Intermat ha scritto:Io sinceramente la vedo in maniera diversa da quella di Raptorista ed iSte.
Intermat ha scritto:Quando Raptorista dice che il tuo tutor è il tuo "datore di lavoro" sbaglia. Almeno in Italia, all'estero (in alcuni posti) è sicuramente vero. In Italia il tuo tutor semplicemente deve coordinare la tua attività di ricerca aiutandoti ad imparare a fare ricerca in maniera autonoma e matura.
In ogni caso lui non potrà mai toglierti i fondi, la tua borsa è ministeriale (a meno che tu non abbia un assegno di ricerca) ed è valida per tre anni (te la potrebbero interrompere solo nel caso in cui tu non fossi ammesso all'anno successivo). Quindi non si può ragionare come se si vivesse in azienda, la situazione è diversa.
Intermat ha scritto: Ovviamente, in molti casi, ti potrebbe mettere pressione perché ti ritroveresti a lavorare su paper di cui lui è co-author.
Intermat ha scritto:Detto questo, il tuo professore ci ha tenuto a sottolineare il fatto che ti stai impegnando per tre anni perché le conseguenze di un tuo ritiro potrebbero essere rilevanti sul dipartimento, sul gruppo di ricerca e anche sugli altri studenti non ammessi (almeno con borsa). Questo perché: i corsi di dottorato sono valutati ciclicamente e quindi le rinunce degli studenti hanno un peso non positivo. La tua rinuncia potrebbe far ridurre i fondi che il MIUR assegna al tuo dipartimento obbligando quest'ultimo a ridurre il numero di borse bandite negli anni successivi (ovviamente meno dottorandi, meno produzione scientifica, valutazione ancora peggiore, potenziale nuova riduzione di fondi). Inoltre, dato che le borse sono poche, spesso i dipartimenti le assegnano "a giro" fra i diversi gruppi di ricerca. Questo vuol dire che non è detto che tu fossi più bravo di quelli rimasti senza borsa ma semplicemente che era previsto che il gruppo del tuo professore avesse un nuovo dottorando. Sembra brutto ma, spesso, funziona così. Questo vuol dire che il gruppo del tuo prof. non avrà nuovi dottorandi, molto probabilmente, l'anno prossimo e forse per un paio di anni. Capisci che per lui sarebbe un bel problema. Terzo aspetto: la borsa, essendo ministeriale, è tua e solo tua. Se ti ritiri il ministero smette di pagarla. Questo vuol dire che, di fatto, hai tolto ad un altro ragazzo la possibilità di fare il dottorato durante il tuo ciclo. Infatti il MIUR non destinerà a nessun altro i tuoi soldi, al massimo li aggiungerà al budget per il nuovo ciclo (ma non è per nulla scontato che vadano alla tua università perché la divisione dei fondi si basa sulla valutazione complessiva del dottorato, dei dipartimenti e dell'università).
Intermat ha scritto:Per concludere, sei ovviamente libero di fare le scelte che vuoi ma moralmente hai preso un impegno con delle persone (come minimo il tuo gruppo di ricerca).
Un matematico ha scritto:... come mia nonna che vuole da anni il sistema per vincere al lotto e crede che io, in quanto matematico, sia fallito perché non glielo trovo
Intermat ha scritto:Io sinceramente la vedo in maniera diversa da quella di Raptorista ed iSte.
Quando Raptorista dice che il tuo tutor è il tuo "datore di lavoro" sbaglia. Almeno in Italia, all'estero (in alcuni posti) è sicuramente vero. In Italia il tuo tutor semplicemente deve coordinare la tua attività di ricerca aiutandoti ad imparare a fare ricerca in maniera autonoma e matura. Ovviamente, in molti casi, ti potrebbe mettere pressione perché ti ritroveresti a lavorare su paper di cui lui è co-author. In ogni caso lui non potrà mai toglierti i fondi, la tua borsa è ministeriale (a meno che tu non abbia un assegno di ricerca) ed è valida per tre anni (te la potrebbero interrompere solo nel caso in cui tu non fossi ammesso all'anno successivo). Quindi non si può ragionare come se si vivesse in azienda, la situazione è diversa.
Detto questo, il tuo professore ci ha tenuto a sottolineare il fatto che ti stai impegnando per tre anni perché le conseguenze di un tuo ritiro potrebbero essere rilevanti sul dipartimento, sul gruppo di ricerca e anche sugli altri studenti non ammessi (almeno con borsa). Questo perché: i corsi di dottorato sono valutati ciclicamente e quindi le rinunce degli studenti hanno un peso non positivo. La tua rinuncia potrebbe far ridurre i fondi che il MIUR assegna al tuo dipartimento obbligando quest'ultimo a ridurre il numero di borse bandite negli anni successivi (ovviamente meno dottorandi, meno produzione scientifica, valutazione ancora peggiore, potenziale nuova riduzione di fondi). Inoltre, dato che le borse sono poche, spesso i dipartimenti le assegnano "a giro" fra i diversi gruppi di ricerca. Questo vuol dire che non è detto che tu fossi più bravo di quelli rimasti senza borsa ma semplicemente che era previsto che il gruppo del tuo professore avesse un nuovo dottorando. Sembra brutto ma, spesso, funziona così. Questo vuol dire che il gruppo del tuo prof. non avrà nuovi dottorandi, molto probabilmente, l'anno prossimo e forse per un paio di anni. Capisci che per lui sarebbe un bel problema. Terzo aspetto: la borsa, essendo ministeriale, è tua e solo tua. Se ti ritiri il ministero smette di pagarla. Questo vuol dire che, di fatto, hai tolto ad un altro ragazzo la possibilità di fare il dottorato durante il tuo ciclo. Infatti il MIUR non destinerà a nessun altro i tuoi soldi, al massimo li aggiungerà al budget per il nuovo ciclo (ma non è per nulla scontato che vadano alla tua università perché la divisione dei fondi si basa sulla valutazione complessiva del dottorato, dei dipartimenti e dell'università).
Detto ciò, ormai il danno è fatto. Una volta che tu hai accettato la borsa, questa è tua e sei l'unico che può decidere cosa farne. Io ti inviterei a pensarci bene prima di interrompere gli studi. Onestamente il tuo atteggiamento mi sembra sbagliato, il discorso "potrei trovare un posto fisso" e quindi rinunciare al dottorato è un ragionamento che trovo profondamente sbagliato. Effettivamente tu hai preso un impegno per tre anni e dovresti mantenerlo, il posto fisso lo potevi cercare prima o potrai cercarlo dopo. Non scappano mica!
Detto questo è logico che potresti andare in contro ad occasioni uniche che, giustamente, vorresti non perdere. In questo caso, logicamente, dovresti riflettere bene e scegliere cosa è meglio per il tuo futuro. Ma queste opzioni dovrebbero essere veramente incredibili, non "il posto fisso".
Per concludere, sei ovviamente libero di fare le scelte che vuoi ma moralmente hai preso un impegno con delle persone (come minimo il tuo gruppo di ricerca). Secondo me dovresti decidere di rinunciare al dottorato solamente se ti dovessi accorgere che quella non è proprio la tua strada (il che a me sembra abbastanza evidente). In quel caso lo dovresti spiegare onestamente al tuo professore prima ancora di fare la rinuncia (ci vogliono circa 5 minuti a farla e, tipicamente, è tutta online).
hidgi ha scritto:Poi non capisco perchè mi debba sentire in colpa per il fatto che un altro ragazzo poteva avere la mia borsa. Sono stato scelto io e tanto basta e nulla conferma che l'altro ragazzo avesse in mente di lasciarla a sua volta. I processi alle intenzioni non si possono fare. Se ti offrissero un lavoro in cui prendi il 50% in più di quello che guadagni ora, cosa faresti? Non ne voglio fare solo un discorso economico, però anche.
hidgi ha scritto:Hai rifiutato il doppio, cioe' 2000 euro al mese ? Be', non mi permetto di entrare nelle scelte personali, pertanto non lo faro'
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