Ricominciare a studiare Fisica dopo una carriera universitaria

Messaggioda Markov D » 15/05/2019, 20:18

Salve ragazzi, sono curioso di conoscere il parere di qualcuno di voi su quanto sto per scrivere. L'anno prossimo concluderò un dottorato in Scienze Cognitive. Mi occupo di questo settore da una decina di anni oramai (triennale, magistrale e dottorato), e più vado avanti e più mi accorgo che il mondo vero (il mondo della ricerca) non è allettante in questo settore. Probabilmente i miei colleghi non la pensano così a causa della loro ingenuità. Io mi occupo di Psicometria, l'unica branca della disciplina che ha a che vedere con la matematica. Mi occupo di modelli statistici, probabilistici e di computazione. Ma sono stanco, stanco di alzarmi ogni giorni con la consapevolezza che nonostante i miei sforzi non farò mai nulla di importante per il mondo e per il mio intelletto. Sono stanco della superficialità di questa disciplina e del rifiuto della matematica da parte del 90% dei ricercatori. E' da un po' che volevo fare la pazzia di ricominciare a studiare da zero. Volevo iscrivermi a Fisica, giusto per provare l'ebrezza di sbattere la testa sui problemi che affronta una scienza vera. Ammetto che mi sento un po' un bambino che si identifica nel suo idolo (nel mio caso Max Tegmark) al quale vorrebbe assomigliare. Il punto è che amo l'Information Theory, e non faccio altro che leggere di Meccanica Statistica e Meccanica Quantistica (dal punto di vista divulgativo).

Voi che ne pensate? Sono pazzo a voler buttare una carriera già avviata per ricominciare a studiare quello che davvero sogno di studiare? Vorrei proprio ricominciare da zero. Sputare sangue sugli esami di algebra e analisi. Purtroppo non ho una macchina del tempo per tornare indietro :evil:
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Re: Ricominciare a studiare Fisica dopo una carriera universitaria

Messaggioda anonymous_40e072 » 16/05/2019, 14:14

Penso che ti fai influenzare un po' troppo dagli altri. Per far strada in ricerca bisogna, tra le tante cose, avere anche la perseveranza di credere nelle proprie idee e nel proprio metodo. A volte, sono proprio le idee più innovative ad incontrare diffidenza. La tua insicurezza è assolutamente comprensibile all'inizio della tua carriera accademica, dopo un po' di tempo però, dovrebbe esserti abbastanza chiaro che "si fa ricerca" da soli. A volte si collabora, ma le tue ricerche, le tue idee, il tuo metodo è tuo soltanto. Subito mi viene da porti una domanda. Sei mai stato all'estero qualche mese?
In generale, credo sia molto più efficace per te cercare una posizione di post-doc inerente a questi tuoi interessi e il topic di Ph.D., piuttosto che ricominciare da zero alla cieca.
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Re: Ricominciare a studiare Fisica dopo una carriera universitaria

Messaggioda Markov D » 16/05/2019, 15:41

Ciao iSte, grazie della risposta. Il problema è che proprio conoscendo il mio campo di ricerca non vi trovo più un senso. Sono affascinato dalla fisica (per una marea di motivi diversi), la ammiro. E oramai non ho più motivazione nel cimentarmi nel mio settore. Sicuramente parte della sfiducia risiede negli incontri sbagliati che ho avuto, non c'è dubbio. Ma non desidero ricominciare a studiare da zero a prescindere, giusto per darmi una seconda possibilità. Desidero ricominciare a studiare una cosa: fisica, perché sento che possa fare più per me. Purtroppo se non sei motivato in quello che fai non riesci minimamente a tirar fuori qualcosa di utile o creativo.

Se vuoi ridere un po' ti dico che io nelle "mie" idee non ci credo più perché per me le scienze cognitive non sono nemmeno considerabile scienza. Quello che produco è fuffa che dovrebbe utilizzata da chi fa ricerca sperimentale per produrre altra fuffa! Purtroppo non si può capire la solitudine che si prova nell'essere fra i pochi, in mezzo ad una pletora di accademici, ad aver capito che troppe cose non funzionano nel modo in cui si fa ricerca nel proprio settore. E' una cosa che si deve vivere in prima persona. Sfido un qualunque fisico a lavorare assieme a psicologi e neuroscienziati cognitivi, anche quotati, per un annetto. Poi ne riparliamo. Un post-doc con cui lavoravo fino ad un anno fa è scappato anche lui. Si è dato alla Statistica pura. Il mio tutor è depresso e non trova più motivazione (ha lo stesso mio problema con la differenza che lui sono 20 anni che è inchiodato in questo settore).
Personalmente, sono sempre più annoiato e deluso. Ho la sensazione che il mio cervello si stia spegnendo pian pianino a causa della mancanza di stimoli.
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Re: Ricominciare a studiare Fisica dopo una carriera universitaria

Messaggioda Albesa81 » 17/05/2019, 08:09

anonymous_40e072 ha scritto:A volte si collabora, ma le tue ricerche, le tue idee, il tuo metodo è tuo soltanto.

Questo è un punto molto importante.
@Markov D: se fossi da solo sulla faccia della Terra e non dovessi lavorare per mantenerti, faresti quello che stai facendo adesso?
\[-\sum_{n=1}^{N-1} \cos \left({2 \pi n \over N} \right) = 1\]
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Re: Ricominciare a studiare Fisica dopo una carriera universitaria

Messaggioda Markov D » 17/05/2019, 11:40

Come ho già avuto modo di far capire, non credo in quello che sto facendo perché per me è inutile. Non è il modo giusto per produrre conoscenza. La fisica oggi sta acquisendo il dominio anche sulle acienze cognitive. Quindi la risposta è No, non lo farei. O meglio, non in questo modo. Non senza una preparazione in Fisica.
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Re: Ricominciare a studiare Fisica dopo una carriera universitaria

Messaggioda anonymous_40e072 » 18/05/2019, 14:27

Markov D ha scritto:Ciao iSte, grazie della risposta. Il problema è che proprio conoscendo il mio campo di ricerca non vi trovo più un senso. Sono affascinato dalla fisica (per una marea di motivi diversi), la ammiro. E oramai non ho più motivazione nel cimentarmi nel mio settore. Sicuramente parte della sfiducia risiede negli incontri sbagliati che ho avuto, non c'è dubbio. Ma non desidero ricominciare a studiare da zero a prescindere, giusto per darmi una seconda possibilità. Desidero ricominciare a studiare una cosa: fisica, perché sento che possa fare più per me. Purtroppo se non sei motivato in quello che fai non riesci minimamente a tirar fuori qualcosa di utile o creativo.

Se vuoi ridere un po' ti dico che io nelle "mie" idee non ci credo più perché per me le scienze cognitive non sono nemmeno considerabile scienza. Quello che produco è fuffa che dovrebbe utilizzata da chi fa ricerca sperimentale per produrre altra fuffa! Purtroppo non si può capire la solitudine che si prova nell'essere fra i pochi, in mezzo ad una pletora di accademici, ad aver capito che troppe cose non funzionano nel modo in cui si fa ricerca nel proprio settore. E' una cosa che si deve vivere in prima persona. Sfido un qualunque fisico a lavorare assieme a psicologi e neuroscienziati cognitivi, anche quotati, per un annetto. Poi ne riparliamo. Un post-doc con cui lavoravo fino ad un anno fa è scappato anche lui. Si è dato alla Statistica pura. Il mio tutor è depresso e non trova più motivazione (ha lo stesso mio problema con la differenza che lui sono 20 anni che è inchiodato in questo settore).
Personalmente, sono sempre più annoiato e deluso. Ho la sensazione che il mio cervello si stia spegnendo pian pianino a causa della mancanza di stimoli.


Ciao Markov. Per continuare la discussione, potrei doverti fare qualche considerazione "antipatica", credo però sia doveroso. Con ordine:
1) Mi suona molto strano quello che racconti. Ho toccato la ricerca in tante diverse discipline, in ambito Economico, Ingegneristico e Matematico. Non ho mai letto in vita mia un paper che suonasse come "fuffa". Ci sono paper più brillanti e papers che lo sono ovviamente molto meno, ma dichiarare un intero settore di ricerca, un'intera disciplina come "fuffa" mi suona estremamente strano. Non voglio mettere in dubbio la tua onestà intellettuale, ci mancherebbe, ma piuttosto è un invito alla riflessione e ad un'analisi più attenta.
2) Detto che non sia la "tua/vostra strada", di solito di questo ce ne si accorge dopo qualche anno di università, magari alla fine di una triennale, raramente alla fine di una magistrale. Durante un Ph.D. le crisi possono essere molto più "acute" di quelle durante gli studi universitari, credo sia normale pensare di voler mollare, cambiare strada o cambiare ambito di ricerca. Credo però tutti quanti ad un certo punto ci fermiamo e ci diciamo: qual è il rapporto costo/benefici di prendere questa strada o quest'altra? Con questo mi riferisco ad una questione ben precisa: mi sembra chiaro che se ricominci a studiare da zero Fisica, prima che comincerai a "guadagnarci qualcosa" di tempo ne passerà parecchio.
3) Conosco un ragazzo che vorrebbe fare un bel cambio di Ph.D. Passare dalla termo.fluidodinamica alla fisica teorica. Apparentemente potrebbe sembra un cambio non così oneroso per chi non è del settore. Ti assicuro invece, che non è facile affatto. Considera che tra l'altro stiamo parlando di una persona che spenderà 1 anno al MIT l'anno prossimo, che è stato il miglior studente della propria facoltà di un'università europea molto prestigiosa, e bla bla bla. Queste sono cose che a mio parere si possono permettere i geni, fine.
4) La Fisica, l'Ingegneria, le Scienze in generale, è roba tosta. Non conosco bene il tuo background, ma mi sembra di aver capito che di tecnico/scientifico tu non abbia visto granchè. Se il tuo scopo è quello di arrivare a fare ricerca chessò, in Fisica della Materia o in qualche roba esotica sulla Gravità - Relatività, ci vorranno moooolti anni (e capacità non proprio nella media, considerando che non sei più fresco del liceo su tutti gli argomenti di base, e considerando che la capacità di apprendimento - correggimi se mi sbaglio, è roba tua - diminuisce negli anni) prima di arrivare a "combinare" qualcosa di concreto.
Ergo: è chiaro che sia legittimo che ognuno di noi cerchi la propria strada, faccia qualcosa che lo appassioni, allo stesso tempo però pondererei per bene tutti i fattori. Anche perchè se ti ritrovi, poi, tra qualche anno in una situazione simile, poi diventa complicato. Lavorativamente rischi davvero che non ti assumerà più nessuno. E mica per mancanza di competenze, ma semplicemente perchè è evidente che tu non sia una persona affidabile, se ti ritrovi a cambiare attività di anno in anno.
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