fioredineve97 ha scritto:Ciao a tutti! Sono al primo anno di matematica
Benvenuta al forum (vedo che questo è il tuo primo messaggio) e in bocca al lupo per l'università e/o le tue scelte future.
Dopo il "doveroso" (
) saluto...
Mi piace molto quello che studio ma purtroppo mi ritrovo a studiare tanto ed alla fine ottengo risultati piuttosto bassi che mi demoralizzano e che non valorizzano tutto lo studio che c'è dietro.
Sebbene sia d'accordo, in alcuni punti non credo molto nella risposta di v3ctor - non prenderla sul personale (dico a lui, se legge queste righe)
- ma semplicemente perché tra superiori e università non ci sono differenze, è proprio un altro mondo.
Ti ritrovi a studiare materie molto più teoriche con esami secchi di poche domande in cui devi essere tu a trovare le parole per organizzare un discorso o far vedere che hai capito o cos'altro mentre alle superiori generalmente vai alla lavagna a fare un esercizietto (o esercizione, dipende dal prof) con qualche domanda in cui ti si chiedono concetti e non dimostrazioni (salvo rari caso).
I bassi risultati possono dipendere da vari problemi che alle superiori in genere non si pongono:
- Poca capacità di esposizione e/o espressione (es. io!), in altre parole sai le cose ma non sai dirle;
- Poca capacità di memorizzazione (es. sempre io!);
- Poca dimestichezza con la padronanza della materia;
- Al prof. non sei particolarmente simpatica o non fai una bella impressione per vari motivi;
- Metro di giudizio del professore.
Le ultime due non sono proprio leggende metropolitane o metodi di denigrazione dei prof, ci mancherebbe. Ma spesso chi è spigliato e bravo ad arrampicarsi sugli specchi può prendere un risultato dello stesso valore di chi invece sa di cosa parla.
Per il secondo e il terzo dubbio è una battaglia che mi sono portato avanti in tutto il corso di studi: io volevo capire e cercavo esempi e collegamenti per afferrare e fare mie quelle cose per poi padroneggiarle (più o meno) quando invece finivo per prendere meno di chi imparava a memoria.
Io però sono felice e soddisfatto perché "ho capito" (ormai dimenticato, ma è un'altra storia).
Se in passato ho passato sei mesi a studiare geometria 2 per prendere un voto più basso di chi l'ha imparata in 4 settimane, non mi importa un accidente. All'epoca io sapevo e visualizzavo un sacco di cose interessanti di topologia che poi, in altre occasioni, spiegavo anche a loro...
Non capisco se sono io che non ci arrivo oppure se sbaglio magari metodo di studio, eppure confrontandomi con i miei compagni di corso mi sembra di usare più o meno il loro stesso metodo.
Se il metodo è "leggere e ripetere" rimando a sopra. Passami il "non stai studiando una poesia".
So benissimo che non devo guardare gli altri però il fatto è che la maggior parte di loro studia meno di me ed arriva a risultati alti, io invece studio un sacco per ottenere a gran fatica un 22.
Posso citare il sottoscritto come esempio: probabilità 25 (alla terza volta), statistica 22 (alla quarta volta), informatica 1 24 (alla prima volta). Che ti pare che non avevo studiato?
Alla prof. di informatica 1 non ero simpatico e mi ha preso male quando ha visto che sapevo a memoria le potenze del due (fino a $2^33$).
Vale la pena continuare questo percorso che al momento definirei una vera e propria agonia? Ormai sto iniziando a pensare di non essere portata per questo corso di laurea
Grazie a chi mi aiuterà
Il punto è questo, secondo me non è una decisione in cui devi farti influenzare da noi.
Non voglio nemmeno darti un'influenza del tipo "il primo anno in matematica è difficile" (che comunque è vero) o altre frasi più o meno fatte.
Devi decidere tu. Se una cosa ti piace e ti piace davvero è un peccato che lasci. Però se vedi che la sfida che ti poni è al di fuori della tua portata, è anche un peccato che continui.
Si tratta di meditazione su quello che si è e quello che si vuole: puoi seguire consigli, puoi farti influenzare, ma la scelta è la tua.