Martino ha scritto:[...] D'altro canto Alphazero cosa fa? Non lo sappiamo! L'unica cosa che è stata fornita ad Alphazero come informazione sono le regole del gioco! In altre parole Alphazero ha dedotto principi non formulati (quello che per Stockfish erano le "caratteristiche", ma non necessariamente sono le stesse) in poche ore, come? Giocando contro se stesso e imparando dai propri errori (un approccio "umano" al gioco). Risultato? Il nuovo programma è di gran lunga migliore di qualsiasi programma di scacchi esistente. Per questo l'idea che il "creatore" deve sapere almeno quanto il "creato" è superata: questi programmi prendono poche informazioni di base e costruiscono cose inimmaginabili.vict85 ha scritto:Gli scacchi sono un problema relativamente semplice per un computer.
...e qui sta la mia obiezione.
Quello che non potrà fare il programmatore è prevedere cosa farà il programma nel medio-lungo termine, perchè l'algoritmo di apprendimento avrà creato una rete di conoscenze talmente complessa che risulterà impraticabile calcolarla "a mano" in un tempo ragionevole per un essere umano. Ma il fatto che il programmatore non conosca a che punto dello sviluppo è la rete neurale dopo un tempo t (per t sufficientemente lungo) è solo una questione di potenza di calcolo.
In ogni caso, il programmatore deve conoscere l'algoritmo che sta alla base dell''"apprendimento" e quindi essere in grado di costruire la rete esattamente come il programma che ha istruito (teoricamente, del resto non credo che un essere umano potrà mai mettersi ad analizzare 44 milioni di partite in tutta la sua vita ).