Cantor99 ha scritto:Il molle è riferito alla sola preparazione della tesi? O parli in generale? Sono curioso
Uno dei difetti è che i relatori non hanno nessuna flessibilità al momento di discutere dell'argomento su cui farai la tesi. In genere, o la proposta è preconfezionata, oppure cercano di deviare ogni scintilla di iniziativa personale verso il proprio gusto, buonsenso o tradizione di tesi fatte dai tuoi antenati. Questo, converrai con me, è indice di piccolezza (e anche di un certo provincialismo che fa pensare ai suoi membri si tratti di un ateneo di eccellenza, laddove invece).
Poi. E' l'eccezione, più che la regola, poter incontrare spesso il proprio relatore. Ci sono storie terribili che gli scout raccontano attorno al fuoco di docenti che interagiscono con lo studente dicendo "ciao, texxa questo articolo; ci vediamo quando l'hai texxato. La tua tesi è texxarlo". O peggio: l'articolo nemmeno è un articolo, ma il capitolo di un libro. Converrai con me che questo (far diventare prassi la compilazione di qualcosa di ultraclassico, senza dare la possibilità di interpretazione, o il guizzo di fantasia che presuppone la pratica della matematica) è indice di una certa tradizione al lavoro mediocre. E sì, questo succede anche agli analisti. Anche a gente promettente viene proposto questo esercizio di dettato; il che lascia perlomeno presagire che il livello cui vengono esposti quelli meno bravi è ancora peggiore.
"Ti ho fatto studiare questa cosa
perché la vedrai in un corso della magistrale" è una frase che mi è capitato di sentir dire. Quanto è micragnosa una persona il cui orizzonte didattico è "ti insegno le cose che poi vedrai comunque tra qualche mese"? Fare una tesi dovrebbe essere un'occasione di formazione che completa il tuo percorso di studio, non una maniera di prendersi avanti con le lezioni. Almeno, questo dovrebbe succedere in atenei dove le tue tasse non vanno a foraggiare le vacanze alle Maldive di un "geometra" che diventa ordinario solo perché ha il cognome giusto.
Ora, siccome lo scopo delle storie degli scout è fare paura, ma non terrorizzare, una soluzione è rivolgersi a qualche persona dotata di più senno:
- un geometra/topologo:
https://www.docenti.unina.it/#!/profess ... iferimenti- un altro topologo:
https://www.docenti.unina.it/#!/profess ... iferimenti...arrivato a questo punto volevo postare il nome di un logico, o di un algebrista che non fa teoria dei gruppi protocazzari con scappellamento non olomorfo e indice finito, ma non li ho trovati. Significa che non ce ne sono, e questo dovrebbe farti sospettare che la situazione è brutta: o fai teoria dei suddetti gruppi (maturando, poi, l'idea che l'algebra sia fatta di quello, propalando poi scemenze come "se ti deve piacere qualcosa, fatti piacere l'analisi"), o fai analisi, ma poi finiresti per pensare che l'unica matematica seria sia quella, non perché è vero, ma perché per ora è l'unico ramo della materia a essere trattato con una parvenza di dignità, formando cioè (ogni tanto) qualche studente che può competere con chi ha studiato da un'altra parte, vedendo com'è giusto che sia anche un po' di geometria differenziale, di logica, di combinatoria...
Oppure emigri, che a questo punto non sarebbe una cattiva idea.
Oppure finisci a fare il professore di liceo a Carditello. Prospettiva di vita che non auguro al mio peggiore nemico.
https://www.youtube.com/watch?v=PBa_WJU6GFEPerciò no, non era un typo.