Il primo problema (risolto, per quanto riguarda la parte analitica, da me qui) ha posto a me ed ai colleghi un problema interpretativo nella parte finale, problema che non sono riuscito completamente a sciogliere.
Gradirei leggere pareri in merito.
Riporto il testo (grazie @melia!) qui di seguito, eliminando il soverchio e chiarisco in fondo il mio dubbio:
Assegnate due costanti reali a e b (con a>0), si consideri la funzione q(t) così definita:
\[
q(t) = at\cdot e^{bt}
\]
[...]
3. Supponendo che la funzione $q(t)$ rappresenti, per $t >= 0$, la carica elettrica (misurata in C) che attraversa all’istante di tempo $t$ (misurato in s) la sezione di un certo conduttore, determinare le dimensioni fisiche delle costanti $a$ e $b$ sopra indicate. Sempre assumendo $a=4$ e $b=-1/2$ [come nel punto 2 del Problema, n.d. gugo82], esprimere l’intensità di corrente $i(t)$ che fluisce nel conduttore all’istante $t$; determinare il valore massimo ed il valore minimo di tale corrente e a quale valore essa si assesta col trascorrere del tempo.
4. Indicando, per $t_0 >= 0$, con $Q(t_0)$ la carica totale che attraversa la sezione del conduttore in un dato intervallo di tempo $[0,t_0 ]$, determinare a quale valore tende $Q(t_0)$ per $t_0 -> +oo$.
Supponendo che la resistenza del conduttore sia $R=3Omega$, scrivere (senza poi effettuare il calcolo), un integrale che fornisca l’energia dissipata nell’intervallo di tempo $[0,t_0 ]$.
I dubbi sono questi:
- ha senso fisico/interpretazione univoca la definizione di $q(t)$ data in 3?
- è lecito sfruttare $i(t)=q^\prime (t)$ anche se nella definizione "fisica" di $q(t)$ c'è un riferimento alla sezione del conduttore?
- ha senso fisico calcolare (come penso fosse nelle intenzioni degli estensori del problema) $Q(t_0)=int_0^(t_0) q(t)"d"t$?
Probabilmente sono fatti banali, ma sono un po' di anni che non vedo queste cose nel dettaglio.
Grazie a chi si prenderà la briga di rispondere.