Guarda, il fulcro del mio post era questo:
v3ct0r ha scritto:Quindi, la legge di Hubble ci dice che le stelle lontane hanno una velocità maggiore di quelle vicine "ad un dato istante", ma non che le stelle "nel passato" hanno una velocità maggiore di quelle "nel presente", perchè la velocità $ v_r $ è valutata per tutte le stelle nello stesso "istante cosmologico"
Volendo sintetizzare ulteriormente: il noto risultato secondo cui la velocità di allontanamento è maggiore per una stella $A$ più lontana rispetto ad una stella $B$ più vicina, si intende con la premessa che questa velocità di allontanamento la calcoli allo stesso istante di tempo per entrambe le stelle (usando la legge di Hubble).
teorema55 ha scritto:1) Che non sono tanto le stelle, quanto lo spazio (o spazio-tempo) stesso a espandersi.
Diciamo che l'allontanamento delle stelle (o più propriamente delle galassie) e il redshift sono entrambi conseguenze dell'espansione metrica
teorema55 ha scritto:2) Anche se la velocità di espansione dello spazio-tempo fosse costante (per esempio...
Be' sì, un'espansione costante ti fornisce comunque un redshift, la cui esistenza di per sè, come dicevo, non implica un'espansione accelerata. Addirittura, il redshift è presente anche nei modelli con espansione decelerata, come il modello di Einstein-De Sitter.
L'accelerazione di fatto emerge solo nei modelli con costante cosmologica $Lambda$. Cioè la prima equazione di Friedmann (che regola la dinamica dell'universo) la puoi ricavare senza costante cosmologica
$({dot a}/{a})^2 + {kc^2}/{a^2} = {8 pi G rho}/3$
o con la costante cosmologica
$({dot a}/{a})^2 + {kc^2}/{a^2} - 1/3 Lambda c^2= {8 pi G rho}/3$
dove in particolare $a$ è il fattore di scala e $rho$ la densità di materia dell'universo
(fun fact: la versione senza $Lambda$ si può ottenere localmente con un'analogia newtoniana, cioè utilizzando il teorema di Gauss invece del teorema di Birkhoff della RG, ho dovuto farlo al mio orale di astrofisica
)
La versione senza costante cosmologica fornisce essenzialmente tre modelli al variare di un unico parametro di densità $Omega_0$, invece aggiungendo la costante cosmologica ottieni un bel po' di modelli al variare di due parametri $Omega_0$ e $Omega_Lambda$.
Ad esempio, l'attuale modello di concordanza è il Lambda CDM (= costante $Lambda$ + Cold Dark Matter), che prevede all'incirca $Omega_0 = 0.3$, $Omega_Lambda = 0.7$, e materia oscura di tipo "freddo" (non relativistica)
Comunque, il parametro $Omega_0$ è legato alla densità $rho_0$ di materia nell'universo al tempo comovente attuale, e da solo non permette di ottenere modelli accelerati, mentre $Omega_Lambda$ è legato alla densità $rho_Lambda$ di energia del vuoto (la famosa energia oscura) e consente di introdurre anche l'accelerazione dell'universo. Di fatto, puoi pensare che sia proprio l'energia oscura la causa dell'accelerazione, perciò è necessaria la costante cosmologica.
teorema55 ha scritto:visto che il Big Bang è accaduto non in un punto dell'Universo (che tra l'altro non esisteva), ma ovunque, in tutto l'universo, allora ridotto alla singolarità
In realtà non è neanche "accaduto"
. Non c'è mai stato un "prima". Cosa c'è più a nord del polo nord?
Vabbe' ho un po' divagato, ma per una volta che si parla di astrofisica voglio approfittarne.