Salve, stavo sfogliando il Mencuccini-Silvestrini per rinfrescarmi un po' le idee su alcuni argomenti. Ho notato una cosa interessate il cui motivo adesso sinceramente mi sfugge. Parlando del caso più semplice di giroscopio, una trottola inclinata di un angolo $theta$ rispetto al piano orizzontale, i due autori affermano che la trattazione svolta è valida solo nel caso in cui la velocità di precessione della trottola è molto minore della velocità di rotazione intorno al proprio asse. Perché?
PS: è possibile che sia perché quando scrive l'equazione del momento angolare del giroscopio viene considerato il momento angolare generato solo dalla rotazione della trottola su sé stessa e viene omesso quello della precessione? Se sì, come dovrebbe essere una trattazione "completa"?