gio73 ha scritto:Ti sbagli faussone, io insegno alle medie e
...ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare
Ah, bene! Ricordavo male, sarei curioso di sapere qualche dettaglio (se riferibile) su queste cose inumane
gio73 ha scritto:Sono molto a contatto con i giovani (allievi, figli, figli di amici, amici dei figli, nipoti...) e questo è un gran bene perchè mi proietta verso il futuro. I ragazzi sono molto in gamba ma rispetto al passato ho l'impressione che le richieste siano diminuite, che ci si aspetti sempre il massimo e quindi non si chieda più di tanto per il timore che non riescano.
[.....] ricordo anche che non capivo sempre tutto: alcune cose erano difficili, ma dovevo provarci lo stesso.
Interessante, forse una delle possibili chiavi di lettura emerge proprio da queste tue parole (specie da quelle che ho sottolineato in grassetto).
Io, (ma ho un campione infinitamente più piccolo del tuo), ho osservato in effetti proprio una certa "pigrizia" nell'affrontare le cose che non si capiscono subito. Ma non do la colpa ai ragazzi ovviamente, credo che le cause siano da ricercare nel diverso mondo in cui mediamente si vive oggi rispetto a 30-35 anni fa: per esempio qualunque informazione è accessibile facilmente, forse l'avere tutto a portata di mano non è sempre salutare e abbassa il senso critico.
Sarebbe poi da riflettere anche se il diverso modo di insegnare sin dalle elementari, e soprattutto se il diverso modo di star dietro ai bambini, con tutte le migliori intenzioni, contribuisca a questo*.
In ogni caso ho visto anche io orrori nell'insegnare simili a quelli descritti da friction in questa discussione, anche quello certamente non aiuta a rendere più curiosi e meno pigri gli allievi.
*Io da bambino ricordo l'aiuto dei miei genitori nel fare i compiti come un fatto eccezionale, quelle erano cose che dovevo sbrigarmi io, il coinvolgimento dei genitori consisteva nel controllare che i compiti fossero stati fatti, e non molto di più (lo stesso era per i miei amici, con poche eccezioni). Oggi i compiti tende a farli la mamma o il papà e poi il bambino, a meno da quello che ho visto e vedo io (non ho figli come si è capito, quindi non ho esperienza diretta, né continua nell'ambiente).