da mgrau » 26/11/2017, 18:09
Devi naturalmente partire dal concetto di potenziale: lavoro che si ottiene spostando una carica unitaria da un certo punto all'infinito.
Quindi, se due punti A e B hanno lo stesso potenziale, dato che il campo elettrostatico è conservativo, il lavoro per portare una carica da A a B si può calcolare lungo qualsiasi percorso, in particolare da A all'infinito (= $V_A$) e ritorno dall'infinito a B (= -V_B), cosi che, se $V_A = V_B$, il lavoro per andare da A a B è zero.
Allora, una superficie equipotenziale, costituita, come dice il nome, da punti tutti allo stesso potenziale, è caratterizzata dal fatto che una carica può spostarsi sulla superficie senza spesa di lavoro. La superficie di un conduttore, in particolare, è sempre una superficie equipotenziale (anzi, l'intero volume del conduttore lo è) perchè, se non lo fosse, le cariche si sposterebbero fino a raggiungere questa situazione. (Puoi immaginare, entro certi limiti, un conduttore come un recipiente contenente un liquido in un campo gravitazionale: il liquido si dispone con le superfici libere orizzontali e sullo stesso livello, dato che un piano orizzontale costituisce una superficie equipotenziale per il campo di gravità (localmente, beninteso, se no qualcuno mi cazzia))