Se il rif non inerziale è dotato di velocita angolare $vec\omega$, che può essere anche variabile , e se un punto materiale $P$ è dotato di velocità relativa $vecv_r$ nel riferimento detto , che può essere anche essa variabile, il punto $P$ nel rif non inerziale detto è soggetto , tra l'altro, ad una accelerazione di Coriolis, detta anche "complementare" , data da :
$veca_(com) = 2vec\omega\times\vecv_r$
le altre accelerazioni, nel rif non inerziale, sono dette " di trascinamento " . Tutte queste accelerazioni hanno , come causa, la NON inerzialità del riferimento. In un rif non inerziale non vale il principio di inerzia .
Per applicare la 2º legge della dinamica in un riferimento non inerziale , e cioè determinare l'accelerazione di $P$ relativa al riferimento non inerziale, occorre dunque scrivere :
$ vecF + vecF_t + vecF_C = m veca_r$
e cioè bisogna mettere in conto al primo membro, oltre alle forze direttamente applicate , le forze apparenti , dovute a queste accelerazioni prima dette . Le forze apparenti si ottengono moltiplicando la massa per l'accelerazione apparente corrispondente, e cambiando di segno, poiché vanno sommate vettorialmente alle forze reali.
Qui riporto una spiegazione più chiara :
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Le immagini sono prese dalla seguente
dispensa , dove ci sono pure degli esempi.
Se hai bisogno di altre spiegazioni, chiedi pure.
We look for patterns when we are hungry or threatened, rather than bored. I don't think we needed to think about things when we were in standby mode in the ancient past.