fa cambiare il modulo della velocità, ma solo la direzione, e produce l'orbita circolare invece che rettilinea
Leoddio ha scritto:2) Non capisco per cosa dovrebbe essere insufficiente l'attrito statico, se per esempio ho un punto materiale in moto rettilineo uniforme e gli si applica una forza (pur piccola che sia) in direzione ortogonale alla velocità questo punto materiale non inizierebbe ad accelerare in diagonale?
Quando dici "accelerare in diagonale" mi viene da pensare che tu stai idealmente facendo una somma vettoriale di velocità e accelerazione. Occhio che anche con i vettori vale il vecchio detto che "non si possono sommare mele con pere".
Velocità è una cosa, accelerazione un'altra.
Ora, la forza produce accelerazione. La forza è verso il centro, l'accelerazione è verso il centro. Se vuoi sapere che cosa succede alla velocità, non puoi sommare velocità e accelerazione: invece devi far intervenire il tempo $Delta t$, che moltiplicato per l'accelerazione ti dà $Delta v$, che, questa sì, puoi sommare alla velocità di prima e ti fa vedere cosa diventa.
Siccome il fenomeno è continuo, devi prendere un tempo piccolo, $dt$ e si finisce nel calcolo differenziale.
Però, se ti rileggi il capitolo di cinematica che parla del moto circolare uniforme, ti convincerai del fatto che ci può essere un movimento in cui velocità e accelerazione sono (permanentemente) perpendicolari.