L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda daniele80 » 13/07/2017, 13:39

Buongiorno a tutti,
sono un utente registrato ormai quasi 4 anni fa, sull'onda di un interesse personale nei confronti della fisica che successivamente (i famosi "casi della vita") si è allontanato ed è sparito nel silenzio da cui era apparso. :)
Questa era la mia vecchia presentazione e per certi versi non è cambiato nulla.
https://www.matematicamente.it/forum/viewtopic.php?f=31&t=120679

Volevo condividere con voi, in cerca di consigli, ciò che mi passa per la mente e chiedervi un aiuto per diradare la nebbia in cui mi trovo.
Non sarò troppo breve, vi devo avvisare :)

Quattro anni fa accarezzai l'idea di iscrivermi a Fisica: ero laureato (triennale) in informatica, lavoravo fulltime in una software house che ho aperto con ex compagni universitari ed ero sposato da un paio di anni.
Timore reverenziale, paura per l'impegno e (come detto sopra) "casi della vita" mi fecero accantonare il progetto.
Ora qualcosa è cambiato... lavoro sempre nello stesso posto e ho un bimbo piccolo, ma l'idea non mi ha abbandonato e sto valutando con maggiore serietà la questione.
Le mie motivazioni non sono professionali, non ho un reale e pratico bisogno della laurea ma continuo a portarmi dentro il pensiero che è qualcosa che vorrei fare, che dovrei fare, prima che sia troppo tardi.
Come dissi nella mia presentazione è fame di sapere mischiata a un desiderio di rivalsa e appagamento personale, e vi prego di non prendermi per uno troppo strambo.
E' che da quando ho riattizzato il mio antico interesse per la Natura ne ho giovato anche a livello psicologico.
Vivo combattuto fra il timore di imbarcarmi in un'impresa fuori dalla mia portata, sia organizzativa sia intellettuale, e la paura di rimpiangere di non averci provato negli anni a venire.
Ho già contattato (nuovamente) l'università e sicuramente mi verrebbero riconosciuti alcuni esami, ma questo mi tornerebbe utile solo per "ridurre" i crediti necessari e sfruttare al meglio le iscrizioni a tempo parziale.
In realtà dovrei sotto certi punti di vita ricominciare tutto da capo perché devo essere onesto prima di tutto con me stesso: so che anche se le nozioni (ad esempio) di analisi 1 sono lì da qualche parte nella mia testa, non le utilizzo da 12 anni e fra avere l'esame scritto sul libretto e sapere le cose ci passa un abisso.
Non potrei frequentare praticamente mai le lezioni, facendo eccezione solo per i laboratori che chiaramente sono obbligatori.
La mia posizione lavorativa mi permette da una parte una certa "elasticità" ma di contro in quanto "piccolo imprenditore" mi potrei trovare in ogni momento di fronte a periodi difficili in cui mi toccherebbe lavorare molto di più per rispettare una consegna o una scadenza.
Potrei ritrovarmi senza stipendio per qualche mese con la retta universitaria comunque da pagare.
Mio figlio andrà all'asilo ma la mia famiglia potrebbe avere bisogno di me più di adesso.
Insomma, io ci sto provando a capire SE è una cosa possibile.
Lasciando momentaneamente da parte discorsi del tipo "se sei motivato sputi sangue ma ce la fai", devo capire onestamente e in coscienza se è un'impresa logisticamente e fisicamente (battutona) possibile.
Certo potrei semplicemente studiare e non iscrivermi neppure, ma lo ammetto, non sarebbe la stessa cosa. Sono uno che ha bisogno di traguardi reali e per certi versi anche di paletti: un momento di sconforto o stanchezza arriverebbe di certo, e senza un pungolo come una reale iscrizione, mollare per un po' e poi lasciar decadere tutto sarebbe questione di poco.
Quanto potrei dedicare allo studio?
Ipotizzando una costanza quasi quotidiana (perché di sicuro l'atteggiamento del tipo "niente per 3 mesi e poi 1 mese a morte prima dell'esame" non è fattibile e non è ciò che voglio), possono bastare 1 ora e mezza o 2 al giorno più una mattina o pomeriggio intera del fine settimana?
Realisticamente non penso di poter dedicare più di così: lavoro e soprattutto famiglia non devono essere trascurati.
Mia moglie sa più o meno a cosa andremmo incontro e non mi osteggia... al limite secondo lei "provi e se non riesci puoi sempre lasciar perdere... non moriremo per una retta universitaria", però mi guarda e mi chiede "ma sei sicuro di farcela?".
Ecco, io ancora non so cosa rispondere.
Ho già vissuto un corso di laurea scientifico e lo dico onestamente, non mi sono ucciso di studio... con un po' di ritardo sono felicemente arrivato in fondo col mio 104/110.
So più o meno che tipo di mondo sia, ma è passato tanto tempo.

In tutta franchezza, voi cosa mi direste se ne stessimo parlando serenamente davanti ad un buon caffè?
E' un sogno che deve rimanere tale perché probabilmente non potrà mai realizzarsi o vale la pena tentare?

Prima di affrontare qualsiasi discorso pratico (come fare, cosa leggere, cosa/come ripassare, ecc) devo prima sgombrare il campo da tutto e decidere a fare il passo iniziale.

Grazie a chiunque passerà di qui e vorrà lasciarmi una parola :)
Buon pomeriggio
Daniele
Ultima modifica di daniele80 il 13/07/2017, 15:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda cooper » 13/07/2017, 15:19

Testo nascosto, fai click qui per vederlo
quello che sto per consigliarti ultimamente l'ho consigliato spesso a chiunque lavorasse e non potesse seguire le lezioni senza però riscuotere mai successo, quindi già un po' mi preparo. :') ad ogni modo potresti non esserne a conoscenza e ti potrebbe invece interessare, quindi tentare non costa niente.

esiste la possibilità della laurea part time nella quale allunghi i tempi di laurea (dovrebbero essere dai 4 ai 5 per la triennale) diminuendo il carico di lavoro spalmando gli esami su più anni, che mi pare non dovrebbe essere un problema per te. che io sappia è stata concepita proprio per persone che per i motivi più disparati non potessero seguire le lezioni costantemente.
non so però i possibili costi nè come effettivamente sia organizzata ma potresti informarti al riguardo se dovesse interessarti.

se posso permettermi un'opinione personale aggiungo questo: se non dovesse andare in porto e dovessi abbandonare l'idea credo che ti rimarrebbe sempre il tarlo: "ma se fossi andato cosa sarebbe cambiato?". detto questo credo che il consiglio di tua moglie (ed il suo sostegno) siano importanti. prova, se dovessi accorgerti di non farcela puoi sempre tirarti indietro ma sapendo cosa si prova a far fisica.
ciao e buona giornata anche a te! :D
cooper
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Re: L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda daniele80 » 13/07/2017, 15:45

cooper ha scritto:esiste la possibilità della laurea part time nella quale allunghi i tempi di laurea


Ciao cooper!
Sì, assolutamente sto prendendo in considerazione l'iscrizione a tempo parziale, almeno per iniziare.
Nel caso dell'università di Genova (non so se la cosa varia da ateneo ad ateneo) è possibile l'iscrizione a tempo parziale se il numero di CFU inseriti nel piano di studi di un anno non è superiore a 30.
In quel caso la seconda rata (quella più corposa) risulta dimezzata.
Se il numero di crediti è ancora più basso ed è <=15 allora della seconda rata si paga il 25%

cooper ha scritto:se posso permettermi un'opinione personale aggiungo questo: se non dovesse andare in porto e dovessi abbandonare l'idea credo che ti rimarrebbe sempre il tarlo: "ma se fossi andato cosa sarebbe cambiato?". detto questo credo che il consiglio di tua moglie (ed il suo sostegno) siano importanti. prova, se dovessi accorgerti di non farcela puoi sempre tirarti indietro ma sapendo cosa si prova a far fisica.


Su questo hai ragione, infatti per me il pensiero di potermene pentire in futuro è di grande stimolo: se aspetto il cosiddetto "momento buono" questo momento potrebbe non arrivare mai. Non sembra mai il momento giusto quando ci sei dentro :)
Grazie per il tuo intervento :)
daniele80
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Re: L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda cooper » 13/07/2017, 16:10

daniele80 ha scritto:Sì, assolutamente sto prendendo in considerazione l'iscrizione a tempo parziale, almeno per iniziare.
Nel caso dell'università di Genova (non so se la cosa varia da ateneo ad ateneo) è possibile l'iscrizione a tempo parziale se il numero di CFU inseriti nel piano di studi di un anno non è superiore a 30.
In quel caso la seconda rata (quella più corposa) risulta dimezzata.
Se il numero di crediti è ancora più basso ed è <=15 allora della seconda rata si paga il 25%

wow! almeno uno che la prende in considerazione l'ho trovato! :-D secondo me questa allora sarebbe la migliore alternativa perchè ti permetterebbe di capire come te la caveresti e ti darebbe il tempo di studiare e lavorare magari dando proprio solo pochi esami all'anno e diminuendo così anche le tasse. in questo modo potresti avere sotto controllo sia eventuali entrate mancate, sia straordinari forzati, sia tempo dedicato alla famiglia.
daniele80 ha scritto:Su questo hai ragione, infatti per me il pensiero di potermene pentire in futuro è di grande stimolo: se aspetto il cosiddetto "momento buono" questo momento potrebbe non arrivare mai. Non sembra mai il momento giusto quando ci sei dentro

esatto. il primo anno avevo un compagno di università (faccio fisica) che si era iscritto sapendo che probabilmente non avrebbe continuato il percorso ma che non si sarebbe mai perdonato di non dare almeno una possibilità a questo percorso. sapeva che ci avrebbe comunque continuamente pensato restando nel dubbio.
dopo un paio di mesi si è però felicemente trasferito a filosofia avendo capito che fisica non era il percorso ideale per lui. almeno adesso non ha più dubbi. :D
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Re: L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda daniele80 » 13/07/2017, 22:58

cooper ha scritto:wow! almeno uno che la prende in considerazione l'ho trovato! :-D

Visto?!? Mai perdere la speranza :-)

cooper ha scritto:non si sarebbe mai perdonato di non dare almeno una possibilità a questo percorso

Sì lo capisco.
Io sono molto combattito e lo ammetto, sottilmente terrorizzato.
Mia moglie ribadisce che non me lo impedirebbe di certo, tuttavia mi snocciola un interminanile elenco di problemi e di punti "contro" che comunque stanno minando la mia sicurezza.
Coppia,lavoro,stanchezza,figlio,possibile 2° figlio futuro... A volte mi domando se sia davvero possibile o se sto solo sognando ad occhi aperti rifiutandomi di valutare la realtà delle cose, che potrebbe essere che ormai la mia vita è su un binario non più compatibile con un'università così impegnativa.:-(
Continuerò a pensare... Nell'attesa di una risposta da parte del presidente del CdL a cui ho chiesto un incontro chiarificatore :-)
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Re: L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda pierrebi » 14/07/2017, 10:29

Non so se rientri nelle tue aspettative ma credo che un Master in Astrofisica possa farti pensare.
https://astronomy.swin.edu.au/sao/
Tranquuillo non devi andare in Australia a fare gli esami, avrai dei test online e dovrai scrivere delle relazioni ... la vedo più facile conciliare questo tipo di Università con la vita di marito e padre.
Se invece vuoi ripartire dalla triennale la Open University ti offre molte opzioni e ti riconoscono pure gli esami
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Re: L'ennesimo caso di lavoratore e aspirante universitario dubbioso

Messaggioda daniele80 » 14/07/2017, 11:22

pierrebi ha scritto:Non so se rientri nelle tue aspettative ma credo che un Master in Astrofisica possa farti pensare.


Ciao!
Non so, mi sembra un passo ancora più lungo nel senso che è molto specifico (con tutta che l'astrofisica mi interessa parecchio) e avanzato, quindi mi sembra più "difficile".
Inoltre non nascondo che il relazionarmi con un istituto straniero complicherebbe le cose: l'inglese non è un grosso problema per me ma studiare e parlare in italiano con persone a 10 minuti da casa è ben diverso :)

Io sto facendo conti e ipotesi... secondo me 2 ore al giorno sarebbero il massimo che potrei dedicare all'impresa... rosicchiando qualche ora in più in parte del fine settimana e aggiungendo poi i laboratori che al di là dell'obbligo sarebbero sicuramente interessanti.
Quello che vi chiedo è: ma realisticamente con tempi simili si può combinare qualcosa (fossero anche i 3 anni in 6)?
Oppure esiste un limite inferiore di impegno sotto il quale (secondo le vostre esperienze) non è possibile scendere e ahimè, è più alto di 2 ore quotidiane... indipendentemente dalla persona.

In realtà esiste anche la terza via che ho accennato verso la conclusione del mio post iniziale, ovvero ammettere che il "pezzo di carta" non è ciò che veramente conta se il desiderio è di conoscenza e non di "prestigio" o riconoscimento a fini professionali: potrei benissimo mettermi a studiare per il puro piacere di farlo libero da obblighi forse frustranti.
Certo non sarebbe come conquistarsi l'ambita laurea ma libererebbe da molte preoccupazioni.
Tuttavia permane il mio dubbio: le giuste motivazioni e l'impegno formale della laurea ti spronano a proseguire anche se la sera X sei stanco o la mattina Y il bimbo ti sveglia un'ora prima... le sole motivazioni invece potrebbero semplicemente far sì che alla minima difficoltà domestica lo studio passi immediatamente in secondo piano mandando "in vacca" qualsiasi pianificazione... e a poco servirebbe darci dentro un mese o due e poi allentare fino a... PUFF!
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