Il dilemma del prigioniero: parlar di ciò che non si conosce

Messaggioda Fioravante Patrone » 04/05/2009, 12:44

Da qui:
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=18856

leggo:

L’importanza delle aspettative nella teoria economica è argomento noto- Keynes parla di «ondate d'ottimismo o pessimismo» che influiscono sull’attività economica. Le aspettative razionali in macro-economia ipotizzano che gli agenti economici non commettano errori sistematici nel prevedere il futuro. La Teoria dei Giochi definisce ulteriormente le aspettative: ognuno massimizzerà la propria utilità. In giochi a somma zero come il Dilemma del Prigioniero, ciò equivale a ipotizzare che l’altro cercherà di minimizzare il mio: siccome mi aspetto (temo) che l’altro agirà contro di me, agisco io prima contro di lui e finiamo entrambi in prigione. Allo stesso modo, temo che Lehman andrà in bancarotta, quindi vendo le azioni; l’economia va male, temo di perdere il lavoro, quindi risparmio; temo che l’azienda andrà male quindi taglio l’investimento, etc.

L'articolo è firmato da Anna Alemanni e porta la data odierna (4 maggio 2009).

Naturalmente il "bold" nella citazione sopra è mio.

Mi astengo dal commentare. Vale il titolo del mio post precedente.


PS: Non l'ho evidenziata, perché meno appariscente, ma anche la frase "La Teoria dei Giochi definisce ulteriormente le aspettative: ognuno massimizzerà la propria utilità" fa anch'essa la sua bella figura in questo thread.
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 5442 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

en:wiki, of course!

Messaggioda Fioravante Patrone » 06/05/2009, 12:38

Well,
"of course" wiki, in any language, is a good hunting area, looking for mistakes or even for a little bit of horror.

Here is a sample:
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =288180375


Please notice:
- the author of the last modification, which is mentioned in the reddish/pink note at the top of the page that I linked, is not responsible for the page. It appears because I preferred to refer to a permanent link
- I have edited few times this page in the past, without paying attention to the mistake that was contained in it :oops:
- the a mistake to which I refer is there from more than 2 years...
- the page is, overall, awful
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 5459 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Another gem in en:wiki

Messaggioda Fioravante Patrone » 06/05/2009, 21:02

This one is not directly related with game theory.

Anyway, following a loose Ariadne's thread which started from this section of the forum (https://www.matematicamente.it/forum/arg ... tml#214559), I had a look at the en:wiki page:
http://en.wikipedia.org/wiki/Arg_max

Where I find:
However, by the maximum principle, a continuous function on a closed interval has a maximum, and thus an arg max.

The words "maximum principle" are a wikilink that points to:
http://en.wikipedia.org/wiki/Maximum_principle

No comment
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 5463 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Una confusione diffusa

Messaggioda Fioravante Patrone » 21/05/2009, 13:49

La confusione cui mi riferisco è quella tra esiti di un gioco (game form) e payoff (gioco vero e proprio).

http://www.democraticidiretti.org/forum ... a13cca#857

Data la lunghezza del post, riporto il nucleo rilevante a questo proposito:

Anche il dilemma del prigioniero è sufficiente farlo diventare un "gioco a somma zero" (aka "gioco a premio perfetto", che è la definizione che conoscevo io e che mi sembra molto più azzeccata... vabè), cioè inserire una posta in palio fissa, e la convenienza della collaborazione sparisce. Tanto per chiarire "posta in palio fissa": nel dilemma del prigioniero 0 anni per chi confessa a patto che l'altro non confessi (il quale si becca 10 anni), e 5 anni per entrambi se entrambi confessano o se entrambi non confessano; questo è un gioco a premio perfetto, cioè con posta in palio fissa (in questo caso 10 anni da evitare!), dove evidentemente la collaborazione non porta alcunchè. Ovviamente in *quel contesto* il gioco porta sempre al pareggio: 5 anni a testa, ma questo perchè il dilemma del prigioniero è pensato espressamente per spiegare un gioco a somma non zero, e la mia variazione artificiosa lo evidenzia. Fuor di gioco, il punto che vorrei far rilevare è che la vita quotidiana di ognuno, compresa quella economica, è molto più piena di giochi a somma zero che non gli altri, e questo perchè abbiamo quasi sempre a che fare con "premi" di tipo materiale. Ed è per questo che pongo la seguente domanda: la vita economica delle persone è un "gioco a somma zero" (posta in palio fissa) o un "gioco a somma non zero" (posta in palio variabile)?

Noto che questo tipo di logica porterebbe a chiedersi come possano aversi scambi non forzosi. Un tipico scambio è quello in cui $I$ dà A a $II$ in cambio di B. Se davvero contasse la "posta in palio fissa" (sia prima che dopo lo cambio abbiamo A e B), non si capisce come $I$ e $II$ effettuerebbero questo scambio volontario.
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 5533 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Le Scienze

Messaggioda Fioravante Patrone » 06/08/2009, 10:40

Questa volta tocca ad una importante rivista di divulgazione scientifica, o più precisamente alla sua versione italiana.

Mi riferisco all'articolo dal titolo “Sesso, politica... e proscimmie”, apparso sul numero di 491 de "Le Scienze".

Trovo in questo testo una presentazione del dilemma del prigioniero che è sbagliata, ab imis fundamentis. Si parla infatti di parti (i.e.: giocatori) che hanno “interessi contrapposti”. Peccato che il punctum dolens, la ragione dell'interesse quasi morboso che tanti e da tante parti hanno mostrato per il dilemma del prigioniero derivi proprio dal fatto che i giocatori non hanno interessi contrapposti(*). I giocatori possono ottenere almeno due risultati, uno dei quali è apprezzato da entrambi più dell’altro. Non è quindi vero che abbiano interessi contrapposti. Il problema è che il risultato “buono” sembra essere loro precluso dal contesto di interazione, che li porta (li porterebbe) ad ottenere invece il risultato che entrambi valutano inferiore.

Beh, "cannare" questo in Teoria dei Giochi è come se uno presentasse in modo scorretto la definizione di derivata, in analisi matematica.

C'è dell'altro: troviamo una descrizione macchiettistica di cosa sia la "TdG classica" (numero di parti in gioco: 2; tipo di parti in gioco: interessi contrapposti; meccanismi di gioco: competizione tra le due parti; scelta del partner: un partner alla volta se il gioco è reiterato). Trascurando la quarta caratteristica, molto specifica, per le prime tre non "fittano" la sua descrizione: Cournot, Edgeworth, von Neumann e Morgenstern, Nash, Arrow e Debreu, Shapley (chissà se gliel'ha detto qualcuno, a lui che si occupava di "oceanic games" che i suoi tantissimi giocatori erano in numero di due...). Ora, se non sono classici loro, chi lo è?

Aggiungo, uscendo dalla TdG in senso stretto, che mi ha dato fastidio anche una caricaturale descrizione di cosa sia il "potere", che è ridotto ad una dicotomia fra potere "fisico" o "economico": è sufficiente una sbirciatina a wikipedia (sic!) per realizzare come il concetto di “potere” ha ben altro spessore. Ma tant'è...


(*) Bastava leggere il post precedente :-D
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 5956 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Anche gli svizzeri... swissinfo.ch

Messaggioda Fioravante Patrone » 25/08/2009, 21:57

http://www.swissinfo.ch/ita/prima_pagin ... 8000&ty=st

Piccolo errore di traduzione, tutto sommato:
La "teoria dell'agente principale" – che studia il comportamento delle persone in una struttura gerarchica – si occupa da tempo di questi meccanismi.

La "teoria dell'agente principale" non esiste.

Un po' perché non si tratta di una teoria, ma di una tipologia di modelli, che rientrano nel contesto dei giochi a info incompleta e si intrecciano con la problematica del "mechanism design". Ma poco male, a questo livello si può anche accettare questo tipo di imprecisione.
Il fatto è che i modelli sono i modelli "principal-agent". Che descrivono, analizzano, situazioni in cui c'è un principale ed un agente. Si tratta di due soggetti diversi, e la difficoltà&interesse sta nel fatto che vi è divergenza di interessi, che si innesta su una situazione in cui, tipicamente, il "principale" è meno informato dell'agente (che dovrebbe agire per suo conto, ma...).

Quindi si tratta di un problemino di traduzione in italiano, dovuto al fatto che il traduttore presumibilmente non è un esperto in materia.
Anche qui, errore/orrore piccolo piccolo. Gliel'ho segnalato, per ora non è ancora apparso il mio commento, ma immagino che prima o poi spunterà.


Ma rileggendo la pagina ho notato che c'è un piccolo trafiletto incolonnato a destra dell'articolo principale. Qui si annida un ulteriore errore/orrore, di altro genere: la solita citazione da wikipedia, senza dire che da wikipedia si cita... E ciò in violazione del copyright che prevede di citare la fonte.

Ah, wiki non è più GFDL, ma è passata a questa licenza:
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it


PS:
Uhm, visto che al momento (sono le 10 e 14 del giorno dopo) il mio commento non è ancora apparso, gliene ho inviato un secondo:
Ri-segnalo, affinché venga per lo meno corretto sulla pagina, che la "teoria dell'agente principale"non esiste.

Ci sono invece i modelli (o, se proprio vogliamo, la teoria) "principal-agent". Essi descrivono, analizzano, situazioni in cui c'è *un* principale ed *un* agente. Si tratta di *due soggetti diversi*, e la difficoltà&interesse sta nel fatto che vi è divergenza di interessi, che si innesta su una situazione in cui, tipicamente, il "principale" è meno informato dell'agente (che dovrebbe agire per suo conto, ma...).

Di nuovo, cordiali saluti



PPS: a proposito di scopiazzare da wiki, dalla frase di wiki:
La nascita della moderna teoria dei giochi può essere fatta coincidere con l'uscita del libro "Theory of Games and Economic Behavior" di John von Neumann e Oskar Morgenstern nel 1944 anche se altri autori (quali Ernst Zermelo, Armand Borel e von Neumann stesso) avevano scritto, ante litteram, di Teoria dei Giochi.
è rimasto "pasted" un "avevano" che rende sgrammaticato il trafiletto :lol:


PPPS: è arrivata una reazione (la mail sembra inviata quasi subito dopo il mio secondo commento):
Egregio professore,
grazie per la sua segnalazione e per la spiegazione. ...omissis...
modificato la traduzione in: “la teoria del principale – agente …”.
...omissis...
swissinfo.ch


Anche se non ho ancora visto la pagina corretta, un segnale positivo.


PPPPS: pagina corretta.
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 6043 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Prove scientifiche per nuove medicine? Ma scherziamo?

Messaggioda Fioravante Patrone » 08/09/2009, 21:15

Avviso: basta un'occhiata per valutare l'attendibilità di questo blog:
http://www.benessere360.info/vitamina-c-a-chi-fa-paura/

I nuovi ritrovamenti in medicina vengono ostacolati da un’inopportuna domanda di fornire “prove” scientifiche. Sarebbe piu’ opportune prendere le decisioni in campo medico in base all’analisi dei costi e dei benefici, come ci insegna la “teoria dei giochi”.

Mah, la teoria dei giochi per fortuna non insegna che le decisioni si debbano prendere utilizzando l'analisi costi-benefici. Volevo discutere di questo, e dei difetti dell'analisi "costi-benefici", ma non mi pare il caso di spendere troppe parole su questo blog.

Semmai segnalo questo bel libro:
D. Bouyssou, T. Marchant, M. Pirlot, P. Perny, A. Tsoukiàs, and Ph. Vincke. Evaluation and decision models: a critical perspective. Kluwer Academic, Dordrecht, 2000.
Una recensione:
http://www.lamsade.dauphine.fr/~bouyssou/ReviewFSS.pdf

Due "citazioni":
- aprendo il sito appare un banner il quale dice:
La Malattia è un Conflitto tra Mente e Anima; i Fiori di Bach sono il giusto rimedio Naturale per ritrovare Equilibrio
- sempre sulla vitamina c, viene detto:
Questa nuova valutazione delle evidenze porta ad un nuovo modello dinamico che mostra come la Vitamina C agisce a conferma delle idee del Dr. Robert Cathcart. Grazie a questo nuovo modello la controversia sulla vitamina C e’ risolta.
Risolta! Evviva! Miracoli dei modelli dinamici...
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 6126 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Basterebbe il link...

Messaggioda Fioravante Patrone » 12/09/2009, 07:33

http://rlangone4.blogspot.com/2009/09/l ... rismo.html

Tre brevi "excerpt":

Verso la fine degli anni venti all’Università di Princeton, una città a pochi chilometri da New York, insegnavano Albert Einstein, Kurt Godel, Robert Oppenheimer e il discepolo di Hilbert, John von Neumann, l'inventore, tra l'altro, delle tecniche matematiche per il funzionamento dei computer.
anni venti???
primo viaggio di Godel negli USA: 1933
von Neumann ci arriva nel 1930
Oppenheimer addirittura nel 1947

E, poi, qui si fa confusione tra l'Università di Princeton e lo Institute for Advanced Study di Princeton, che fu fondato (oh, che strana data!) nel 1930. Proprio appena dopo la fine degli anni 20...


Nash si distaccò completamente dal teorema di von Neuman e avanzò l'ipotesi che i giochi cooperativi fossero formati da un numero N di persone che si accordavano per trovare un punto di equilibrio.
no comment


Nash effettuò le sue scoperte agli inizi degli anni 50, più di mezzo secolo fa, a Princeton; ma per scelta di chi finanziava il progetto di ricerca i risultati da lui ottenuti non vennero diffusi se non tra uno stretto numero di addetti ai lavori.
infatti apparvero su delle riviste della carboneria:
Proceedings of the National Academy of Sciences, U.S.A.
Econometrica
Annals of Mathematics
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 6160 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Le radici culturali di una boiata

Messaggioda Fioravante Patrone » 12/09/2009, 16:14

Non è stato difficile, grazie a Google, scoprire una "fonte" di quanto espresso nel blog citato nel post precedente.
A dire il vero parlare di "fonte" è un po' eccessivo. Perché qui siamo molto più vicini al "cut&paste".

http://www.mkt.it/libro/04-36.htm

Vi si trova la sciocchezza su Princeton "anni venti" (anche se in foma meno cruda) e sull'equilibrio di Nash.
Chissà se si riescono a trovare altre "radici culturali ( :shock: )" :lol:


NB: non ho fatto una analisi approfondita, ma questo post si riferisce a un articolo apparso (secondo quanto detto sul sito) nel 2004, mentre quanto riferito nel post precedente è apparso nel settmbre 2009 in un blog. Per questo parlo di "radici culturali". Se invece di radici fossero invece frutti, basterebbe "invertire l'ordine dei fattori".

PS: aggiungo da questo sito una chicca carina:
Von Neuman nel 1928 con il teorema del minimax (un teorema che esclude il terzo per garantire il conflitto tra due giocatori, come avviene nel gioco degli scacchi), fu il primo a fornire una descrizione matematica completa di un gioco
che è ripresa "almost verbatim" nella pagina che avevo indicato prima:
Con il teorema del minimax (un teorema che esclude il terzo per garantire il conflitto tra due giocatori, come avviene nel gioco degli scacchi), Von Neuman fu il primo nel 1928 a fornire una descrizione matematica completa di un gioco.
Bello il "Von Neuman" ricopiato (altrove, in entrambe le pagine,s critto correttamente).
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 6162 di 10811
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Messaggioda GIBI » 12/09/2009, 17:06

OT,
perché di TdG non so proprio nulla e difficilmente me ne occuperò in futuro.


"...a me risultava che Ken Binmore fosse uno dei tanti matematici "convertiti" all'economia."

Perché non fai lo stesso, difficilmente faranno un film su di te, ma vista la credulità della gente e il livello degli economisti attuali, famoso e popolare lo dinventeresti certamente.
GIBI
Average Member
Average Member
 
Messaggio: 391 di 626
Iscritto il: 10/12/2007, 15:05

PrecedenteProssimo

Torna a Matematica per l'Economia e per le Scienze Naturali

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite