Ti suggerisco un approccio diverso.
Immagina il nucleo di uranio come una sfera con una carica di volume uniforme, e i due nuclei ottenuti dalla fissione come due sfere con la stessa carica volumetrica, ma di volume metà (e quindi raggio dato da $R/root(3)2$)
Se ora calcoli l'energia potenziale della sfera singola (puoi vedere qualcosa
qui) dovresti trovare che questa è più che doppia dell'energia della sfera piccola, quindi dividere la sfera grande in due piccole libera dell'energia (vedi: bomba atomica) e la differenza fra l'energia della sfera grande e quella delle due piccole è proprio quella che ti viene chiesta (cambiata di segno visto che si tratta del fenomeno inverso)
P.S. Il nucleo da 46 protoni NON ha 46 neutroni, ma circa 119 (
LAPSUS: 119 - 46). Questo naturalmente cambia la densità di volume della carica. Ho l'impressione che nel problema manchi il dato sul raggio del nucleo, che è necessario per conoscere l'energia elettrostatica del nucleo. Mi sembra che si possa trovare solo la frazione di energia ottenuta dalla fissione, e non il valore assoluto, ma potrei sbagliarmi
EDIT Mi accorgo che le cose stessero semplicemente così, si otterrebbe
sempre dell'energia dividendo un nucleo a metà, cosa che invece non è vera (si veda la bomba H): è così per i nuclei pesanti, e il contrario per quelli leggeri.
Bisogna tener conto anche delle forze nucleari, oltre che di quelle elettrostatiche. Il diverso comportamento fra i nuclei grandi e quelli piccoli è dovuto al differente comportamento delle due forze con la distanza, $1/R^2$ per quelle elettriche mentre quelle nucleari diminuiscono molto più in fretta con la distanza.
Così, mentre l'energia potenziale elettrica contiene un termine $Q^2$, cioè cresce quadraticamente con la dimensione del nucleo, l'energia potenziale nucleare cresce più lentamente, così le forze elettriche prevalgono nei nuclei grandi e viceversa