Mah... diciamo che argomenti come questi in un certo contesto hanno una conclusione abbastanza prevedibile: un inizio tutto sommmato tranquillo; un intervento iniziale incisivo quasi ad accentrare a sè (volenti o nolenti) l'attenzione; altri interventi; dibattiti su questi interventi con polemiche (a volte una questione d'onore quasi); irrimediabile infine il più o meno rapido collasso in un silenzio funereo. In definitiva l'OP rimane sospeso, quasi scacciato dalla sua stessa discussione.
Un buon suggerimento te l'hanno già dato:
parla con qualcuno. Solàal ti ha suggerito qualcuno, che a suo dire è aperto. Altrimenti va bene anche qualcuno che con l'orientamento universitario ha a che fare, con studenti che studiano Matematica, con professori, con qualcuno che pensi ti possa aiutare...
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Se è possibile, parla direttamente. Non è una scemenza o una cosa di poco conto. La comunicazione scritta è di sua natura più razionale e molto più organizzata rispetto a quella orale, con il rischio a volte più di seppellire che di mostrare: ciò che scrivi viene rivisto, corretto, riaggiustato...; mentre nel parlato quando dici una cosa non la puoi cancellare, emergono dettagli non da poco su quello che vuoi dire e come lo dici. Insomma nel parlarsi faccia a faccia è tutto diverso, invece di stare davanti a un schermo che non capisce. Comunque fai tu.
Suggerimento spassionato: se ci tieni, riprenditi la discussione. Incomincia con l'intervenire, col dire le tue sensazioni, cosa hai deciso, quali sono i tuoi dubbi. È importante. Anche perché chi è intervenuto, lo ha fatto (ciascuno a modo suo) per te.
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Ancona ha scritto:Forse [...] hai studiato troppa filosofia e troppo poca matematica.
Onestamente è una cazzata, dettata forse dall'opinione che «il lavoro di un filosofo consista nel ciarlare a vanvera, tutt'altra cosa fa il matematico». (Ma c'è qualcuno qua dentro dentro che sappia in cosa consista il lavoro di un filosofo impegnato nella ricerca? Indovino: no.)
Ancona ha scritto:Il dubbio che ho evidenziato al punto 2) è in realtà estremamente, estremamente comune, e non significa che stai crescendo [...]
La crescita è un qualcosa di personale: ciascuno ha il suo percorso e in questo impara. Tralasciando questo, dubito che sia una cosa così comune come la fai tu quello che è stato espresso nel punto (2). Quantomeno prova ad apprezzare i passi.
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Comunque c'è un qualcosa dietro le parole che mi fa sorridere. Uno si presenta con un muro di post, finendo per sminire anche i più timidi passi di OP (oppure OP si sente sminuito, come non farlo del resto?), un altro dice che lui non sta crescendo (un granché). E immancabili a questo punto le prescrizioni "mediche" (fai questo, leggi questo, ...), come se la ricetta fosse quella. Insomma per quanto grandi Matematici possiate essere ora, inizialmente anche il vostro percorso sarà stato lento, i vostri passi timidi, che avete impiegato il tempo che ci è voluto per imparare qualcosa. Lasciate crescere, piuttosto che dire:
solaàl ha scritto:"la matematica è questo, ma nemmeno noi ci abbiamo capito granché perciò stai tranquillo e non sentirti uno stupido. Te la faccio vedere. Guardala, decidi se ti piace, senza che uno psicologo o un corso di studi ti influenzino, il resto è un corollario di cosa avrai deciso a quel punto."