Il mio dubbio riguarda il calcolo del prezzo unitario, ovvero sia il rapporto $ p/q $, ove p sta per il prezzo complessivo e q per il numero di unità acquistate. Un'operazione indubbiamente intuitiva e aritmeticamente semplice, ma che mi ha lasciato con qualche dubbio dal punto di vista concettuale. Nello specifico, una volta calcolato il prezzo unitario $ pu $, cosa ci assicura che ciascuna dell'unità $ q $ non possa discostare il proprio prezzo da questo valore lasciando invariato il prezzo complessivo $ p $?
Mi spiego meglio con un esempio:
Sia $ p = 5€ $ il costo di un pacchetto di $ q = 5 $ sigarette (utilizzo 5 per semplicità di calcolo e rappresentazione). Secondo la formula del prezzo unitario, $ pu = 1€ $. Graficamente avremo:
1 | 2 | 3 | 4 | 5 |
1€ | 1€ | 1€ | 1€ | 1€ |
Ciò, tuttavia, non impedisce ai prezzi, tenendo costanti ed eguali fra loro le caratteristiche di ciascuna unità, di discostarsi da questo valore lasciando invariati $ p$ e $q$. Exempli gratia:
1 | 2 | 3 | 4 | 5 |
0,5€ | 1,50€ | 0,25€ | 1,75€ | 1€ |
$ pu $ sarebbe ugualmente pari a 1€, nonostante la grande variabilità dei prezzi stessi.
Per quanto in termini pratici possa risultare illogico che i venditori applichino prezzi aleatori a prodotti eguali fra loro, il discorso, a mio parere, resta matematicamente vero.
Sto trascurando qualcosa? Ringrazio in anticipo e mi auguro che qualcuno possa schiarirmi un po' le idee.