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Filologia e logica

05/04/2019, 15:58

Salve a tutti,

È la prima volta che scrivo in questo forum, spero di aver fatto bene ad aprire un nuovo argomento, visto che non ne ho trovati di simili. Vorrei premettere che non ho una formazione scientifica ma umanistica. Studio filologia e mi piacerebbe poter definire in modo formale un tipo di ragionamento frequente negli studi filologici. Spero possiate aiutarmi e darmi qualche dritta.

Spesso i filologi si trovano di fronte a situazioni di questo tipo. Un dato autore x, vissuto in una certa epoca nel passato, ha scritto un'opera letteraria in un dato manoscritto che è andato perduto (il cosiddetto originale d'autore, in sigla O). Di questo originale sopravvivono però delle copie, i tre manoscritti A B C, che sono stati copiati da ignoti.
Il critico confronta il contenuto dei manoscritti (le loro lezioni, ciò che si legge in un testo) nel tentativo di ricostruire l'originale perduto. Poniamo che, ad un certo punto nel testo, i manoscritti abbiano:

A: “il contadino si recò a casa
B: “il contadino si recò a casa
C: “il contadino si recò alla magione

Il critico Tal dei tali fa questo ragionamento: è più probabile che uno scriba, leggendo “magione”, non ne abbia inteso il senso e l'abbia semplificato, scrivendo “casa”. È infatti molto comune che una lezione più difficile (lectio difficilior) si banalizzi in una lezione più facile (lectio facilior), che non viceversa. Dunque, è più probabile che nel manoscritto perduto “O” la lezione originale sia stata “il contadino si recò alla magione”.
Ora, il ragionamento sarebbe il seguente:

A: Se una lezione è difficile allora è probabilmente originale
B: la lezione x è una lezione difficile
C: la lezione x è probabilmente originale

Ora, è corretto dire che il critico, in questo caso, ha effettuato un' inferenza deduttiva secondo il modus ponens?

Grazie!

Re: Filologia e logica

05/04/2019, 21:24

Sì.

Re: Filologia e logica

05/04/2019, 22:33

Grazie per la risposta!

Il fatto che la premessa contenga un'asserzione probabilistica non influenza l'inferenza? Da quel che ho capito leggendo Popper, le asserzioni universali dovrebbero avere il carattere di leggi di natura (che suppongo siano non statistiche), sbaglio?

Re: Filologia e logica

05/04/2019, 22:40

Puoi dare un significato deterministico a "probabilmente", per esempio anziché "la lezione x è probabilmente originale" puoi dire "la lezione x è originale in più della metà dei casi".

Re: Filologia e logica

05/04/2019, 22:44

Ottimo, grazie mille!

Re: Filologia e logica

06/04/2019, 07:09

In Logica non conta la natura del singolo predicato, ma la struttura del ragionamento.
Se è vera un’implicazione $P=>Q$ e sai che $P$ è vera, allora puoi dedurre che $Q$ è vera: questo è il modus ponens.
Cosa c’è scritto nelle varie $P$ e $Q$ non importa: fintantoché sai che stai lavorando con proposizioni $P=>Q$ e $P$ vere, $Q$ è vera.

Re: Filologia e logica

06/04/2019, 08:59

Molto interessante, grazie. E perchè P e Q siano “vere” si intende che debbano avere un riscontro effettivo nella realtà? Spiego il mio problema: il cosiddetto criterio della lectio difficilior viene applicato il più delle volte in modo euristico e intuitivo, non potendo verificare cosa c'è scritto nell'originale perduto. Quindi, poniamo, anche se non è sempre vero che “tutte le lezioni difficili sono originali”, il ragionamento, da un punto di vista formale, risulta sempre corretto, ho capito bene?
Grazie!

Re: Filologia e logica

07/04/2019, 09:49

Neph88 ha scritto:Molto interessante, grazie. E perchè P e Q siano “vere” si intende che debbano avere un riscontro effettivo nella realtà?

No.

Neph88 ha scritto:Spiego il mio problema: il cosiddetto criterio della lectio difficilior viene applicato il più delle volte in modo euristico e intuitivo, non potendo verificare cosa c'è scritto nell'originale perduto. Quindi, poniamo, anche se non è sempre vero che “tutte le lezioni difficili sono originali”, il ragionamento, da un punto di vista formale, risulta sempre corretto, ho capito bene?

Sì.
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