Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda 4xy » 04/05/2017, 13:58

Salve a tutti,
sono nuovo del forum. Sono un ragazzo di 23 anni che si sta accingendo ad iscriversi all'università (per vari motivi non ho potuto farlo dopo il liceo scientifico, dal quale sono uscito con 92).
Non manca molto al momento in cui dovrò prendere una scelta definitiva, e ci sto riflettendo da mesi: mi sono imbattuto per caso nel corso di laurea in scienze statistiche (che frequenterei, se dovessi sceglierlo, o a Roma o a FIrenze). Ho letto i programmi, e mi sembra anche interessante (non ero una cima in matematica al liceo, ma comunque sto già ripetendo tutto il programma), nonostante al liceo sia stata una materia che non abbiamo praticamente trattato, se non per qualche misero cenno alla probabilità. Leggo anche che uno statistico ha possibilità di impiego molto buone e nei più disparati settori: ed è qui che sorge il mio dubbio...Un laureato in statistica quali competenze può avere in campo sanitario? In campo ambientale? In campo biologico? Vi nomino questi settori perché sarei indirizzato verso la biostatistica (dato che l'ambiente è una mia grande passione ma che non dà molte opportunità di lavoro, né se dovessi scegliere ingegneria ambientale né se dovessi scegliere biologia o scienze ambientali, che furono le mie prime "ingenue" scelte). Quello che vorrei sapere è questo: nei corsi di laurea come scienze ambientali, economia, biologia, medicina ho notato che si fa probabilità e statistica (certo, è solo una materia dai 4 ai 6 cfu)...Le conoscenze acquisite non bastano a un biologo, a un medico etc per elaborare una serie di dati ed estrapolare da essi le informazioni necessarie? Perché si dovrebbe interpellare uno statistico che non è (almeno credo) esperto di queste tematiche più scientifiche (ambiente, biologia, medicina)?
Spero di essere stato chiaro. In caso contrario, vi capisco...Sono decisamente confuso!
Grazie! ;)
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda Injuria » 05/05/2017, 19:01

Le conoscenze acquisite non bastano a un biologo, a un medico etc per elaborare una serie di dati ed estrapolare da essi le informazioni necessarie?


Risposta secca: no, a meno che questi non intraprendano la strada della ricerca scientifica ad alti livelli. Quando scoprirai la vastità della materia scoprirai il motivo di questa mia risposta.
Le conoscenze statistiche di un medico fanno parte di una cultura generale che serve per comprendere articoli di medicina, studi ed efficacia di cure e/o farmaci.

Un laureato in statistica quali competenze può avere in campo sanitario? In campo ambientale? In campo biologico?


A biostatistica ci sono anche corsi che fanno parte del settore disciplinare di medicina, certo un biostatistico non avrà mai le conoscenze specifiche della materia di un medico o un meteorologo. Lo statistico, in generale, applica una serie di metodologie che valgono per diversi settori di applicazione. Così come un contabile di un'azienda di produzione auto non deve essere un esperto di motori e potrebbe svolgere il medesimo lavoro in un'azienda di produzione di pentole. Ognuno fa parte di un'organizzazione o di una squadra per cui è ovvio che ognuno ha le sue competenze che difficilmente si trovano nella stessa persona.
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda 4xy » 06/05/2017, 13:04

Grazie injuria, mi hai chiarito un po' di dubbi...Quindi un biostatistico ha delle competenze che un professionista del settore nel quale egli (lo statistico) opera non ha...Grazie ancora!
Vorrei chiederti qualcos'altro: tu hai studiato statistica? Se sì, potrei chiederti dove? Io sarei indeciso tra Roma e Firenze (e forse anche Padova, ma preferirei le prime due)...Ho letto che a Roma (Sapienza) ci si può indirizzare verso biostatistca attraverso la scelta degli insegnamenti, mentre a Firenze esiste direttamente una magistrale in statistica applicata alla biologia, alla medicina e all'ambiente (in inglese). Sapresti dirmi quale delle due è migliore, se ce n'è una migliore?
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda Injuria » 06/05/2017, 18:07

Onestamente non sono in grado di darti una risposta, io feci statistica in Bicocca dove c'è anche la magistrale proprio in biostatistica a cui si accede prevalentemente con una laurea triennale in statistica oppure con altre lauree attinenti previa approvazione di una commissione che valuta la preparazione di base dello studente.
Dirti quale sia la migliore non lo so, certo è una scelta che va valutata globalmente in base alle proprie possibilità ed esigenze.
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda 4xy » 09/05/2017, 14:03

Potrei chiederti un'altra cosa? Siccome il momento di scegliere si avvicina e sono comunque ancora indeciso (per dirti, sto spaziando dall'ipotesi di prendere scienze ambientali o naturali a scienze statistiche, passando per ingegneria chimica o ambientale), potrei sapere praticamente cosa potrebbe fare un biostatistico? Intendo proprio a livello pratico, degli esempi di applicazione delle sue competenze. Finora ho solo letto le descrizioni del corso di laurea sui vari siti (uniroma1, unifi, etc) ma sono cose piuttosto "astratte"; vorrei qualcosa di più pratico in modo da indirizzare meglio la mia scelta: certo è che l'idea che mi son fatto della statistica è quella di una materia piuttosto stimolante, che (forse) richiede anche una certa creatività...Ma magari mi sbaglio!
Gracias! ;)
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda LucreziaL » 10/05/2017, 10:27

Scherzi? :? è una delle migliori facoltà oggi in vista del dover cercare lavoro un giorno. Se ti piacciono i computer cerca di specializzarti già da subito su analytics e big data.
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda 4xy » 10/05/2017, 19:21

Stavo in effetti già informandomi su un'eventuale specializzazione e il corso candidato, dopo biostatistica (o comunque statistica gestionale con indirizzo biostatistico) è proprio data science (Sapienza). L'unica perplessità è che questo corso di LM, cui si accede non solo con una L-41, ma anche con lauree in informatica ed economia, richiede dei crediti anche in fisica che è una materia che a statistica non si fa affatto. Vedremo, ripeto: di per sè, mi SEMBRA una materia interessante, ma non ne so praticamente nulla, sia perché è un corso che, come ho detto, ho scoperto per caso scorrendo fra i vari corsi della Sapienza, sia perché le descrizioni sui siti universitari sembrano fatte col copia incolla e non fanno esempi "pratici" delle potenziali applicazioni di uno statistico nel mondo del lavoro.
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda Injuria » 12/05/2017, 21:42

cosa potrebbe fare un biostatistico?


Basta cercare, ad esempio:
https://www.hsph.harvard.edu/news/featu ... tician-do/
https://www.youtube.com/watch?v=oZcrfrS_3MU

Cerca anche "biostatistician" su Linkedin, nella sezione lavoro, specificando stati come Stati Uniti, Regno Unito, Francia o Germania. Gli annunci delle aziende di questi paesi sono di solito estremamente dettagliati e possono darti un'idea di cosa fa un biostatistico.
Da tenere conto che il mercato del lavoro italiano è molto diverso da quello dei paesi sopra elencati.
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda 4xy » 13/05/2017, 01:45

Cavolo, non ci avevo pensato a cercare in inglese! :-D

Comunque, injuria, che intendi con la tua ultima frase in riferimento al mercato del lavoro qui in Italia?
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Re: Scienze statistiche è troppo generico come corso?

Messaggioda Injuria » 15/05/2017, 22:42

che intendi con la tua ultima frase in riferimento al mercato del lavoro qui in Italia?


Intendo che in rete troverai articoli e toni entusiastici circa le professioni legate alla statistica spesso corredate da cifre astronomiche per quanto riguarda i salari. Queste descrizioni si riferiscono, per la maggior parte dei casi, al mercato del lavoro anglosassone ed in particolar modo a quello statunitense e californiano se proprio vogliamo scendere nel particolare. Diciamo che molto di questo entusiasmo è dovuto all'influenza culturale che ormai compagnie come Google e Facebook hanno nel mondo occidentale. Governi come quello tedesco hanno invece lanciato una politica industriale chiamata "Industria 4.0" nel 2011 in cui i dati hanno un ruolo cruciale. L'Italia non ha questo tipo di indirizzi, almeno a livello sistematico, quindi occasioni, salari e mansioni vanno ridimensionati per quello che è la realtà del paese.
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