è indubbiamene un posto particolare. Il problema principale sta nel fatto che non trovo gli esami soddisfacenti, potreste dirmi che alla fine ciò che conta è come si mettono in pratica gli strumenti che ci sono stati dati per trovarci un lavoro vero e proprio (assolutamente vero).
Sento però che manca qualcosa e che avrei molto più appagamento studiando fisica, sia per il percorso che per la comprensione della materia in se. Sono convinto a proseguire gli studi dopo la triennale anche se i campi sono tantissimi e tecnicamente non saprei sceglierlo già adesso. Penso che con una laurea del genere si abbiano più opzioni per la magistrale/master in quanto gli argomenti spesso si sovrappongono con altri ambiti esempio informatica, ingegneria... correggetemi se sbaglio.
I miei genitori non stanno prendendo molto bene la questione anche se sono comprensivi verso le mie scelte e cercano di mettermi in guardia sulla difficoltà degli esami, tuttavia non penso sia così drastico come dicono loro. Sicuramente c'è da studiare ma mi viene un po' da storcere il naso quando sento persone che lasciano ingegneria dopo aver fallito tot volte l'esame di analisi, non sarà mica sbagliato l'approccio, le ore di studio?
Aggiungo una postilla: si può scegliere un percorso di studi anche per il fatto di sentirsi un po' stupidi? Voglio dire potrei finire a fare il muratore dopo la laurea, ma la soddisfazione di aver capito come funziona un computer quantistico dove la mettete?
Arrivando alla fine le domande erano queste: quanti di voi hanno scelto il proprio percorso in base a ciò che gli affascinava? Quanto vi reputavate bravi in matematica/fisica prima di iniziare il percorso?
Come avete superato i periodi bassi che vi si sono parati davanti? penso che ne siano stati per tutti.
Vi ringrazio nel caso foste arrivati fin qui e spero di ricevere qualche risposta
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