Io non conosco personalmente le università toscane ma non fossilizzarti troppo sull' ateneo e sul suo prestigio, trova una città ed un ateneo che insieme possano soddisfare le tue necessità e le tue priorità, se sei in gamba lo sarai a prescindere dal tipo di università che farai, anche dagli atenei del sud escono ottime menti cosa credi e magari anche futuri professori che poi vanno ad insegnare nelle università del nord che sono più quotate.
Non lo metto in dubbio, io quando parlavo di buone università, non mi riferivo solo ai docenti, ma anche alle strutture, ai laboratori, alla possibilità di fare un tirocinio al terzo anno, alle collaborazione con università all'estero.
Questo per dire che uno può essere un genio anche per conto suo, ma nella vita servono anche agganci, che non vuol dire raccomandazione, ma avere un titolo che è riconosciuto come molto valido e che può essere un buon biglietto di ingresso per le aziende.
Roma ed è stato assunto dalla Fiat a Torino a discapito di altri suoi colleghi che si erano però laureati al politecnico, questo per dire non che Roma sia migliore di Torino ma che alla fine la differenza sarai sempre tu a farla.
Infatti a Roma, a mio parere, si trova atenei molto prestigiosi, come la Sapienza, ho addirittura avuto un vicino di casa, abitava a due passi da me, e si è trasferito a Roma, da fuori sede, per studiare alla Sapienza.
Oggi da quel poco che ho potuto vedere l' ingegneria si è talmente sviluppata che sono necessarie sia competenze "pratiche" ma anche teoriche, quindi se questo è quello che ti piace l' ingegneria può soddisfare i tuoi interessi.
L'ingenerai alla quale sono interessato è quella informatica.
Ho parlato con persone che frequentano tale corso, ma ho trovato solo gente che è fuori corso o che addirittura mi ha risposto " a me piace cazzeggiare".
Questo per dire che non sono riuscito a trovare persone competenti su questo argomento.
Delle materie teoriche mi piacciono fisica e matematica, ma ho molti dubbi sul fatto che queste continuino a piacermi all'università.
Sono andato a vedere l'esame di fisica di un amico che fa biotecnologie, quindi è molto più facile rispetto a quello che si fa a fisica o a ingegneria.
Beh, il docente in questione è stato molto severo, e mi ha fatto un po' passare la voglia di studiare fisica.
Questo ragazzo diede due risposte veloci e sbagliate, una dopo l'altra.
Il docente si arrabbiò, prese i suoi fogli e gli getto nel cestino, cacciando questa persona dall'esame.
Poco prima una ragazza disse per sbagli o per l'emozione: "la forza di gravita è quella che spinge un corpo dal basso verso l'alto."
Il professore diventò rosso, prese i fogli dei calcoli e li getto per terra e disse : " allora vada a raccogliere questi fogli al piano di sopra".
La ragazza è scoppiata in lacrime...
Ma al di là di queste esempio, pensando a quello che fa un fisico, e pensando ancora più intensamente a cosa fa come lavoro, io percepisco una sorta di non senso, un fisico studia, scrive equazioni, elabora teorie, ma poi non crea qualcosa che funziona.
Insomma ho vissuto un momento in cui sono stato folgorato da un pensiero: " se faccio fisica rischio di lasciare come traccia di me solo equazioni o teorie, senza realizzare nulla"
Questo non è per sminuire il lavoro dei fisici, ma per farvi capire come vedo io o come percepisco io quello che un fisico fa, vedo tutto come troppo teorico, non la parte dello studio, ma il risultato finale, vedo un fenomeno, lo descrivo con un equazione, faccio la contro prova e poi?
Cosa ho in mano?
Come ho migliorato la vita delle persone?