Ciao a tutti, l'argomento è quello indicato nel titolo, in particolare non riesco bene a mettere assieme i pezzi. Vedo sempre indicato come punto di partenza per la nota ipotesi del fisico francese che:
$p=E/c$ (primo dubbio: non mi è chiaro questo come esca p=E/c ma lo da come assodato) quindi se $c=\lambda \nu$ si ha $p=h/\lambda$
(2 dubbio)
D'altra parte (e questo è un mio ragionamento che non riesco a correlare con quanto sopra: $p=(2E)/v$ o anche $E=p^2/(2m)$ poiché $p=mv$.
Però se $p=E/c$ e $p=(2E)/v$ (se v=c) qualcosa non mi torna. Da una parte mi viene una quantità doppia, non capisco come correlare i due concetti.
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Riprendendo il punto 1 dubbio): $E=mc^2$ so che è interpretabile come energia presente anche se in quiete, deriva da uno sviluppo di taylor in termini di gamma dalla relatività (senza addentrarmi perché non è tanto qui il dubbio, procedo)
(sempre supponendo di essere a velocità prossime a quelle della luce c=v)
Se io prendessi $E=mc^2=mc*c$
poiché $p=mv=mc$ (a) allora $E=pc => P=E/c$
Però mi chiedo se sia un caso, perché mi sembra un procedimento inutile infatti come dicevo $E=mc^2$ dovrebbe essere l'enerigia intrinseca a riposo, mentre a me esce da una quantità di moto (quindi qualcosa che per definizione è in moto) al passaggio (a) mi sembra una forzatura o sbaglio?
Spero qualcuno mi aiuti in questi 2 punti, mi sento confuso.