Messaggioda Addieco86 » 30/12/2004, 01:45

Mi spiego, non so che dire in riguardo alle materie, che sono molto interessanti e stimolanti (anche se ritengo ci sia qualcosa di più originale tra le ingegnerie in circolazione)
ma non vedo che tipo di futuro ti possa assicurare una facoltà del genere, e quindi ci penserei due volte prima di annoverarla tra le migliori ...
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Messaggioda Maverick » 30/12/2004, 03:53

in più di matematica serve che oltre a poter fare il professore e il ricercatore puoi anche fare l'ingegnere. semplice.
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Messaggioda fireball » 30/12/2004, 10:03

Per Marco83: a me sembra che tu non abbia letto con attenzione
gli esami della [url="http://www.uniroma2.it/ppg/ims/lt.html"]Laurea Triennale[/url] e quelli della [url="http://www.uniroma2.it/ppg/ims/ls.html"]Laurea Specialistica[/url]:
gli esami da te citati ci sono tutti, solo che appartengono
a orientamenti diversi. Al termine della Triennale, ci sono tre orientamenti
da scegliere prima della Specialistica: civile-ambientale, industriale,
dell'informazione (cioè informatico: io sceglierò quest'ultimo).
Scienza delle costruzioni c'è, come c'è anche Meccanica dei Fluidi
che mi pare si chiami in un altro modo (Fluidodinamica delle Macchine),
anche se forse non appartengono all'orientamento informatico.
E poi rimango allibito leggendo dal tuo post che manca la Fisica Tecnica,
l'Elettrotecnica, la Scienza dei Materiali... Questo anzi è proprio
ciò che non manca proprio per niente e mi pare più presente di ogni altra cosa!!!
Per favore, rileggi per bene e con attenzione tutte le pagine del sito
http://www.uniroma2.it/ppg/ims/ : ti garantisco assolutamente che
non ci sono lacune (se per lacune si intende quello che intendi tu),
anzi: è proprio tutto il contrario!!! Auguri e buon anno anche a te! [:)]
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Messaggioda Addieco86 » 30/12/2004, 11:29

Maverick grazie per la precisazione, ma non ritieni che la parola che hai usato sia un pochino generica? Quello che intendevo io, è, dove lavora un ingegnere specializzato in matematica? ai centri di ricerca e di calcolo... e cmq io dico ciò perchè non so se ci sono percorsi professionalizanti negli ultimi anni di laurea. Se ci sono è meglio, anche se non mi sembra che come laurea dia una gran formazione professionale.
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Messaggioda Maverick » 30/12/2004, 13:41

dipende cosa intendi per professionalizzante. certo io non progetterò mai un palazzo o qualche macchina (almeno non ne avrò le competenze appena uscito dall'università) ma ti assicuro che oggi le aziende ricercano molto gente che abbia una base matematica forte proprio perchè molte volte il problema è quello di modellizzare un fenomeno. io poi faccio l'orientamento metodi statistici e ti assicuro che in finanza ormai è tutto un processo stocastico. le compagnie assicurative si basano sui processi stocastici, in più saper analizzare dati, serie temporali e costruire modelli predittivi è sempre più richiesto.

per l'altro indirizzo, cioè calcolo scientifico, anche in questo caso il settore è molto in espansione visto che ormai con gli strumenti di calcolo che abbiamo è possibile mettere a frutto il grande apparato teorico che è stato sviluppato e fare simulazioni numeriche un po' di tutto. per esempio hai presente la coppa america e alinghi? beh il mio prof di analisi numerica (alfio quarteroni) nonchè capo del centro di calcolo del poli era il capo del team che ha svolto le simulazioni numeriche di alinghi. pensa che migliorare dell'1% la precisione delle stime e del modello significa guadagnare 30 secondi all'arrivo...
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Messaggioda Addieco86 » 30/12/2004, 14:02

...ti do ragione. Resta il fatto che l'ingegnere matematico ha sempre bisogno di qualcuno che applichi le sue teorie e le sue stime, qualcuno che coordini il suo lavoro e lo applichi. Quello di cui parli tu è sempre il lavoro del ricercatore, non altro. La base matematica forte, se non è accompagnata di una buona base di abilità nell'applicarla, sarà sempre subordinata ad un insieme di altri professionisti che utilizzano o rendono utilizzabile il modello da te creato.

E' la differenza tra l'informatico e l'ingegnere informatico. Il primo avrà pur una base più forte di informatica, ma non sarà in grado di finalizzare in modo completo il proprio lavoro alla costruzione e alla commercializzazione, essendo anche meno versatile in quanto a professioni.
Inoltre, un ingegnere matematico avrebbe bisogno di un meccanismo di studio complesso e nuovo per poter acquisire l'abilità nella costruzione di una macchina oppure di un palazzo, mentre un ingegnere edile, un ingegnere automatico, con la loro base in matematica (credimi molto ampia, soprattutto nel secondo caso, guarda gli esami) avrebbero bisogno di pochi studi per raggiungere una più ampia e completa preparazione nella matematica.

Il mio parere è che le aziende, consocendo le differenze tra un ing matematico ed un ing applicato, vedono nel primo il vantaggio della dipendenza. Un ingegnere del secondo tipo è più adatto a fare il libero professionista, ed è allo stesso tempo in grado di applicare la sua conoscenza in matematica alla proposta di miglioramenti a meccanismi già esistenti, coordinando da se' il lavoro necessario, eventualmente anche coordinando una azienda.

Con questo voglio dire che sebbene siano queste le differenze, la scelta dipende interamente dall'interesse dello studente, che potrebbe volersi immergere nella ricerca, togliendo ogni freno alla sua passione in matematica, oppure potrebbe voler sbizzarrire la propria creatività nella ricerca di idee innovative e nella loro applicazione...
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Messaggioda Maverick » 30/12/2004, 15:07

mi spiace ma non sono d'accordo nel fatto che un ignegnere matematico sia più dipendente di altri ingegneri. a parte il fatto che la strada della libera professione non è banale per nessuno, cmq in generale il processo non è del tipo: l'ingegnere matematico fa una teoria che poi cerca di vendere a qualcuno. è il contrario, cioè qualcuno va dall'ingegnere e gli commissiona un lavoro (che può essere l'analisi di alcuni dati, la stima di un premio equo, la previsione di un andamento finanziario ecc). l'ingegnere fa il lavoro e se lo fa bene nel senso che ci azzecca tanto meglio. la stessa cosa fanno gli altri ingegneri solo in ambiti diversi.

io vivendo in un collegio universitario formato al 90% da ingegneri ho la fortuna di avere una panoramica molto dettagliata dei vari corsi di ingegneria (almeno del poli di milano). ti assicuro che nessun ingegnere appena laureato sa fare l'ingegnere. ha solo acquisito una "mentalità" e alcune capacità di analisi e di impostazione dei problemi. purtroppo non resta molto delle cose che si sono imparate nei vari esami, se non il fatto che se serve si sa dove cercare e avendo già studiato certi argomenti li ri riprende in poco tempo.

tutto questo senza contare che il mondo del lavoro è molto complesso. è raro andare a fare quello per cui si è studiato, almeno all'inizio. conosco gente laureata brillantemente in ignegneria meccanica che come primo impiego è entrata alla Hilti (nota multinazionale leader nel settore) e fa praticamente il rappresentante di trapani in giro per i cantieri (è chiaro che poi le prospettive di crescita sono notevoli, ma ci vuole comunque tempo).

da quello che posso vedere poi, se si ha una forte base in matematica si riescono a studiare anche altre materie senza troppe difficoltà, ma se si hanno forti basi in altre discipline non si ha di solito la giusta flessibilità mentale per affronta problemi matematici. per esempio ho visto gli esami di matematica che fanno fare alla specialistica ad ignegneria civile o gestionale. sono abbastanza facili rispetto ai nostri eppure gli studenti non capiscono niente a lezione. l'anno scorso ho seguito il corso di algebra e logica insieme agli informatici. è stato oggettivamente il corso più facile che abbia fatto. ho preso 30 studiando 2 giorni per entrambe le prove eppure gli informatici non ci capivano niente. sono stati bocciati in massa perchè (oltre ad avere forti lacune elementari tipo alcuni non sapevano quale fosse l'insieme N e quale quello Z pue essendo al terzo anno) non riuscivano ad avere una mentalità abbastanza astratta per capire cosa fosse una struttura algebrica e come andassero verificate alcune proprietà delle operazioni. sinceramente sono stato molto contento di non essere come loro...
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Messaggioda Addieco86 » 30/12/2004, 15:32

Tu hai generalizzato un po' troppo. Il metodo di apprendimento non dipende interamente da che branca di ingegneria hai scelto, ma dipende anche da te. Io fin'ora ho preso sempre 30 e lode, ma senza studiare "i 2 giorni", l'importante è che a lezione seguo e capisco. Anche a me succede la stessa cosa, io seguo delle lezioni, apprendo, e gli altri intorno si soffermano su futilità. Se tu anche sei bravo e non hai problemi a seguire la lezione penso che tu debba prenderti un po' di merito, senza addossarlo alle differenze tra una laurea e l'altra. Se un'ingegnere civile è bravo e intelligente, e gli piace la matematica, potrebbe anch'esso non avere problemi a seguire alcuni dei tuoi corsi, sempre che ne abbia le basi. E poi credimi, ti sei contraddetto da solo, perchè se qualcuno non distingue R da Z o da N non penso dipenda dal fatto che ha scelto informatica. Quelle cose si fanno il primo giorno di lezione di analisi I e il primo giorno di lezione di algebra lineare.

Hai ragione, l'ingegnere matematico può essere anche chiamato. E' questo che dico. Se non lo chiamano non farà mai nulla di pratico. Dipendi da una necessità di un azienda che ha bisogno di miglioramenti nella modellistica, o cose del genere. Invece, un altro ingegnere, oltre a poter essere chiamato per fare cose del genere, può mettersi all'opera in modo autonomo.

Un'altra generalizzazione che hai fatto è il fatto che se io faccio alcune materie, poi alla fine dei 5 anni mi ricordo ben poco. Parla per te, io non ho mai avuto questi problemi. Soprattutto se uno ha una passione (come io penso di averla per la matematica) è possibile continuare ad interessarsi di ciò anche se passi un ciclo in cui non hai esami di matematica. E inoltre non sono d'accordo su una cosa, tu sottovaluti la base di matematica che molte ingegnerie possono fornirti.

Non fare l'esempio di ingegneria gestionale. Quella (sarà un mio parere) io la chiamerei ingegneria "economica", una di quelle con meno matematica tra le altre. per non parlare di ingegneria civile. E' abbastanza comune che un ingegnere alle prime armi ha problemi a trovare impiego, ma il tuo esempio è solo un caso particolare. Ti potrei citare mio cugino, laureato in ingegneria informatica, ha trovato subito impiego in una ditta produttrice di software che lo pagava più di 3 milioni al mese e aveva tutta la libertà di proporre di tutto e di più.
Ma allo stesso tempo, piacendogli la matematica, si era inserito in alcune organizzazioni di gare di matematica, e roba del genere.

Infine, ognuno sceglie in base alle sue prospettive sul futuro. Io non deciderei mai di passare la mia vita davanti ad un computer, ma neanche di passare la vita a fare dottorati tesi e ricerche senza un po' di colore. Ad ognuno la sua.
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Messaggioda Maverick » 30/12/2004, 23:26

rimane che non sono d'accordo.
cmq, io sono contento di quello che faccio e di dove lo faccio, e mi fido di chi ha istituito il mio corso di laurea che se finora ha sfornato solo 35 laureati di primo livello non si è ancora misurato col mondo del lavoro. rimane una scommessa sulla quale io punto ad occhi chiusi.
tu cmq sei ancora "giovane" dal punto di vista universitario, non basarti sulle esperienze liceali perchè lì anch'io ho fatto l'esame di maturità (100/100 senza punti di bonus) senza praticamente studiare visto che mi ricordavo quasi tutto. l'università è diversa...

p.s. ho visto ora che sei di pescara, questo mi darebbe un motivo in più per continuare la discussione.

p.p.s. ma tu cosa studi di preciso e dove?
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Messaggioda Addieco86 » 31/12/2004, 09:51

Non mi sto basando sulle esperienze liceali....anche io al liceo non studiavo e ho preso 100, e ora che faccio l'uni non studio e prendo sempre 30 e lode...
Uno deve scegliere la propria facoltà in base a cosa vuole fare nel futuro, non pensi? Non si può mica studiare 5 anni a occhi chiusi senza sapere nulla sul mondo del lavoro e poi come va va. E voglio chiarire: con questo NON VOGLIO dire che secondo me la tua facoltà l'hanno istituita degli incompetenti, dico solo che ci sono delle differenze.
Io, se devo essere sincero, la mia facoltà l'ho scelta un po' per paura: se avessi dovuto seguire interamente i miei interessi avrei fatto matematica. Ma avevo paura di passare la vita a fare delle professioni che non sono adatte a me, oppure avrei dovuto continuare a studiare, e avrei desiderato sempre qualcosa di più...però mi affascinava il mondo della robotica, quindi mi sono trovato bene lo stesso.

Ingegneria matematica sembra molto interessante, e sono contento per gli studi che tu starai facendo, ma non è per me, avrei la stessa paura. E soprattutto, all'inizio, dove lavori?

Non è importante che hai preso 100 in un modo o nel'altro (l'ho fatto anch'io), perchè come ti ho detto prima, il merito è tuo. Stiamo parlando di scelte universitarie.

Goditi gli esami che stai facendo, che sono stupendi. E poi, l'hai detto, non ancora si misura in modo adeguato con il mondo del lavoro, quindi è ancora tutto da vedere...

ps. Perchè ti interessa che sono di Pescara?

pps. Ingegneria dell'automazione indirizzo Robotica
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