Se mi dessi del tu, te ne sarei veramente grato!
Quella è una piattaforma che utilizziamo io e altri ragazzi per un centro studi vicino casa, la utilizziamo di rado...
Diciamo che ci hai quasi preso!!! Non sono ancora a tutti gli effetti ingegnere, possiedo una laurea di primo livello e sto completando quella magistrale.
Comunque mi rifaccio molto ai testi che ho utilizzato
(Chemical Engineering Thermodynamics - Sandler), ed ultimamente mi è capitato di seguire un ragazzo che doveva sostenere appunto l'esame di termodinamica 1.
Comunque... se consideriamo il flusso totale di energia dovuta al lavoro è bene suddividere questo in diverse parti.
In molti libri questo viene indicato con $\dotW$ da work (potenza meccanica), però io per deformazione la indico con $\dotL$ da lavoro.
Una parte di questo lavoro è dovuta dal flusso di energia meccanica (come già ti dicevo nei post precedenti) $\dotL_m$ (o in inglese $W_s$ da shaft work) che deve essere presente ai fini di far muovere un organo meccanico senza far avvenire deformazioni dei confini del sistema.
Un'altra parte di questo è dovuta alla potenza elettrica del sistema $\dotL_E=V I$ (che non ho mai utilizzato)
Poi arriviamo a quello più significativo, al lavoro prodotto dalle deformazioni delle superfici di contorno del sistema.
Il caso particolare è quello di esprimere il lavoro di compressione/espansione di un sistema contro le forze esterne.
Queste forze esterne possono essere viste come $F_(\text(ext))=P_(\text(ext))S$ la pressione che agisce sui confini del sistema.
Denotando il lavoro che le forze di pressione devono effettuare per compiere una variazione del sistema: $dL=F_(\text(text)) dx=P_(\text(text)) S dx=P_(\text(text))dV$
Quindi se il lavoro effettuato dalle forze esterne di pressione fosse positivo ($dV>0$) ciò vorrebbe dire che sul sistema si opererebbe una espansione, e viceversa una compressione ($dV<0$).
In questo caso subentra la convenzione del segno (
positivo se il lavoro viene fatto dall'ambiente sul sistema)...
Quando la $P_(\text(ext))>P_(\text(int))$ succede che l'ambiente esterno compie lavoro sul sistema compiendo una compressione...
Il lavoro compiuto dall'ambiente sul sistema assume segno positivo (convenzione)...
Un lavoro di compressione compiuto dalle forze esterne è però negativo...
In questo caso subentra un'incongruenza, perciò è giusto "rattoppare" la relazione introducendo un segno negativo: $dL=-P_(\text(ext))dV$
Oltretutto questo lavoro si compie solo nel caso in cui ci sia una variazione del volume del sistema. Perciò se il volume dovesse restare costante (nel caso in cui la superficie sia una membrana mobile) allora potremmo supporre che $P_(\text(ext))=P_(\text(int))$...
Quindi se dovessimo considerare una trasformazione di compressione o espansione da un $V_1$ a un $V_2$ che procede con un passo per arrivare al volume finale pari a $\DeltaV rarr 0$ (trasformazione quasi-statica, quindi reversibile) allora potremmo supporre anche che $P_(\text(ext))=P_(\text(int))$ proprio perchè consideriamo la variazione di volume tendente a zero (quasi nulla). Allora:
$dL=-P_(\text(ext))dV=-PdV$
M.