Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Perché continuate a quotare tutto? Per rispondere si usa il tasto "RISPONDI" non il tasto "CITA"
civamb ha scritto:drmacchius ha scritto:Luca.Lussardi ha scritto:Non lo so, dipende dall'ateneo questo, quello che in generale accade è che per l'accesso alla LM ti serve una LT e un certo numero di crediti acquisiti in determinati SSD: se hai sostenuto esami negli SSD richiesti allora qualcuno valuterà quanto devi integrare, o se rifare. Sul risparmio del tempo sono scettico: stiamo parlando di cose complesse, una laurea in fisica o in ingegneria non è una passeggiata, si tratta di discipline che richiedono tempo e dedizione, se uno non lo ha da dedicarle è meglio che lasci perdere, per esempio imparare si/no/forse la matematica equivale a non impararla. Io fossi in te seguirei il percorso ripartendo dall'inizio.
Nella città in cui vivo (in Germania) c‘è un Bachelor in „quantum Engineering“, che è un corso tenuto per metá dalla facoltà di fisica e l‘altra metà dalla facoltà di ingegneria e che sembra un ibrido tra la nostra fisica teorica e ingegneria matematica. Potrebbe essere la base che serve? Da accesso sia al master in fisica che a quello in ingegneria dei sistemi (che non ho capito se corrisponde alla nostra ingegneria gestionale o ingegneria matematica)
A breve verrà attivato un corso di "quantum engineering" presso l'università di Trento.
Ingegneria dei sistemi è più affine all'ingegneria dell'automazione in cui si studiano fino alla nausea i sistemi dinamici, dalla teoria dei sistemi ai controlli automatici...
civamb ha scritto:Quantum engineering è un corso che copre settori della fisica e dell'ingegneria. Se sia idonea per l'accesso alla laurea in fisica dei sistemi complessi non lo so visto che non è ancora attiva questa laurea. Oggi l'accesso senza debiti formativi è garantito con ingegneria fisica e matematica per l'ingegneria (scegliendo il percorso dedicato al secondo anno).
drmacchius ha scritto:A me sembra un problema da ingegneria biomedica più che di modellabile biofisica.
Volendo restare in tema attiguo all‘articolo, preferirei elaborare un modello matematico che aiuti a prevedere la dissociazione elettromeccanica o a intervenire terapeuticamente per prevenirla in funzione dell‘analisi Spettrale dell‘ellettrocardiogramma, congiunta all‘analisi spettrale della curva arteriosa invasiva periferica. Descrittivamente le sue curve decorrono parallelamente (anche se sono vicendevolmente entrambe influenzate l‘una dall‘altra senza esserne direttamente causa l‘una dell‘altra). Nella dissociazione meccanica le due curve di dissociano progredientemente in modo „armonico“ l‘una dall‘alltra Instaurando uno stato di scompenso cardiaco, prima relativo, poi Franco, per terminare o in una fibrillazione ventricolare con arresto cardiocircolatorio o in un arresto cardiaco asistolico.
drmacchius ha scritto:A me piacerebbe provare a scrivere un‘equa Di stato che analizza il fenomeno per elaborare un algoritmo che permetta a un calcolatore di analizzare in tempo reale le sue curve e dare un allarme nel paziente nel caso in cui si stia instaurando una Decompensazione o enunciando parametri quantitativi su cui il clinico possa calcolare le proprie terapie.
drmacchius ha scritto:La funzione nei forum l‘hanno ideata solo per questo scopo e non per bellezza
anonymous_40e072 ha scritto:drmacchius ha scritto:A me sembra un problema da ingegneria biomedica più che di modellabile biofisica.
Volendo restare in tema attiguo all‘articolo, preferirei elaborare un modello matematico che aiuti a prevedere la dissociazione elettromeccanica o a intervenire terapeuticamente per prevenirla in funzione dell‘analisi Spettrale dell‘ellettrocardiogramma, congiunta all‘analisi spettrale della curva arteriosa invasiva periferica. Descrittivamente le sue curve decorrono parallelamente (anche se sono vicendevolmente entrambe influenzate l‘una dall‘altra senza esserne direttamente causa l‘una dell‘altra). Nella dissociazione meccanica le due curve di dissociano progredientemente in modo „armonico“ l‘una dall‘alltra Instaurando uno stato di scompenso cardiaco, prima relativo, poi Franco, per terminare o in una fibrillazione ventricolare con arresto cardiocircolatorio o in un arresto cardiaco asistolico.
Mah, potrebbe di principio anche essere un'ottima idea la tua; se il tuo fine è quello di sviluppare certe specifiche ricerche, forse l'idea potrebbe essere semplicemente di circondarti di esperti adeguati che ti possono aiutare nello sviluppo (nel tuo caso mi sembra di capire ti serva semplicemente qualcuno che ci capisca un po' di analisi in frequenza). Per intenderci: ricerca si può fare in team, dipende dall'idea, dai finanziamenti, da chi riesci a convincere a seguirti. Un'altra idea potrebbe essere un Ph.D. in Medicina, con un focus su metodi matematici e computazionali.
In ogni caso, perdonami, ma questa roba qui sotto:drmacchius ha scritto:A me piacerebbe provare a scrivere un‘equa Di stato che analizza il fenomeno per elaborare un algoritmo che permetta a un calcolatore di analizzare in tempo reale le sue curve e dare un allarme nel paziente nel caso in cui si stia instaurando una Decompensazione o enunciando parametri quantitativi su cui il clinico possa calcolare le proprie terapie.
Sembra proprio un'accozzaglia di parole senza senso. Le 'Hard Sciences' non funzionano così, l'approccio è molto più rigoroso.
Torna a Orientamento Universitario
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite