Ovvero? Devi definire prima quali sono le modalità (per esempio i 90 numeri del lotto) e quindi rilevare quali siano le frequenze di ciascuno (per esempio quante volte sono usciti in un anno) e poi determinare la moda osservando quale (o quali) sia uscito più spesso. La moda quindi in questo caso sarà un numero (o più numeri) compreso tra $1$ e $90$ (che sono le modalità che stiamo osservando) ma assolutamente NON una delle frequenze di uscita. Sempre numeri sono ma hanno un significato completamente diverso, chiaro?
Ok ripropongo con: Una classe ha 5 alunni, i cui voti dell'ultima interrogazione sono stati: 6, 6, 7, 10, 6 Calcolare la moda dei voti assegnati agli alunni.
In questo caso è 6.
Giusto?
Non tradire mai chi ti regala un sorriso perché magari ha la morte nel cuore ma ti dona lo stesso la vita.
Se il carattere che stai studiando è "valutazione in decimi degli studenti di 1C" le cui modalità sono i numeri interi da zero a dieci allora sì ma sarebbe meglio rappresentare il tutto con una tabella in modo da evidenziare la differenza tra i numeri che rappresentano le modalità e numeri che rappresentano le frequenze.
DavidGnomo ha scritto:Comunque nei libri di scuola media sovente danno una sequenza di numeri come scritta su e chiedono di calcolare la moda.
Quelli si chiamano "dati grezzi", sono quelli rilevati direttamente. Una buona pratica (e un buon esercizio) è quella di "trasformarli" in tabella come quella soprascritta.