Visto che sti giorni va di moda il principio di induzione e visto che mi sono rotto di fare gli esercizi di teoria di Galois, scrivo un piccolo saggio sopra il principio d'induzione.
Il principio di induzione viene formalizzato da Peano nel suo terzo assioma dei numeri naturali. Per la cronaca i primi due sono; per la cronaca la definzione rigorosa è:
Si chiama terna di Peano ogni terna (N,0,f), dove N è un insieme contenente 0 e f una applicazione su N che verifica le tre seguenti proprietà (i tre assiomi di Peano)
1) 0 non appartiene a Imf
2) f è iniettiva
3) se M è un insieme contenente 0 per cui f(M) è contenuto in M, allora M=N.
ora, che una siffatta terna esista sembra non dimostrabile; quindi:
ASSIOMA DELL'INFINITO: Esiste una terna di Peano.
a questo punto è importantissimo il seguente
Teorema: (porta il nome di due matematici tedeschi che non mi ricordo (mi perdonino!!))
Se esiste una terna di Peano allora questa è unica
quindi ha senso la seguente
definizione: l'unica terna di Peano la chiamiamo "insieme dei numeri naturali"; e si pone f(0)=1, f(f(0))=2... e via dicendo. L'applicazione f viene detta "applicazione del successivo".
A questo punto si definisce la somma e il prodotto nel modo più ovvio e tutte quelle belle cose. Veniamo ora al terzo assioma di Peano:
con questa nuova interpretazione di f, possiamo formulare il terzo principio di Peano nel seguente modo:
Se M è un insieme contenente 0 che se contiene n contiene anche n+1, allora N=M. In tale nuova formulazione nessuno ha difficoltà nel riconoscere la base del principio di induzione nella sua forma cosiddetta debole.
la forma forte si ottiene invece riformulando ulteriormente il terzo assioma di Peano nel seguente modo:
Se M è un insieme contenente 0 che se contiene tutti i numeri fino a n-1 contiene anche n, allora M=N.
beh.. il fatto che queste tre formulazioni del terzo assioma di induzione siano equivalenti è una questione molto complicata e bella ed una dimostrazione si trova nel mio antichissimo post "tre assiomi e una dimostrazione".
Comunque sia siamo arrivati alle versioni note del principio di induzione:
forma debole: Sia Pn una proprietà vera per un naturale di partenza n0 e tale che la verità di Pn implica quella di Pn+1, allora tale proprietà è vera per ogni naturale maggiore o uguale di n0
forma forte: Sia Pn una proprietà vera per un naturale di partenza n0 e tale che la verità di Pn0 Pn0+1.... Pn0+k implica quella di Pn0+k+1 allora tale proprietà è vera per tutti gli i naturali maggiori od uguali di n0
Chiaramente tali formulazioni del principio di induzioni non sono "sintatticamente" equivalenti al terzo assioma di Peano e quindi necessiterebbero di una dimostrazione che, sebbene facile, non mi va di postare (ihih).
A questo punto voglio soffermarmi sulle molte varianti del principio di induzione:
1) Sia Pn una proprietà vera per un certo naturale n0. Se la falsità di Pn (n>n0) implica la falsità di Pn-1, allora tale proprietà è vera per ogni naturale maggiore od uuguale di n0.
2) Sia Pn una proprietà vera per n0 e per n0+1. Se Pn vera implica Pn+2 vera allora tale proprietà è vera per tutti gli n >= n0
3) Sia Pn una proprietà vera per un insieme superiormente illimitato di naturali. Se Pn falsa implica P+1 falsa allora tale proprietà è vera per tutti i naturali a partire dal minimo del precedente insieme su sui è vera
4) Sia N1, N2,... una successione di insiemi numerabili e P1,P2... una successione di proprietà da verificare rispettivamente su N1, N2... Supponiamo P1 vera sul primo (!?) elemento di N1 e supponiamo Pn vera sul k-esimo elemento di Nn, allora se tale verità implica P(n-1) vera sul (k+1)-esimo elemento di N(n-1) e P(n+1) vera sul (k-1)-esimo elemento di N(n+1) tutto questo per n,k diversi da 1. Se inoltre P1 vera sul k-esimo elemento di N1 implica la verità di P1 sul (k+1)-esimo elemento di N1 e se infine Pn vera sul primo elemento di Nn implica P(n+1) vera sul primo elemento di N(n+1). Allora tutti gli elementi di N1... verificano rispettivamente le proprietà N1...
(sembra un pò astrusa quest'ultima variante, ma si può comprendere facilmetne qualora si pensi alla dimostrazione della numerabilità dell'insieme dei numeri razionali.
beh... non gliela faccio più a scrivere e quindi vi saluto a tutti...
ciao, ubermensch