CIa0 Delirium, come prosegue la tua ricerca?
Io oggi ho terminato la prima bozza, e l'ho inviato per la correzione al mio relatore di tesi magistrale.
Ti scrivo non solo per comunicare la lieta notizia (dopo circa 11 mesi di ricerche, da solo, ho scritte 22 pagine...), ma anche per scrivere un po' di questa esperienza.
Innanzi tutto ero partito col voler estendere "una condizione necessaria" a un caso più generale: non ti dico quante volte mi ero convinto che non si potesse fare, che non avevo le nozioni adatte per estenderla, e roba simile; alla fine dei conti ho dimostrato (salvo errori) che l'idea di partenza è giusta e fattibile!
Non ricordo nemmeno quante volte ho cambiato l'obiettivo dell'articolo...
Qui a Napoli diciamo che
la coda è più scocciante da scorticare: erano
due (2) mesi che non riuscivo a chiudere l'articolo, poi ho capìto il perché: i supposti teoremi finali erano sbagliati, e correggendoli ho ritrovato la condizione "sufficiente" del caso generale e ho trovato un'estensione della condizione "necessaria" al caso generale; aggiungendo una nota in cui evidenzio che, allo stato dell'arte attuale, meglio di così non si può fare.
Lezioni che ho appreso.- Se non riesci a chiudere un teorema: può darsi che sia sbagliato; può darsi che tu non abbia capìto le nozioni precedenti; può darsi che manchi qualche ipotesi\strumento di lavoro.
- Se non capisci delle nozioni, ed utilizzandole continui a non capirle: controlla che tutto sia corretto, perché potrebbe esserci qualche errore.
- Collegandomi al punto precedente: gli esempi (pure scemi, deficienti e imbecilli) "salvano la vita". Scrivo "vita" per non fare un riferimento esplicito a una parte anatomica del corpo umano...
- "Il diavolo è nei dettagli". (Proverbio antico, ma molto vero nella ricerca matematica.)
Spero che queste considerazioni possano essere utili anche ad altri\e\*.