Per quanto riguarda la relatività, non è proprio così. Ho preso un percorso con orientamento Ingegneria Nucleare. Abbiamo visto relatività (ristretta) partendo dalle trasformazioni galileiane, passando per il famoso esperimento di Michelson-Morley, analizzando una delle prime vere intuizioni di Einstein (l'ambiguità che intravedette nel fatto che le equazioni di Maxwell cambiassero forma a seconda del sistema di riferimento inerziale, al contrario di qualunque altra legge fisica) e arrivando alla famosa E=mc^2. Tutto con molta accuratezza.
Per la quantistica, stessa cosa: siamo partiti dalle leggi del corpo nero di Planck, passando per le diverse teorie dell'atomo, scrivendo sempre le leggi di conservazione (momento ed energia), arrivando alle teorie del nucleo e alla modellazione della radioattività.
Credo nel fatto che il percorso di studi a ingegneria nucleare sia stato questo, ma ricordiamoci che ingegneria nucleare è un percorso particolare, penso sia una magistrale, non esiste più la triennale in nucleare.
Questo per dire che solo una piccola parte degli ingegneri studiano, o hanno modo di vedere la relatività, oserei dire al massimo il 10%.
Io non ho fatto ingegneria, perciò sapete meglio di me cosa si studia, ma dai piani di studio che ho visto, non ho trovato un corso, (magari esiste) dove si affronti la relatività al corso di fisica 1 o fisica 2.
Che nelle classi di ingegneria o che il lavoro dell'ingegnere debba basarsi sull'approssimazione (a volte, anche severa), d'accordo.
Qui bisogna vedere cosa si intende con approssimazione, perché saper approssimare un modello teorico e passando a uno pratico non è una sciocchezza.
C'è poi il diffuso luogo comune che la fisica sia una scienza esatta, ma sapete meglio di me che non è così, la fisica è piena di approssimazioni, casi ideali, costanti approssimate, il tutto per creare un modello funzionale che descriva la realtà ( da quello che ne so io).
Ma (sopratutto quelle italiane) che l'insegnamento sia pressapochista proprio no.
Non ho mai sostenuto che l'ingegneria sia pressapochista, ho tirato in ballo la citazione di un docente di fisica, e l'ho interpretata come meglio ho creduto.
Da quello che ho capito io, o da quello che penso che quella docente volesse dire, l'ingegnere quando capisce che una struttura sta in piedi si ferma lì e non va oltre, il fisico ci fa sopra altri calcoli, che magari non sono utili ad accertarsi che la costruzione resista.
Poniamo che scegli ingegneria. Poniamo che sia troppo poco teorica (per me, la troverai troppo teorica, ma vabbè).
Io non intendevo dire che a ingegneria si fa poca teoria, quanto che magari questa in alcuni campi non è approfondita come la teoria che si fa a fisica.
E' chiaro che l'ingegnere prima di costruire qualcosa o prendere una decisione fa dei calcoli teorici, quello che io ho capito dalle parole di quella docente è che il fisico si spinge oltre.
Ora è Ph.D. student in Physics all'ETH.
Una domanda, il Ph.D serve per fare ricerca o insegnamento oppure si acquisiscono anche delle competenze professionali?
Ah, e un parere del tutto personale, sei davvero molto molto approssimativo in alcuni tuoi ragionamenti. Sinceramente, qualcosa di eccessivamente rigoroso potrebbe persino non fare per te. Per come vedo lavorare gli informatici, per il tuo interesse verso il progresso, Ing Informatica può essere una buona scelta. E' da veri smanettoni, e a me dai l'idea di essere un po' così.
Sinceramente non capisco, ma vorrei, il collegamento che c'è tra l'essere troppo rigorosi e gli informatici smanettoni.
Quindi io non direi che un ingegnere conosce la fisica classica meglio di un fisico
Sono d'accordo.
Per un ingegnere civile idraulico o un aerospaziale la fluidodinamica-meccanica dei fluidi (per citare un esame di base) non é solo uno strumento ma una materia di studio fondamentale sulla quale affronterà anche gli aspetti applicativi. Diverso é il discorso sull'elettromagnetismo (ad esempio) per un ingegnere civile, in questo caso sono d'accordo sul fatto che tale esame verrà considerato uno strumento.
Quindi quello che vuoi dire è che per gli ingegneri una parte della fisica è strumento, mentre quella di cui hanno maggiore bisogno diventa più ampia?
Da quelle che ne so io, la matematica e la fisica che fa un ingegnere è orientata allo specifico settore che quell'ingegnere studiare, e non potrebbe essere altrimenti, mi volete dire che un ingegnere sa la matematica e la fisica classica meglio di un matematico e un fisico ed è anche in grado di sapere bene le materie tecniche ?
Io penso che persino l'esame di analisi 1 che fa un fisico sia più semplice di quello che si fa a matematica, magari l'utente Luca c'è lo può confermare.