matematica a milano

Messaggioda mik » 29/12/2004, 11:33

spero che possiate darmi una mano:
qualcuno e' iscritto alla laurea triennale in matematica a milano?
mi piacerebbe iscrivermi l'anno prossimo ma visti i costi vorrei prima valutare la fattibilita' della cosa e sto cercando di recuperare un po' di informazioni. Se qualcuno potesse darmi una mano, gli sarei grata. In particolare, su questi punti:

1) lavorando a tempo pieno, non potrei frequentare: con queste condizioni, sarebbe possibile andare avanti? qualcuno ha esperienze analoghe? come si comportano i professori con gli studenti lavoratori?

1 bis) ci sono corsi che prevedono frequenza obbligatoria? (per esempio laboratori?). Se ci sono, esistono delle versioni serali di detti corsi? (o al sabato?)

2) in genere per i vari corsi esistono delle dispense o degli appunti facilmente reperibili? (va bene usare i libri, ma non frequentando e' utile avere una guida degli argomenti del corso un po' piu' particolareggiata del programma di esame ...)

3) meglio bicocca o citta' studi? preferirei la seconda per motivi logistici ...

ciao e grazie
mik
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Messaggioda WonderP » 29/12/2004, 13:20

Io non penso di esserti molto di aiuto, ma per mia esperienza personale (attenzione, con il vecchio ordinamente, ma non penso cambi molto) è risultato veramente difficile lavorare (e quindi non frequentare) e passare esami.
Una decina di miei amici ci hanno provato (parlo di Ingegneria a Padova) e prima o poi tutti hanno lasciato... o lavoro o studi. Forse con un part time e tanta buona volontà...

WonderP.
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Messaggioda mik » 29/12/2004, 13:41

che sia difficile lo so, mi sono laureata in fisica con il vecchio ordinamento lavorando a tempo pieno e so cosa vuol dire ... proprio per questo volevo andarci con i piedi di piombo prima di pagare le tasse di iscrizione (anche perche', contrariamente a prima, faccio gia' un lavoro che mi piace, ho qualche anno in piu' e impegni vari che prima non avevo)

se fosse possibile reperire il materiale didattico in modo semplice (ma non vedo molto materiale in rete, contrariamente ad altri corsi di laurea o ad altre universita'. L'ideale sarebbe qualcosa come il MIT OpenCourseWare, ma basterebbero anche dispense depositate da qualche parte) e se i professori fossero sufficientemente disponibili anche con chi lavora (nel senso che se si prende un appuntamento si presentano e non ti fanno chiedere n permessi per rincorrerli e non ti trattano male se capiscono che non frequenti), un pensierino ad iniziare questa impresa lo farei
mik
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Messaggioda Addieco86 » 30/12/2004, 18:24

La gente paga tanti soldi per studiare in pace e ottenere buoni risultati....
Rendendo la vita facile a chi lavora invogli i ragazzi a non frequentare, e deteriori il livello medio di studio. Per affrontare i costi universitari tutti andrebbero a lavorare, e la metà delle persone che passa gli esami con difficoltà non li passerebbe per niente. Capiscimi, ci vogliono dei sacrifici per ottenere un buon titolo che ti permetta di lavorare in campi particolari.

Il mio parere è che nella vita si devono fare delle scelte. Puoi scegliere uno studio di qualità, ma ci vogliono dei sacrifici, oppure puoi scegliere uno studio disordinato e (pur se possibile) senza mai grandi risultati.
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Messaggioda Lollo » 30/12/2004, 21:34

addieco la dice giusta , infatti proprio per non far si che si verifichi una situazione di lavoro/uni sono state istituite le borse di studio , enjoy
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Messaggioda mik » 03/01/2005, 20:19

In risposta agli ultimi due interventi:

felice di sapere che per voi lavorare e' una scelta, per me e per tanti altri non lo e' stato: all'epoca le borse di studio coprivano a malapena tasse e libri. E andare a vivere sotto un ponte non l'ho considearata un'opzione accettabile. Se la situazione ora e' cambiata, tanto meglio, perche' per studiare e lavorare devi rinunciare ad altro (in particolare ad una vita sociale)

D'altra parte se vi riferite alla mia prima laurea, e' un po' tardi per dirmi che non potevo farla, visto che l'ho ottenuta anni fa :). E avendo poi lavorato negli USA, con gente proveniente dai sistemi universitari piu' disparati, ho potuto constatare come la nostra preparazione universitaria fosse di notevole livello (mi riferisco sempre a fisica), come del resto confermato dalle numerose offerte di lavoro (all'estero, che in Italia e' un altro discorso ...)

Se invece vi riferite alla mia balzana idea di conseguire una seconda laurea, se ne puo' discutere. Magari sbaglio, ma trovo che in Italia ci sia una poverta' incredibile di offerta formativa di alto livello (post-laurea) per chi gia' lavora in campo scientifico e tecnologico (rispetto al sistema americano a cui sono abituata e contrariamente a quanto avviene anche in Italia per esempio in campo economico): se anche l'universita' si tira indietro, appunto non fornendo nessun servizio usufruibile anche da lavoratori, non vedo cosa resti. Per un fisico, un matematico o un ingegnere lo studio, ovviamente e per fortuna, deve continuare per tutta la vita lavorativa: per la maggior parte si tratta di aggiornamento che si cura da soli giorno per giorno, ma puo' capitare anche di sconfinare in un campo "nuovo" e desiderare di saperne di piu'. In questo caso puo' essere utile cercare di chiarirsi il contesto generale e non solo il problema specifico: anche in questo caso ci si puo' arrangiare, ma un corso ben fatto puo' essere piu' efficiente (e anche il fatto di dover dare esami, quindi confrontandosi con esperti del campo, ha una sua utilita'...). Quello che vorrei capire e' se l'universita' puo' fornire almeno in parte quello che cerco e a che prezzo. Le domande che ho posto qui erano di carattere "preliminare", riguardando la mera fattibilita' della mia idea e non ancora l'effettiva validita'
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Messaggioda Marco83 » 03/01/2005, 21:10

Inorridisco leggendo alcuni dei precedenti topics...
Sento gente dire che "spende tanti soldi per studiare in pace...". Questo significa che uno studente lavoratore turba la tua pace??? Non mi risulta che chi non è presente in aula possa disturbare..
O semplicemente hai paura di doverti confrontare con qualcuno che oltre a sapere sa anche fare?
Inoltre il temuto deterioramento della qualità didattica è molto semplicemente scongiurabile mantenendo gli esami ad un livello adeguato.
Se metà degli studenti ora frequentanti decidessero di andarsene a lavorare e dare gli esami da non frequentanti, questo costituirebbe un indubbio vantaggio per i frequentanti che si troverebbero in aule non affollate e con un contatto molto più "personale" con il docente.
Se però si pretende che un docente ostacoli i non frequentanti a favore dei frequentanti, beh questo mi sembra francamente classismo.
Rispondete a questa semplice domanda:
Ci sono due persone, l'una che segue le lezioni, l'altra che studia su materiale didattico del corso messo a disposizione dal docente.
Dopo un esame (serio) ottengono il medesimo risultato.
Credete che all'ato pratico (e intendo al momento in cui dovranno applicare alla realtà ciò che hanno imparato) vi sarà qualche differenza?
Io dico di no.
Purtroppo in molte università (grazie a dio non nel mio corso di laurea) si manifestano fenomeni di vassallaggio da parte dei professori, i quali non reputano all'altezza degli studenti solo perchè non apprendono "Dal di loro verbo". Questa è un'idiozzia bella e buona e finchè questi comportamenti non saranno debellati non potremo dire di aver garantito a tutti il diritto allo studio.
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Messaggioda Addieco86 » 04/01/2005, 02:57

Per mik: io mi riferivo chiaramente alla seconda laurea. Non voglio dire che non è una cosa da fare, voglio solo dire che se ci sono dei sistemi che ti agevolano la cosa meglio per te, ma la mia opinione è che non sarebbe una buona idea rendere troppo facile lo studio da non frequentante. Ti auguro il meglio per la tua laurea, e se sei una persona a posto, a cui il proprio lavoro piace, non avrai problemi comunque. Secondo me, però, non per tutti è così.
Ci sono molti studenti un po' presuntuosi oppure poco capaci che approfitterebbero soltanto della possibilità di fare le cose in tranquillità e senza obblighi non andando a scuola, e credimi, ci sbatterebbero i denti con la rincorsa.
Non so come funzionano le cose a Milano, ma a Roma, per esempio, c'è chi si occupa delle persone che non possono sostenere i costi universitari. Se hai il reddito basso e rispondi a delle caratteristiche automaticamente non paghi le tasse, e se ti va bene e vinci un concorso ottieni borse di studio indipendenti da meriti e posti alloggio gratuiti. Ripeto, questo lo so per certo, ma è per quanto riguarda Roma. Basta un po' di organizzazione.

Mi dispiace che qualcuno invece abbia seri problemi di carattere, a tal punto da aver preso le nostre opinioni come offese personali (parlo dell'ultimo). E mi dispiace se qualche mia frase è stata rigirata, magari mi sono espresso male.

Innanzitutto io non ho detto che mi da fastidio il non frequentante, ma ho semplicemente detto che si fanno dei sacrifici per avere la possibilità di studiare in pace (cioè con la possibilità di seguire le lezioni, con una casa dove studiare, etc...)
Non escludo che un non frequentante possa ottenere risultati pari ad un frequentante, ma il non frequentante fa il doppio della fatica per gli stessi risultati (a me per esempio basta seguire la lezione con attenzione e assimilando, e ho preso sempre 30 e lode), e non otterrà mai i risultati che ottiene un frequentante che fa le cose per bene. Sarà per distrazioni, sarà per tempo più limitato, sarà perchè la mente ha bisogno di riposo molto di frequente, etc. E credimi, ne conosco molti di lavoratori frequentanti, e con gli impegni che hanno per lavorare mi dicono sempre che per un 18 bacerebbero i professori.
Se tu ti ritieni una persona capace di fare entrambe le due cose senza problemi allora tanto di cappello, ma se hai un minimo di cervello capisci che non tutti sono così, tantissime persone se ne hanno la possibilità evitano le lezioni ripromettendosi di cavarsela da soli, finendo allo sbando. Dagli la possibilità di lavorare: vedrai che aumenteranno, e otterranno molto meno.

Tu pensi solo a te stesso che vuoi lavorare? Ebbene io non sono così egoista, le cose che ho detto le ho dette pensando alle persone che a scuola hanno qualche problema.

I professori il loro lavoro lo fanno in classe. E' chiaro che gli fa più piacere spiegare una cosa ad un ragazzo che ha sentito ma non ha capito, che non ad una persona che non ha sentito la sua spiegazione.

Per quanto riguarda il tuo esempio, fossi il capo di un azienda tra i due non avrei dubbi nel preferire il frequentante, il quale ha seguito sicuramente con più attenzione il corso di studi. Tanti consigli per la pratica, tante consulenze, tante curiosità che un professore ti può dire non stanno sui libri. D'altronde non ci sarebbe motivo per il loro lavoro di esistere :)) Enjoy
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Messaggioda Addieco86 » 04/01/2005, 03:05

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Marco83</i>


O semplicemente hai paura di doverti confrontare con qualcuno che oltre a sapere sa anche fare?
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Rispondo con le tue stesse parole.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Marco83</i>


Io dico di no.
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Io quando faccio una cosa la faccio per bene, non la faccio tanto per fare...
Poi ognuno fa come gli pare.
[8]
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Messaggioda mik » 04/01/2005, 10:56

che sia piu' facile laurearsi frequentando e' lapalissiano ... Se fossi uno studente di 19 anni che puo' scegliere tra studiare a tempo pieno e studiare lavorando non avrei dubbi, anche perche' e' sicuramente vero che non frequentando ti perdi qualcosa. Infatti, quando mi e' capitato di conoscere persone che avevano problemi simili a quelli che avevo avuto io (e che, contrariamente a quanto qualcuno qui sembra pensare, sono ancora un certo numero: va bene occuparsi degli studenti sfaticati, ma diamo una possibilita' anche agli studenti volenterosi che partono da condizioni piu' disagiate), ho cercato di aiutarle a trovare dei buoni compromessi. Pero' comunque, anche lavorando, puoi arrivare a costruirti una buona preparazione

non volevo sbruffoneggiare, ma visto che hai iniziato tu: guarda che anch'io la prima laurea l'ho presa con 110 e lode e in tempi neanche poi cosi' lunghi (ho avuto laureandi che pur non avendo lavorato erano piu' vecchi di me, e alcuni di loro erano anche bravi e se la sono cavata bene poi nel lavoro). Ma non penso di essere un caso poi cosi' unico ...

quello che trovo assurdo e'

1) di non concedere una possibilita' a chi per varie ragioni non puo' permettersi di non lavorare, a meno che sia davvero possibile venire incontro alle esigenze di tutte queste persone con borse di studio di importo comparabile con uno stipendio (cosa non fattibile e forse neanche auspicabile, mentre sarei piu' favorevole a fornire aiuti economici sotto forma di borse di studio di importo elevato agli studenti piu' meritevoli e aiuto a trovare lavori compatibili con l'universita' per gli altri che desiderino comunque cimentarsi nell'impresa)

2) che le universita' non offrano servizi usufruibili da parte di lavoratori che vogliano approfondire le proprie conoscenze ma che non hanno intenzione di interrompere il lavoro che gia' fanno. Vorrei di nuovo sottolineare che c'e' differenza tra il caso dello studente di 19 anni che deve costruirsi una professione e il caso di chi vuole ampliare il proprio bagaglio culturale. Io ho un lavoro che mi soddisfa appieno: se voglio studiare altro e' perche' ritengo che possa aiutarmi a fare meglio il mio lavoro, non certo a cambiarlo. E di nuovo, non si tratta del mio caso singolo, ma di una categoria di persone di cui ben presto anche voi (mi riferisco agli studenti) entrerete a far parte
mik
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