Re: Me e l'università...

Messaggioda SaO » 06/11/2017, 20:11

Stai confondendo la figura di un ingegnere con quella di un tecnico. Ognuno sa meglio quello che è di sua competenza, un ingegnere strutturista conosce bene il funzionamento e gli aspetti meccanico-teorici di un punte, ovviamente uno strutturista non conosce bene il funzionamento di una cpu a differenza di un ingegnere elettronico o un informatico, un fisico non conosce bene il funzionamento di un motore a reazione quanto un ingegnere aerospazioale, come tutti questi ingegneri non conosco la meccanica quantistica o la teoria delle stringhe.


Va bene, ma per quanto ne so io, in fisica non esiste questa larga specializzazione che è presente in ingegneria, dove persino il primo anno è diverso da corso a corso, e si fa subito dritti a specializzarsi in qualcosa.
E' chiaro che la triennale è già specializzata perché permette già di lavorare.

Qui però il discorso è un altro, il mio dubbio non è tanto su quello che conosce un ingegnere o un fisico, ma su come lo conosce.

Il fisico, da quello che ho potuto percepire io, quindi non è detto che sia così, ha una visione teorica di tutto, ovvero ha un modello matematico per spiegarti il funzionamento di una CPU, il funzionamento di un motore a reazione ( di cui credo si occupino gli ingegnere meccanici, e non gli aerospaziali), o l'equilibrio di una casa.

Penso invece che l'
ingegnere
non ha un modello matematico così preciso per spiegare i vari fenomeni, ma sa costruire e progettare oggetti funzionali.
Questo per dire che magari un ingegnere sa come funziona e sa costruire o progettare un motore, sapendo quale è la trasformazione chimica dell'energia, ma non sa spiegarti i gradi di libertà di una molecola di CO2 che esce da quel motore, questa è la mia impressione.

Uno non può sapere tutto, si devono fare delle selezioni su ciò per cui si ha passione, se bastasse una figura per fare tutto allora non esisterebbero tutti i corsi di laurea che ci sono tra ingegneria, matematica e fisica non credi? Anche gli stessi fisici mica sanno tutto ciò che riguarda la fisica, come un matematico c'è chi si specializza nell' algebra, chi nell' analisi, chi nella probabilità, chi nella topologia.

E' vero, però l'ingegnere si specializza fin da subito, per quanto ne so io, e non vorrei sbagliarmi, un matematica o un fisico hanno una base solida su tutti gli argomenti, la "specializzazione" si fa, ma corrisponde al dottorato di ricerca, non ha una laurea triennale.
Non credo che esiste una laurea in fisica quantistica rispetto a una in astrofisica, o una laurea matematica incentrata su analisi rispetto a algebra.

E poi se proprio hai tutta questa voglia di sapere prenditi più lauree, come un professore (molto stimato) che mi ha insegnato e che è laureato in ingegneria civile, matematica e medicina e chirurgia e nonostante questo ovviamente non sa "tutto".

Vorrei conoscere questa persone, deve essere un grande uomo.
SaO
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Re: Me e l'università...

Messaggioda Secco Jones » 06/11/2017, 22:04

SaO ha scritto:Va bene, ma per quanto ne so io, in fisica non esiste questa larga specializzazione che è presente in ingegneria, dove persino il primo anno è diverso da corso a corso, e si fa subito dritti a specializzarsi in qualcosa.
E' chiaro che la triennale è già specializzata perché permette già di lavorare.

Qui però il discorso è un altro, il mio dubbio non è tanto su quello che conosce un ingegnere o un fisico, ma su come lo conosce.

Il fisico, da quello che ho potuto percepire io, quindi non è detto che sia così, ha una visione teorica di tutto, ovvero ha un modello matematico per spiegarti il funzionamento di una CPU, il funzionamento di un motore a reazione ( di cui credo si occupino gli ingegnere meccanici, e non gli aerospaziali), o l'equilibrio di una casa.

Penso invece che l'
ingegnere
non ha un modello matematico così preciso per spiegare i vari fenomeni, ma sa costruire e progettare oggetti funzionali.
Questo per dire che magari un ingegnere sa come funziona e sa costruire o progettare un motore, sapendo quale è la trasformazione chimica dell'energia, ma non sa spiegarti i gradi di libertà di una molecola di CO2 che esce da quel motore, questa è la mia impressione.


Non è così, per farti un esempio un aerospaziole potrebbe occuparsi anche della progettazione di un ponte perché per i ponti sono richieste competenze molto particolari ed hai voglia che ne sanno di motori.
Poi cosa c'entra il fatto di spiegare tutto con un modello matematico? Se bastasse la matematica allora potremmo abolire completamente le facoltà di fisica ed ingegneria. È ovvio che un matematico in quanto tale conosce la matematica che si usa nell' ingegneria e che quindi aprendo un libro di ingegneria non ha problemi nella interpretazione del linguaggio matematico ma ci sono altre conoscenze ingegneristiche che sono richieste, ti sei mai chiesto allora perché in formula uno ci sono squadre di ingegneri ad esempio e non di fisici?
Poi come ti ho detto la differenza la fa il singolo, per farti un esempio banale, l' unico fisico a vincere per due volte il premio nobel è stato un ingegnere elttronico.

SaO ha scritto:E' vero, però l'ingegnere si specializza fin da subito, per quanto ne so io, e non vorrei sbagliarmi, un matematica o un fisico hanno una base solida su tutti gli argomenti, la "specializzazione" si fa, ma corrisponde al dottorato di ricerca, non ha una laurea triennale.
Non credo che esiste una laurea in fisica quantistica rispetto a una in astrofisica, o una laurea matematica incentrata su analisi rispetto a algebra.


Io per specializzazione parlo della magistrale, dove ognuno sceglie il suo ramo, sia che si tratti di ingegneria, sia che si tratti di altre facoltà. Vero che l' ingegneria presenta ramificazioni già nella triennale e poi ulteriori ramificazioni nella magistrale.

SaO ha scritto:Vorrei conoscere questa persone, deve essere un grande uomo.

Grande uomo non lo so, sicuramente è un grande professore.
Niente è impossibile finché riesci ancora ad immaginarlo; questo significa essere uno scienziato illuminato! (Professor Farnsworth)
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Re: Me e l'università...

Messaggioda SaO » 06/11/2017, 22:57

Poi cosa c'entra il fatto di spiegare tutto con un modello matematico?

Tutti i fisici per spiegare la realtà usano un modello matematico, come le equazioni o gli integrali, o il fatto che per calcolare i volumi dei gas si usano i gas ideali, in quanto sarebbe impossibile stare a calcolare il moto di tutte le particelle che compongono un solo gas, ci vorrebbero troppe equazioni, perciò si usano i gradi di libertà.

ti sei mai chiesto allora perché in formula uno ci sono squadre di ingegneri ad esempio e non di fisici?

Perché solo un ingegnere potrebbe migliorare un motore o l'aerodinamica di un veicolo.
Io volevo dire che magari un fisico sa interpretare meglio la realtà, magari l'ingegnere non sta attento a molti dettagli e se una cosa funziona la applica, senza avere un'interpretazione matematica di tutto.
In passato, ti parlo di 200 anni fa, gli ingegneri erano capi mastri, ovvero persone che avevano una certa esperienza di lavoro e che si distinguevano per le capacità organizzative, nonché per la conoscenza derivante da esperienze pratiche, senza avere troppe conoscenze teoriche o sapere il perché delle cose.
E' chiaro che oggi l'ingegnere sa molte più cose, ma credo che il tipo di taglio che si da allo studio sia lo stesso.

l' unico fisico a vincere per due volte il premio nobel è stato un ingegnere elttronico.

Non lo sapevo.

Io per specializzazione parlo della magistrale, dove ognuno sceglie il suo ramo, sia che si tratti di ingegneria, sia che si tratti di altre facoltà. Vero che l' ingegneria presenta ramificazioni già nella triennale e poi ulteriori ramificazioni nella magistrale.

A matematica penso che la specializzazione sia unica, non ho mai sentito di specializzazione in algebra o in analisi.
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Re: Me e l'università...

Messaggioda Secco Jones » 06/11/2017, 23:14

Vabè guarda, io non devo convincerti di niente, di certo non devi dirlo a me cosa studia e su cosa verte la figura di un ingegnere visto che sono uno studente della magistrale di ingegneria.
Quando ti ho detto cosa c' entra spiegare con un modello matematico intendo dire che non c'entra niente con la discussione, e che non ha senso affermare questa cosa in tal modo.
Poi cosa c' entra la figura dell' ingegnere di oggi con quella di 2000 anni fa? Altra questione che non ha senso.
Se pensi che all' ingegnere sia una figura così banale sei libero di pensarlo, fai pure, allora non iscriverti ad ingegneria, prima mi parli che vuoi fare qualcosa di concreto e poi mi dici che l' ingegneria è una cosa approssimativa, ma per favore credo di essermi dilungato fin troppo.
Ti stiamo dando tutti dei consigli e continui a fare insinuazioni senza una logica, scusami se sono così diretto ma è questo quello che stai facendo emergere.
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Re: Me e l'università...

Messaggioda Luca.Lussardi » 07/11/2017, 09:15

SaO ha scritto:A matematica penso che la specializzazione sia unica, non ho mai sentito di specializzazione in algebra o in analisi.

Pensi male, ci si specializza eccome. In Italia addirittura e' il ministero che "lo dice", infatti ogni strutturato presso una universita' e' inquadrato in un preciso settore scientifico disciplinare, e nel caso della matematica i settori sono ben 9.
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Re: Me e l'università...

Messaggioda SaO » 07/11/2017, 11:31

Poi cosa c' entra la figura dell' ingegnere di oggi con quella di 2000 anni fa?

Ti parlo di 200 anni fa, all'epoca della prima Expo internazionale, mica dell'antica Roma.

Se pensi che all' ingegnere sia una figura così banale sei libero di pensarlo, fai pure, allora non iscriverti ad ingegneria, prima mi parli che vuoi fare qualcosa di concreto e poi mi dici che l' ingegneria è una cosa approssimativa, ma per favore credo di essermi dilungato fin troppo.

Scusami, ma come faccio io a sapere meglio di te quanto è complessa e precisa l'ingegneria?
Io ho solo citato quello che disse una docente di fisica a un corso di ingegneria civile: " voi ingegneri per calcolare la resistenza di questa struttura usate un "coefficiente di sicurezza" noi fisici cerchiamo di calcolarla in maniera più precisa."

Ora, mettiti nei miei panni, io che ci posso capire da una frase come questa?
Tu come la interpreteresti ?

Ti stiamo dando tutti dei consigli e continui a fare insinuazioni senza una logica, scusami se sono così diretto ma è questo quello che stai facendo emergere.

Sono qui per sbagliare e imparare, se sapessi già tutto avrei fatto per conto mio, ma come vedi ho delle lacune in queste conoscenze e non ho con chi parlarne.

Pensi male, ci si specializza eccome. In Italia addirittura e' il ministero che "lo dice", infatti ogni strutturato presso una universita' e' inquadrato in un preciso settore scientifico disciplinare, e nel caso della matematica i settori sono ben 9.

Ma a livello della magistrale?
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Re: Me e l'università...

Messaggioda civamb » 07/11/2017, 11:38

Hai provato a considerare ingegneria fisica? Il programma del politecnico di Torino é molto interessante.
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Re: Me e l'università...

Messaggioda civamb » 07/11/2017, 11:40

Ps

Il docente di fisica in questione o scherzava o ignora completamente la meccanica strutturale e la progettazione in genere. Affermare una cosa del genere é dire il falso.
civamb
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Re: Me e l'università...

Messaggioda SaO » 07/11/2017, 11:51

Se vuoi in privato ti dico anche io suo nome.
E' una professoressa che ha lavorato al CERN ed è direttrice del suo dipartimento di fisica, quindi non una semplice docente.
SaO
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Re: Me e l'università...

Messaggioda Secco Jones » 07/11/2017, 12:00

SaO ha scritto:
Poi cosa c' entra la figura dell' ingegnere di oggi con quella di 2000 anni fa?

Ti parlo di 200 anni fa, all'epoca della prima Expo internazionale, mica dell'antica Roma.

Se pensi che all' ingegnere sia una figura così banale sei libero di pensarlo, fai pure, allora non iscriverti ad ingegneria, prima mi parli che vuoi fare qualcosa di concreto e poi mi dici che l' ingegneria è una cosa approssimativa, ma per favore credo di essermi dilungato fin troppo.

Scusami, ma come faccio io a sapere meglio di te quanto è complessa e precisa l'ingegneria?
Io ho solo citato quello che disse una docente di fisica a un corso di ingegneria civile: " voi ingegneri per calcolare la resistenza di questa struttura usate un "coefficiente di sicurezza" noi fisici cerchiamo di calcolarla in maniera più precisa."

Ora, mettiti nei miei panni, io che ci posso capire da una frase come questa?
Tu come la interpreteresti ?

Ti stiamo dando tutti dei consigli e continui a fare insinuazioni senza una logica, scusami se sono così diretto ma è questo quello che stai facendo emergere.

Sono qui per sbagliare e imparare, se sapessi già tutto avrei fatto per conto mio, ma come vedi ho delle lacune in queste conoscenze e non ho con chi parlarne.

Pensi male, ci si specializza eccome. In Italia addirittura e' il ministero che "lo dice", infatti ogni strutturato presso una universita' e' inquadrato in un preciso settore scientifico disciplinare, e nel caso della matematica i settori sono ben 9.

Ma a livello della magistrale?
Prima cosa il docente ti ha detto una cosa falsa, inoltre il fisico e l'ingegnere fanno cose diverse quindi i discorsi che fai sono sbagliati di partenza.
Seconda cosa se dobbiamo parlare dell' ingegneria di 200 anni fa posso dirti che Cauchy era un ingegnere civile e vedi il contributo che ha dato Cauchy al mondo della matematica ma parlare di queste figure oggi non ha senso, mi sembra ovvio.
Ultima cosa ogni figura è diversa dall'altra, perché subentra l' abilità individuale non è che tutti i fisici sono Planck e tutti gli ingegneri sono von Karman.


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