erik.lograsso ha scritto: La differenza di potenziale viene definita come Delta(V) = - integrale da A a B di E scalare dl
Considera per es. una carica positiva.
Un' altra carica positiva di prova subisce una forza repulsiva. Il campo elettrico $vec E$ è diretto verso l'esterno.
Il potenziale di un punto A, $V(A)$, è definito come il lavoro, compiuto dal campo, nel portare una carica $q$ da A all'infinito, diviso $q$, quindi l'integrale che hai scritto, con B all'infinito. Risulta positivo, il campo compie lavoro.
Se prendi un punto B, più lontano di A dal centro, il suo potenziale, $V(B)$, definito allo stesso modo, sarà positivo, ma minore: partendo da più lontano, si ottiene meno lavoro.
La differenza di potenziale fra A e B, $V(A) - V(B)$, implica quindi un integrale da A all'infinito, positivo, meno un integrale da B all'infinito, pure positivo, ma minore, con un risultato netto positivo. In alternativa, un integrale da A all'infinito, PIU' un integrale da infinito a B, negativo, in modulo minore dell'altro. Quindi un percorso da A all'infinito, e dall'infinito a B.
Altra alternativa, dato che il campo è conservativo, e l'integrale fra due punti non dipende dal percorso, invece di fare una lunga deviazione verso l'infinito, possiamo andare da A a B direttamente, come nella tua definizione iniziale.
In conclusione. Io ti consiglierei di lasciar perdere le regole, ma di aver chiara la situazione. Spesso ci si confonde fra lavoro DEL campo e SUL campo. A volte non è evidente cosa è sottratto da cosa. Ma se pensi in termini di lavoro delle forze elettriche, il segno è chiaro.