Paura di continuare.

[PureChessITA]

Ciao a tutti.
Sono uno studente di Fisica del terzo anno, dato che all'università sembrano fregarsene di orientare gli studenti verso un futuro di qualche tipo, chiedo gentilmente a voi di darmi qualche indicazione.
Ho una seria paura di non riuscire a concludere un bel niente nella vita, forse perché nessuno mi ha mai detto che tipo di lavoro svolge un fisico. In futuro lavorerò come informatico? Perché altrimenti cosa studio a fare?
Gli orizzonti della ricerca in Italia/estero sono davvero così bui come dicono? Il dottorato è praticamente un suicidio, dato che attualmente solo il 50% degli iscritti riceve la borsa di studio per garantirsi una vita dignitosa. Il mio sogno di diventare un ricercatore in Fisica Teorica è praticamente da buttare nel cestino, d'accordo: questo non è un problema, ma esistono delle magistrali alternative che danno un lavoro soddisfacente? Avevo sentito parlare di Fisica Medica, ma non credo faccia per me.
Comunque la mia domanda è: non essendo un iper-genio di talento che studia fisica da quando aveva 3 anni, ma semplicemente una persona disposta ad impegnarsi 24 ore su 24, vale comunque la pena di intraprendere un percorso che mi piace ma che non offre sbocchi? In alternativa, qualcuno saprebbe elencarmi alcuni lavori svolti dai fisici che siano un minimo interessanti e originali?

[anonymous_40e072]

Ciao e benvenuto.
Comincerei innanzitutto dalla dicotomia genio-studente nella media, che troppo spesso viene mal interpretata. Gli ambienti lavorativi, ricerca compresa, sono prevalentememte fatti da persone "normali". I risultati spesso derivano dall'impegno e sopratutto dalla costanza, più che volgere da declinazione, spartiacque, tra chi è "dotato" e chi non lo è. Studia con costanza, ama di ciò di cui ti occupi e mantieni la mente aperta; spesso le opportunità vengono fuori da sè. Viviamo oggi in un contesto dove figure professionali tecnico-scientifiche saranno sempre più richieste dalle aziende e dalla ricerca stessa, ergo personalmente non vedo assolutamente di cui disperarsi da Fisico, Matematico o Ingegnere. Dalla mia esperienza posso dire che è fondamentale tenere sempre bene a mente che il tuo futuro lo decidi tu e tu soltanto; senz'altro ci sono dei vincoli ai quali spesso non possiamo opporci, probabilmente non troverai il lavoro della tua vita al primo tentativo, ma starà sempre e solo te reagire, ad adattarti, a prendere delle scelte.
Per quanto riguarda le opportunità nella ricerca e il tuo sogno da Fisico Teorico, a me non viene nient'altro che da dirti: insegui il tuo sogno. E' comprensibile non sentirti a proprio agio in questo paese con obiettivi di questo genere, d'altra parte, le opportunità ci sono e vanno giustamente rincorse; mi è capitato di incontrare più di un paio di persone, italiane, che, sebbene a valle di eccellenti risultati accademici, siano riusciti a guadagnarsi una posizione di ricercatori al CERN. Come esperienza personale, qui (https://ec.europa.eu/info/departments/j ... -centre_it) si trovano ottime posizioni da ricercatore. Per il dottorato c'è tutto il discorso estero, in primis Belgio, Germania, Olanda, Danimarca e Nord Europa offrono ottimi stipendi (nell'intorno dei 2000€ mensili per intenderci) da dottorandi. Un'altra opportunità, sono le prestigiose borse Mariè-Curiè della Commissione Europea.
Parlando dell'industria, è probabilmente vero che molti Fisici si rimpieghino come pseudo-informatici/programmatori, in crescendo in ambito bancario-assicurativo. Questo è un discorso che vale un po' per tutti: e.g. gli ingegneri vengono oggi inseriti un po' di tutte le aree funzionali di grosse aziende, spesso non svolgendo attività propriamente "tecniche".
In generale, tieni sempre a mente l'estero. Spiace dirlo, ma le opportunità, l'ambiente di lavoro, gli stimoli, azzarderei quasi le persone, son di altro livello rispetto il nostro paese.

In bocca al lupo, Stefano

[Albesa81]

Non posso che sottoscrivere ciò che ha detto iSte, io lo dico sempre ai ragazzi che vogliono iscriversi a un corso di laurea scientifico o tecnico: sappiate che la strada sarà irta di ostacoli fin dal primo giorno di università e se volete sfruttare appieno le vostre conoscenze e realizzarvi, l'emigrazione sarà un passo quasi obbligato.
In bocca al lupo anche da parte mia!