Modellistica matematico-fisica per l'ingegneria

Messaggioda tecnos » 09/12/2005, 21:43

Ultimamente il panorama universitario offre corsi attivati nelle facoltà di ingegneria denominati "modellistica matematico-fisica per l'ingegneria".
A mio avviso questi ingegneri saranno molto importanti nella ricerca ma non solo,ritengo che le problematiche ingegneristiche attuali necessitino di una collaborazione forte fra un ingegnere tradizionale e un ingegnere matematico-IMS, anche in settori che si discostano dalla realtà industriale e di ricerca.
Ad esempio potrebbero nascere studi professionali con queste figure,a titolo di esempio nella libera professione di un ingegnere ambientale rivolta non soltanto al progettuale ma anche alla modellistica dell'inquinamento e di altri fenomeni ( es il traffico veicolare ) sarebbe un utile supporto di collaborazione .
Cosa ne pensate futuri ingegneri?
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Messaggioda alastor » 12/12/2005, 00:31

la creazione di questi corsi, è a mio parere, la risposta del mondo universitario alla spiccata tendenza specializzante dell'università moderna..
infatti l'università italiana ha sempre insistito molto sulla formazione di base .
Un chiaro esempio, anzi un autentico fossile vivente del panorama accademico , è la facoltà di medicina...
in altri parti del mondo un medico viene formato in circa 6 anni, mentre solo in italia ce ne voglio 10 per produrre un medico specializzato!! questo perchè si
ha l'idea, tutta umanistica, di dover fornire un'ampia e rigorosa formazione di base..
questi corsi di laurea,a mio parere, voglio fornire una formazione di base, considerando marginali gli aspetti specializzanti, visto che le materie di tipo tecnico
possono essere apprese con relativa facilità se si ha una buona cultura fatta di matematica e fisica.
il vantaggio principale di questa visione sono due:
a) creare ingegneri dotati della classica forma mentis "ingegneristica" cioè analizzare il problema identificando ciò che
è importante e ciò che è secondario ai fini della risoluzione
b) creare ingegneri privi della schematicità dell'ingegnere vecchio stampo (un elettronico analizzarà un problema sempre in termini di circuiti, come un civile tende a ricondursi ad un problema strutturistico) che può essere riduttivo

questa cosa porta vantaggi e svantaggi:

pros:una persona dalle indubbie capacità, con nulla da invidiare al compianto VO
slops: deve essere formata anche dopo la laurea , poichè gli mancano conoscenze tecniche approfondite , che cmq possono essere acquisitè in tempi ridotti

nell'ambito della ricerca questo non è mai un problema visto che è un ambiente che ragiona sulle distanze medio-lunghe..
non so , invece , quante aziende sono pronte ad investire su dei laureati del genere, visto che , almeno nel mercato dell'ingegneria, vanno alla ricerca del giovane laureato
pronto da masticare,spolpare e risputare ( Accenture anyone? )
sicuramente all'estero è diverso, e di molto probabilmente figure del genere avranno una posizione di rilievo nel futuro..
questo è un campo futuro e futuribile per l'ingegneria, bisogna vedere quanti e quali vorranno scommetterci ( studenti, università e aziende )
io ci ho scommesso, e sinceramente mi trovo bene, mi piace quello che studio e sono convinto di vivere una realtà accademica di prim'ordine..
saluti da uno studente di Ingegneria dei Modelli e dei Sistemi

spero di aver esposto il mio pensiero senza faziosità..
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Messaggioda fireball » 12/12/2005, 08:06

Ma siamo sicuri che siano solo i corsi di questo
tipo a dare la formazione di base che voi dite?
Forse danno la formazione di base che occorre
per fare il modellista e per lavorare nel campo
della simulazione... Non credo che un laureato
triennale in Elettronica debba avere
per forza una formazione di base molto
più scadente di quella di un laureato in Modelli...
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Messaggioda tecnos » 12/12/2005, 14:56

Sicuramente avere una forte preparazione di base è molto importante e per esperienza diretta,essendo al quarto anno,il primo della specialistica,noto che le basi in matematica alla fine sono quelle più importatnti. Dall'anno accademico 2005/2006 i corsi di ingegneria hanno approfondito queste basi aumentando i crediti degli esami matematici o inserendo nuovi corsi. Non sono del tutto daccordo sul fatto che un ingegnere civile n.o affronti i problemi con uno stampo strutturistico. Ingegneria dell'ambiente fa parte di ingegneria civile ed è un corso interdisciplinare in cui si spazia dalla meccanica dei fluidi ai sistemi informativi,dai principi dell'ingegneria chimica (e chimica ambientale) alle macchine eletriche,dalla meccanica delle strutture alla geodesia.
Credo che in futuro le nuove ingegnerie saranno un punto di riferimento importante.
Per la preparazione degli ingegneri elettronici,ingegneri informatici, ma anche navali,fisici...vi rimando al quintultimo messaggio del topic "ingegneria e nuovo ordinamento" e sinceramente mi sembra più che adeguata grazie all'inserimento degli orientamenti propedeutici-metodologici.
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Messaggioda fireball » 12/12/2005, 15:46

mmm... Non ho capito cosa significa la frase:
"gli ingegneri IMS sono in attivo di 40 crediti"...

PS: chiamiamoli Ingegneri dei Modelli, un nome ce l'hanno!
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Messaggioda tecnos » 12/12/2005, 16:34

Facevo riferimento al numero di crediti (circa 35-40) in esami matematici in più rispetto a fisica.
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Messaggioda fireball » 12/12/2005, 16:36

Rispetto a Fisica o a Ingegneria Fisica?
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Messaggioda tecnos » 12/12/2005, 16:39

Rispetto a fisica e ingegneria fisica di Torino che hanno gli stessi crediti "matematici".
Toglimi una curiosità,quanti siete in classe ad ingegneria dei modelli e dei sistemi?
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Messaggioda fireball » 12/12/2005, 16:45

Dovremmo essere pochissimi, tipo 17 persone.

Ma i corsi fatti solo per noi ce li ho al terzo
ciclo didattico; in particolare sono Matematica
Discreta e un terzo modulo di Analisi I che tratta
di un misto di Geometria 1, 2 e Differenziale.
Al secondo anno poi c'è Calcolo Numerico
che è fatto solo per noi...

Oggi ad esempio ho seguito Tecnologia
dei Materiali e Chimica Applicata, corso
seguito dagli edili-architetti del secondo anno,
da noi e dai civili! Un numero esorbitante di persone.
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Messaggioda tecnos » 12/12/2005, 16:51

Comunque essere in pochi non è affatto male,noi alla specialistica siamo in otto e nella triennale in corso meno di venti. In prima mi sono beccato un bel corso di chimica generale e non era affatto male. Nel corso che frequenti tu affrontate maggiormante i materiali e i vari diagrammi ( ad es ferro-carbonio) nel dettaglio.
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