Maccio1000 ha scritto:Salve a tutti.
Sono uno studente di quinto anno di liceo classico, manca poco alla maturità e sto cercando di capire quale sia la strada giusta per me. Ho problemi con la matematica fin dalle medie, non l'ho mai capita davvero e anche per i professori che ho avuto nel corso della mia istruzione, sono stati a mio parere incapaci di saperla spiegare e trasmettere nella sua reale importanza e bellezza. La matematica è sempre stata il mio incubo quindi, maggiormente adesso, nel quinto anno, in cui l'argomento principale è la trigonometria. Il problema credo sia anche psicologico, nel senso che dopo tutti questi anni di vani tentativi di capire la matematica mi sono rassegnato all'idea di essere proprio negato. Sono convinto di non avere una mente matematica e so che sarei più portato per qualcosa di umanistico..ma il mondo della fisica mi ha sempre affascinato tanto, seguo lezioni online che magari nemmeno capisco, ma starei ore a sentire i professori spiegare la fisica delle particelle elementari, guardare quelle interminabili formule alla lavagna a me incomprensibili; leggo libri di fisica,vedo specifici documentari assolutamente non banali... ma so che il programma di fisica all'università è ricchissimo di matematica e questo mi spaventa molto, fino a dove è legittimo seguire le proprie passioni? Non credo che capirei tutte quelle formule e quelle teorie così complesse.. eppure mi affascinano tantissimo, sarei incosciente se mi iscrivessi a fisica? E' possibile che una volta all'università, seguendo magari anche ripetizioni, potrei forse migliorare le mie doti di ragionamento logico e matematico? Oppure ci si nasce e quindi dovrei lasciar perdere? Avrei davvero bisogno di una risposta alle mie domande.. grazie in anticipo.
Dammi retta. Tu non hai nemmeno provato. Quindi ti basi su di un preconcetto. Non sai come andrà veramente, e presumi un possibile risultato in base a tue esperienze passate.
Purtroppo alle Superiori, e anche prima, di tempo per fare le cose per bene, e la Matematica ne pretende parecchio sotto questo aspetto, ve n'è poco. Vi sono anche altre materie di cui preoccuparsi, dato che, tra l'altro, anche un'ottima padronanza e comprensione della lingua, sia italiana che inglese, è fondamentale per comprendere appieno la logica matematica, che lo ripeto, esige precisione e rigore, e altri argomenti di studio universitari (l'Inglese, in particolare, è fondamentale in una fase successiva: la fase in cui occorrerà reperire e studiare la bibliografia).
Ma all'Università, gli studi saranno sì molto più approfonditi, ma verteranno su una sola materia, e su quel poco che è complementare alla stessa. Quindi è probabile che occasioni per chiarire eventuali dubbi irrisolti, anche su quel poco di Analisi affrontato alle superiori, ve ne saranno a volontà.
Per il resto, tutti sperimentano difficoltà. Tutti. Anche chi vedi farsi tutti gli esami ogni sessione e laurearsi in corso con media del 30 e Lode. La difficoltà fa parte del gioco, e in sua assenza qualsiasi corso di studio sarebbe noioso e forse anche meno fruttifero. Ma la soddisfazione di esser finalmente riusciti a comprendere intimamente come funziona qualcosa, qualsiasi cosa, è unica al mondo. Come, purtroppo, possono bruciare sconfitte come vedere gli altri andare inesorabilmente avanti e accorgersi di essere ancora lì, fermi, a lottare con un esame scoglio di una materia che non si riesce a far propria in alcun modo. Tipo che studi, studi, fai mille esercizi e poi ogni volta che vai a fare l'esame esce fuori qualche esercizio che ti fa venire il latte alle ginocchia e ti fa cadere le braccia. O rendersi conto che i ritmi di apprendimento propri sono assai diversi da quelli degli altri e da quelli che esige la propria università. In questo caso, le ripetizioni non aiutano molto, è solo una nuova lezione in aggiunta a quella che ha fatto il professore. Ma il fuoricorso, se frutto di difficoltà didattiche, non vuol dire niente.
Tu hai già fatto un grande passo in avanti rispetto a molti, e non te ne rendi conto. Ammetti che la tua preoccupazione è quella di non capire le materie. Significa che ti preoccupi particolarmente di comprendere, e non di andare avanti di esame in esame scopiazzando oppure imparando tutto a memoria come un pappagallo e poi resettando tutto per fare spazio al prossimo esame, pur di laurearti in corso. Questa è l'unica cosa veramente importante. Ti auguro solo il meglio.