Non devi curarti più di tanto del fatto che provieni da un "non scientifico", conta quello che sei tu, la disciplina e il tuo sacrificio nel perseguire i tuoi sogni e i tuoi progetti. Poi - fidati, sto facendo anch'io lo scientifico, fra un po' inizio la quinta... - lo scientifico non è chissà di che strepitoso e di particolare - un covo di futuri ingegneri e medici - e il livello di matematica, seppur (leggermente, ma leggermente) superiore, è penoso. Quindi non ti preoccupare.
Ti dico che tu stai scegliendo tra due cose completamente diverse: da un lato Matematica e Filosofia, dall'altro ... ehm... tutto il resto. Non facile, anche perché è evidente un po' di confusione in te. E ci può stare, sei fra un po' in quinta, la Matematica non sai bene cosa sia e cosa sia per te, della Filosofia ti sei sorbita quelle papardelle penose di riduzioni scolatiche. Di tutto il resto non parlo perché non ne so tanto1.
La mia situazione è questa: io vedo la Matematica e la Filosofia come due sorelle. A me piacciono entrambe, ma farò Matematica. Per due ragioni:
(1) una cosa è la Filosofia, un'altra i filosofi, ciarlatani che pensano che Filosofia sia roba da classico e inculcano questa visione nelle teste degli studenti. Il che a me sembra falso. Uno del classico fa versioni su versioni e non gli si richiede per nulla un così alto livello speculativo da rendere Filosofia da liceo classico. Invece io penso che sia molto scientifico, perché lì sì che si richiede di pensare forte.
(2) perché alle interrogazioni di filosofia, mi guardano storto, perché ho sviluppato un spirito critico troppo critico. E poi tu dovresti saperlo: i prof parlano di Matematica che ha un metodo che la Filosofia non ha (Descartes, Locke, Hume, Kant,...).
Detto questo io non sminuisco per nulla la Filosofia, dato che i miei interessi in Matematica (i Fondamenti e tante cose strane come logica, algebra e teoria delle categorie) fanno sì che mi interessi della critica ontologica (in che senso esistono gli oggetti matematici? Ma è solo un esempio...), epistemologica e gnoseologica. Come vedi puoi fare Matematica e non trascurare aspetti filosofici. Puoi fare anche filosofia e interessarti a Matematica o altre scienze, ma ti ritroverai isolata perché, sì, i filosofi sono quello che sono (tranne qualcuno, forse...). In entambi i casi il cerello respira e le soddisfazioni sono alte a costo di alte elacubrazioni.
Tornando a te: sincerità nei confronti di te stessa, come ha detto gmorkk; io aggiungerei quest'altra cosa: prendi un qualsiasi testo di matematica universitaria - avanzata che sia, fa nulla - e anche se non capisci nulla, se ti "luccicano gli occhi" per quello che leggi e hai voglia di approfondire ti può essere un utile segnale.
Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
killing_buddha,
e vabbé, il greco è una lingua che di per sé si presta all'astrazione... Ci sono degli studi di didattica della matematica interessanti su come la lingua possa influire nell'attività matematica. Un'altra lingua è il cinese...
e vabbé, il greco è una lingua che di per sé si presta all'astrazione... Ci sono degli studi di didattica della matematica interessanti su come la lingua possa influire nell'attività matematica. Un'altra lingua è il cinese...
Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Vulplasir ha scritto:Si vede che i matematici non hanno un cavolo (per non dire altro) da fare...e poi chiedono fondi per la ricerca, per trovare nomi bellini da dare alle cose.
Appunto per questo sono costretti a insegnare a fisici e ingegneri a tenere la penna in mano. Non ci vuole niente a combattere con il tuo stesso pressapochismo o menefreghismo, sai?
- La facoltà di astronomia non esiste (quasi... a Bologna ce n'è una), ma un astronomo in realtà è un fisico che ha seguito una certa strada, ma essenzialmente un fisico. ↑