Faccio dapprima qualche osservazione :
jacobi ha scritto:Quindi forse è dato dal fatto che le forze apparenti applicate su tutti i punti materiali (da cui poi calcolo il centro di massa) hanno poi risultante nulla.
Che cosa
"è dato dal fatto" ? Qual è il soggetto ?
Inoltre, il CM non si calcola
dalle forze apparenti applicate ai punti materiali; il CM di un sistema è dato dal calcolo di "geometria delle masse " che ho messo prima. Premesso questo, vado al nocciolo della tua interpretazione, che non riporto.
Chiariamo una cosa : parlando in generale , il riferimento del CM è un riferimento con origine nel CM del sistema e con assi paralleli agli assi di un sistema inerziale che si considera fisso. Quindi il riferimento del CM è in moto solo traslatorio rispetto al rif inerziale fisso, e questo moto può essere
comunque vario : dipende.
Nel tuo esempio, si assume il riferimento fisso inerziale coincidente con la banchina al lato dei binari rettilinei, su cui scorre il treno. Fin quando la velocità del treno rispetto alla banchina è costante, il moto è rettilineo uniforme , e il CM è ben definito dalla distribuzione delle masse, tutte in quiete relativa al treno.
Quando il treno frena, esso non è più un riferimento inerziale, nasce una accelerazione di trascinamento $veca_t$ discorde alla velocità, cioè diretta all'indietro rispetto al senso di marcia, e alla fine il treno si ferma. Tieni presente che, rispetto all ' OI esterno, c'è variazione di quantità di moto del sistema perchè sta agendo una forza frenante dovuta all'interazione delle ruote con i binari.
Gli oggetti nel treno sono soggetti a forze apparenti di trascinamento $-mveca_t$ dirette in avanti, e qualche oggetto riesce a spostarsi (valigie, bottigliette ), ma i sedili no, sono solidali al treno , che per ipotesi è "rigido". L'osservatore inerziale esterno dirà che questo avviene per il principio di inerzia, perchè gli oggetti vorrebbero continuare a viaggiare con la velocità che avevano a inizio frenata. L'osservatore non inerziale, seduto nel treno , farà bene a mantenersi altrimenti viene proiettato in avanti anche lui. E comunque, per lui sono nate delle forze nel treno, che accelerano in avanti gli oggetti che si muovono. Sappiamo che queste forze sono apparenti, ma il passeggero deve metterle in conto se vuole applicare Newton, abusivamente.
Ovviamente il movimento degli oggetti fa sì che anche il CM si sposti rispetto al treno; ma il riferimento del CM , per quanto detto prima, è "attaccato" al CM , quindi la quantità di moto del sistema rispetto a questo riferimento non varia: la qdm totale totale relativa al CM è nulla, come prima dimostrato; è il CM a spostarsi , portandosi dietro il suo riferimento.
Non farei ragionamenti sui valori medi delle forze che si compensano in qualche modo, non mi convince.
Aggiungo un'altra considerazione : le forze apparenti sono interne al sistema del treno, e con azioni interne non è possibile modificare la quantità di moto rispetto al rif inerziale esterno. Ciò che modifica la qdm rispetto all'OI esterno è la forza frenante, che è una azione esterna, come già detto.
Si potrebbe fare un esempio, considerando un solo corpo di massa m , che subisce la forza inerziale di trascinamento, mentre il treno, di massa M , decelera. Ma ora non ho tempo.
Sarebbe anche opportuno che tu pubblicassi il pezzo del libro che ha suscitato il tuo dubbio, magari dalla lettura del testo capiamo qualcosa di più .
Grazie per gli auguri, che ricambio.
We look for patterns when we are hungry or threatened, rather than bored. I don't think we needed to think about things when we were in standby mode in the ancient past.