Fisica oppure ingegneria?

[DolomitenMan]

Salve a tutti.
Sono nuovo del forum, appena iscritto, spero di aver azzeccato bene la sezione
Ho un bel dubbio: fisica oppure ingegneria?

Vengo da un ITIS (indirizzo meccanico) e da quello che mi hanno consigliato i miei professori, anche per l'indirizzo scelto, per loro dovrei fare ingegneria in generale per poi scegliere quella più consona ai miei interessi, ma sempre di ingegneria si tratta.
Il ''problema'' è che la fisica mi ha sempre affascinato, o meglio mi hanno sempre affascinato quegli schemi teorici che un fisico deve fare per affrontare il problema mettendo in pratica le sue conoscenze matematiche; in particolare la fisica quantistica, un mondo strano fatto di probabilità ma che comunque mi affascina particolarmente
Probabilmente avrei dovuto scegliere il liceo scientifico, ma oramai è fatta, infatti in estate sto studiando fisica classica e devo dire che mi appassiona ogni volta che giro una nuova pagina del libro! Ho visto inoltre alcuni problemi interessanti delle Olimpiadi della fisica e che potrebbero aiutarmi a sviluppare un mio pensiero laterale riguardo alle classiche soluzioni del libro.

Per quanto riguarda ingegneria, beh farei ingegneria ambientale dato che un'altra mia grande passione è quella per l'ambiente. Mi piacerebbe molto mettere ''in ordine'' il nostro Paese dagli agenti inquinanti e lo sperpero, traghettarlo verso un futuro più sostenibile scendendo a patti col diavolo denaro.

Magari potessi sdoppiarmi, farle tutte e due contemporaneamente... Purtroppo non è possibile!
Niente, chiedo aiuto a voi dato che devo scegliere!
Grazie mille

[v3ct0r]

Potresti valutare un corso di laurea in Fisica Dell’Ambiente o Fisica Dell’Atmosfera, credo che siano offerti da qualche università in Italia.

[DolomitenMan]

Ciao!
Mi hai dato un ottimo suggerimento, grazie, tra l'altro dopo una breve ricerca ho visto che vicino a me c'è un'università che offre questo tipo di corso.
Adesso mi sorge un dubbio però: se dovessi scegliere fisica ambientale anziché ingegneria, dove potrei eventualmente trovare occupazione? Perché per i miei scopi primari (traghettare il Paese verso un futuro più sostenibile) che adotterei con ingegneria riguarderebbero il restare in Italia e credo che difficilmente verrò assunto come fisico proprio per questo, mi sembra di primo pensiero una sorta di forzatura.
Mi viene in mente che un fisico potrebbe lavorare in team con degli ingegneri ma, in Italia?
Credo che il problema a questo punto sia più di natura pratica, proprio perché lo vedo di difficile realizzazione qui. Magari lavorare nel settore pubblico di qualche comune distrutto dall'inquinamento, ma come fisico? Mi pare appunto una forzatura.

[v3ct0r]

Ad essere sincero, non ho informazioni “di prima mano” su nessuno dei due indirizzi. Quindi, in particolare, non saprei darti informazioni precise sul lato occupazionale. Tuttavia considera che i problemi di inquinamento/smaltimento non riguardano solo i comuni, ma da qualche anno a questa parte sono oggetto di attenzione anche da parte del mondo aziendale/industriale, che penso si faccia molti meno problemi per quanto riguarda il titolo di studio.

[DolomitenMan]

Ho capito; ti ringrazio per le risposte!
Ho visto poi l'offerta formativa per fisica dell'ambiente e ingegneria ambientale; sono tutti e due programmi molto interessanti dove ad ingegneria, giustamente, spiccano le materie ''Disegno'' e ''Geotecnica'' insieme ai ''trasporti'' tipiche delle applicazioni pratiche e invece per fisica la ''geofisica'' insieme a quella classica nei primi tempi.

[v3ct0r]

Be’ sì, ovviamente i due approcci sono diversi, ma alla fine secondo me ognuno si inserisce con le proprie competenze, calcola che oltre a fisici ed ingegneri ambientali ci sono anche molti chimici che lavorano nel settore. Insomma, non penso che il percorso di formazione sia troppo vincolante, in fondo il settore ambientale è fortemente multidisciplinare, l'importante è che ti piaccia il tipo di studi. Guardare l'elenco dei corsi e i relativi programmi è un'ottima idea, e se hai qualche biblioteca a portata di autobus , ti consiglio anche di rimediare qualche libro delle materie che ti interessano e cominciare a sfogliarlo, tanto per avere un "feeling" più concreto di ciò che andrai effettivamente a studiare.

[DolomitenMan]

Ho difatti recentemente acquistato un libro dal titolo ''Ecologia, sostenibilità ed educazione ambientale'' proprio per avere un primo approccio verso la materia (che poi inizierà veramente, alla fine, all'ultimo anno della triennale) e lo trovo molto molto interessante perché ha anche un approccio fisico al problema utilizzando il secondo principio della termodinamica per spiegare l'aumento costante di entropia nell'Universo, quindi con un'interpretazione del disordine (niente male come idea).
Alla fine in generale mi piace ingegneria, certamente, ma resta il fatto che conciliare due i modi di pensare un problema con un argomento in comune sia un po' azzardato secondo me; o meglio, dovrei scegliere non per l'argomento trattato ma per il modo di vedere un problema.
Lasciando stare per un attimo tutti i pregiudizi stupidi, e che stanno a zero, tra fisica ed ingegneria, dove sembra che in ogni caso la prima sia migliore della seconda da quello che ho potuto sentire (ma allora Tesla chi era?) sono portato a riflettere che dal punto di vista lavorativo Ingegneria offra maggiori opportunità di lavoro in quanto un ingegnere possa diventare, per esempio, un libero professionista con uno studio e magari assumere a sua volta un fisico. Certo, diventare un fisico di successo nel campo quantistico è tanta roba.... però potrebbe essere molto molto difficile
Ti ringrazio per questa discussione e per il tuo tempo!

[v3ct0r]

ha anche un approccio fisico al problema utilizzando il secondo principio della termodinamica per spiegare l'aumento costante di entropia nell'Universo, quindi con un'interpretazione del disordine (niente male come idea).

Guarda, se vuoi vedere un'altra interpretazione molto bella associata all'entropia, dai un'occhiata qui (cerco di farti passare al lato oscuro): https://it.wikipedia.org/wiki/Freccia_del_tempo

Lasciando stare per un attimo tutti i pregiudizi stupidi, e che stanno a zero, tra fisica ed ingegneria...

Certo, i pregiudizi ovviamente sono stupidi. Ci si può scherzare sopra, ma nessuna delle due è migliore in assoluto, si tratta solo di seguire le tue inclinazioni. L'idea di fisica dell'ambiente era per proporti un compromesso che ti consentisse di studiare anche la fisica moderna. Che ingegneria sia più spendibile sul mercato del lavoro è indubbio, specialmente in Italia, e comunque anche ad ingegneria di fisica ne vedresti parecchia.

Insomma, la scelta naturalmente è tua, il senso dei miei post precedenti era: anche se non ho dati alla mano, mi sembra inverosimile immaginare che un fisico dell'ambiente trovi "terra bruciata", dal punto di vista lavorativo, soprattutto perchè si tratta di un corso di laurea istituito in tempi abbastanza recenti, e che presumibilmente risponde a determinate richieste di figure professionali da parte del mondo del lavoro.

(ma allora Tesla chi era?)

Qui però cominciano i flames

Ti ringrazio per questa discussione e per il tuo tempo!

Di nulla!

[civamb]

Con ingegneria ambientale affronti le tematiche ambientali da vari punti di vista e questo a mio parere é una bella caratteristica. Nella laurea triennale oltre ai vari corsi di analisi, fisica generale, geometria, fisica matematica, equazioni differenziali, modellistica e simulazione costruirai delle basi di chimica ambientale, meccanica dei fluidi, termodinamica e geotecnica. Inoltre affronterai moduli di idrologia, geologia, geofisica e telerilevamento. Durante il biennio magistrale solitamente ci sono orientamenti rivolti alla geoingegneria (geologia, geofisica, geotecnica, ingegneria sismica), difesa del suolo (idrologia, idraulica superficiale e sotterranea, idrogeologia) e tutela ambientale (diffusione di inquinanti, bonifica dei siti inquinati,ingegneria sanitaria,VIA). Il politecnico di Milano e Pisa hanno fondato anche una LM in geotecnica applicata e di esplorazione, giusto per completare il quadro.