Messaggioda giuseppe87x » 24/08/2006, 10:28

tecnos ha scritto:Dovresti fare la stessa domanda ad un professore di ingegneria energetica e probabilmente avresti la stessa risposta del collega. Vorrei ricordare che la ricerca in energetica viene svolta nelle facoltà di ingegneria!
Aperta o chiusa...è molto individuale la questione...


Infatti Carlo Rubbia è un ingegnere :lol: e gli ingegneri ovviamente sono molto più preparati dei fisici in materia di energia e ambiente...
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Messaggioda tecnos » 24/08/2006, 10:44

Chi ha mai detto il contrario sulle sue qualità :lol: :lol:
Ma resta il fatto che la ricerca in energetica viene svolta nelle facoltà di ingegneria :-D :-D
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Messaggioda tecnos » 24/08/2006, 10:46

Carlo Rubbia ( fisico! ) ha ricevuto nel 1984 anche il premio Nobel per la fisica, insieme al collega olandese Simon van der Meer ( ingegnere nucleare!) e questo è un grande riconoscimento, ma non vuol dire che tutti i fisici sono come lui!
Lo stesso vale per van de Meer e gli ingegneri!
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Messaggioda Maxos » 24/08/2006, 12:27

Dunque, precisiamo, una laurea in Fisica non ti permetterà un rapido inserimento ne nel mondo del lavoro ne nella ricerca specifica sul campo in questione, tuttavia, una volta laureata esistono più e più corsi di Fisica dell'ambiente a cui puntare, nel frattempo, potresti cambiare idea, potresti appassionarti a qualcos'altro...

Il discorso della forma mentis del fisico (polytropos come Ulisse) è vecchio ma vero, tutti gli insegnanti te lo ripeteranno perché ogni giorno ci si rende conto che è più vero.

L'unico mio consiglio visto che se ho capito bene non hai ancora conosciuto direttamente le disgraziate lauree triennali italiane, scusa lo stampatello ma: NON PARTIRE SENZA OBIETTIVI PRECISISSIMI PERCHE' SENNO' VAI ALLA DERIVA.
Non finisci più se pensi di dire: "adesso frequento questi corsi, se riesco a darli entro febbraio bene se no è uguale".
Te l'ho detto non per sfiducia, ma per esperienza, diverse persone anche molto brave han fatto male i conti, con questa università bisogna stare costantemente sotto battuta, una cosa stressante, ma non si può fare altrimenti.

Scegli ciò che vuoi e poi arriva in fondo alla triennale in 4 anni, dammi retta!
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Messaggioda tecnos » 24/08/2006, 12:32

Maxos ha scritto:
Te l'ho detto non per sfiducia, ma per esperienza, diverse persone anche molto brave han fatto male i conti, con questa università bisogna stare costantemente sotto battuta, una cosa stressante, ma non si può fare altrimenti.



Su questo punto sono pienamente in accordo
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Messaggioda CA » 24/08/2006, 13:13

Comunque vari prof universitari di ingegneria del settore Energetica sono "bilaurea", ing e fisici. Dovresti parlare con uno di loro (che ti dirà di fare prima ing e poi fisica!!!!!!!!).
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Messaggioda tecnos » 24/08/2006, 13:16

La mia ingegnere meccanico con dottorato in fisica al polimi!
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Messaggioda wedge » 24/08/2006, 16:18

lunanera ha scritto:io non so se abbia ragione o meno però volevo farvi una domanda:a parte lo studio personale della fisica(che comunque nel caso decidessi di iscrivermi a ing procederebbe a rilento)c'è un modo per coltivare il mio interesse?cioè,come struttura mentale io credo di avere quella del fisico("più aperta") ma se non ho le conoscenze....
ps:questo senza nulla togliere a chi fa ingegneria visto che probabilmente anche io mi iscriverò là.


dipende a che livello vuoi coltivare il tuo interesse.
dubito che con gli insegnamenti di ingegneria si abbiano le basi per affrontare da soli dei libri (per dire) di cosmologia relativistica o teoria dei campi. e sia chiaro, vale anche il viceversa :D
"Tre quarks per mister Murray!" (James Joyce, Finnegan's Wake)

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Messaggioda CA » 24/08/2006, 22:14

Fra i più grandi scienziati nel campo della Relatività cito Govanni Giorgi e Bruno Finzi, entrambi ingegneri..... però erano altri tempi!

Giovanni Giorgi Lucca 1871 - Castiglioncello 1950
Ingegnere civile, dal 1913 al 1927, docente di fisica e matematica all'Università di Roma, e dal 1935 professore di elettrotecnica. Introdusse le unità razionali d'elettromagnetismo nel 1901. Nel 1912 fu fra i primi ad aprire il tema di una nuova teoria che soddisfacesse un principio di relatività generale del moto e un principio d'equivalenza. Nel 1932 elaborò una nuova prospettiva relativistica che fornì una nuova teoria che riduce a forze metriche anche le forze elettromagnetiche.


Bruno Finzi
Era nato a Gardone Valtrompia (Brescia) il 12 febbraio 1899, è morto a Milano il 10 settembre 1974.
Si laureò in Ingegneria industriale presso il Politecnico di Milano nel 1920 e l'anno dopo anche in Matematica a Pavia. La sua attività didattica si svolse sempre a Milano, fra il Politecnico e l'Università.
Al Politecnico, nel 1922, fu nominato assistente di Meccanica razionale e tre anni dopo, conseguita la libera docenza nella stessa disciplina, fu anche incaricato di Analisi. Nel 1931, vinto il concorso fu chiamato invece alla cattedra di meccanica razionale dell'Università. Nel 1946 (dopo la morte di Cisotti) passò sulla cattedra dallo stesso nome al Politecnico, ove restò fino al 1967 quando passò ad insegnare Aerodinamica. Fu a Rettore del Politecnico. I suoi lavori scientifici (circa 200) spazzano in molti settori della Meccanica e della Fisica matematica: meccanica fluidi, teoria dell'elasticità, teoria relatività, teoria dell'elettromagnetismo teoria relativistica dei campi fisici.
Molti suoi risultati, soprattutto quel carattere relativistico (argomento per altro della sua tesi di laurea con Cisotti) hanno avuto molta risonanza: è esempio il caso della deduzione da principio di azione stazionaria delle comuni equazioni relativistiche del campo elettromagnetico e di campi più generali (come quello di Yukawa).
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Messaggioda Maxos » 25/08/2006, 09:55

Con la premessa "erano altri tempi" allora posso anch'io sottoscrivere l'elogio a questi grandi ingegneri.

Anche solo 40 anni fa un ingegnere era ben altra persona da adesso, anche per posizione culturale.
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