da Pesca321 » 28/06/2017, 13:42
Io penso che quando si affrontano questo genere di argomenti si cada troppo facilmente (lo so, è già stato detto ma lo ripeto) nel luogo comune "l'erba del vicino è sempre più verde". Che, a mio parere, è meglio rappresentata dalla frase tipica dei bambini piccoli quando dai una cosa ad uno, ma non all'altro, e l'altro esordisce con: "eh ma perchè lui sì e io no?".
Vi prego, smettiamola. Io insegno ai miei bambini di catechismo di seconda elementare a non fare paragoni con gli altri. Lo trovo un comportamento estremamente infantile, tipico di persone che non apprezzano quello che hanno, e che sono estremamente spaventate all'idea di avere qualcosa in meno degli altri, quindi in qualche modo essere un gradino sotto gli altri.
Anche i discorsi del tipo "io sono un insegnante della materna e mi occupo tutto il giorno di 25 bimbi, è inconcepibile che guadagni meno di un programmatore che sta 8 ore davanti a un computer e ha molte meno responsabilità di me" mi stroncano i nervi. Mi fanno veramente voglia di picchiare qualcuno (e scusate se è poco). Innanzitutto, chi sei tu per giudicare il lavoro di qualcun altro? Hai mai lavorato come programmatore, sai di cosa si tratta in particolare? sei a conoscenza che ha altri tipi di responsabilità? Ma soprattutto: perchè dobbiamo sempre confrontarci con altri? perchè non possiamo accontentarci (se lo abbiamo) di uno stipendio buono, che ci permetta di vivere, senza andare sempre a sindacare?
D'altra parte, concordo con chi in questo post criticava un comportamento lamentoso degli insegnanti, riguardo soprattutto al carico di lavoro e alle condizioni di lavoro. Ho molti amici insegnanti, chi di materna, chi di primaria e chi secondaria, e purtroppo è abbastanza diffuso il pensiero "il lavoro dell'insegnante è il più pesante al mondo, beata te che dopo 8 ore in ufficio stacchi e vieni a casa".
Bè, aspettate un attimo. Io ho lavorato sia come insegnante nella secondaria (supplenze, corsi di recupero e lezioni private) sia come programmatore (il mio lavoro attuale). Credo di avere la giusta esperienza per poter dire di conoscere entrambi le condizioni lavorative della scuola e dell'azienda/ufficio.
Ognuna delle due ha i suoi pro e i suoi contro (e questo è già stato detto). L'insegnante ha orari "elastici" (passatemi il termine), se è bravo nel suo lavoro e si sa organizzare bene riesce anche a finire in poche ore il proprio lavoro (l'ho vissuto sulla mia pelle), ma fa un lavoro psicologicamente devastante. Lasciatemelo ripetere: devastante. L'avere a che fare contemporaneamente con tanti ragazzi, quindi caratteri ed esigenze diverse, quindi tantissimi stimoli, richiede una serenità mentale che secondo me non è alla portata di tutti, e chi non ha esperienza in questo lavoro non può capire.
D'altra parte, il lavoro in azienda (diciamo come programmatore, per fare un esempio) ti dà orari fissi (quindi, se sei bravo, hai la sicurezza che alle 17 stacchi), a volte ti dà dei benefit (asilo, macchina, dipende dall'azienda) e, diciamocelo, cazzeggiare è relativamente facile. Se sei un minimo furbo e non ti fai sgamare, nessuno se ne accorge, oppure i capi lo sanno ma lo mettono in conto. (E' grave questo? certo che lo è. Però nessuno ha mai affrontato il problema "ma delle 8 ore di lavoro, quante- effettivamente- ne lavorano gli italiani?"). Il rovescio della medaglia è che (e non sottovalutiamolo!) tu quelle 8 ore te le devi fare. Anche se non hai molto da fare, e credetemi che capita. E questo è estremamente svilente per chi ha voglia di lavorare e vorrebbe fare di più.
Quindi, riassumendo: a chi critica gli insegnanti in genere rispondo: sai cosa vuol dire fare l'insegnante? hai l'esperienza per giudicare questo lavoro? e se fare l'insegnante è tanto una bazza, perchè non lasci il tuo lavoro e lo fai anche tu? ("ah no no per carità, io non ho la pazienza per farlo" è la risposta più gettonata, ed ecco che si spiega tutto).
A chi è insegnante e fa la vittima dicendo che l'insegnante è il lavoro più duro al mondo, dico: sai cosa vuol dire fare un altro lavoro? hai mai provato? e se fare un altro lavoro è tanto una bazza, perchè non smetti di fare l'insegnante e fai un altro lavoro?
Ecco cosa manca di più al giorno d'oggi: il buon senso. Il buon senso di non giudicare quando non si conosce; di provare a mettersi nei panni degli altri; di non paragonarsi agli altri in continuazione.
Scusate la lungaggine del post, ma -credo si sia capito- l'argomento mi sta a cuore.
Riflettere è considerevolmente laborioso; ecco perchè molta gente preferisce giudicare. (Ortega y Gasset)