Re: Buon metodo di studio

Messaggioda Intermat » 20/03/2017, 22:24

Injuria ha scritto:
Questo è quello a cui serve, a mio modesto parere, l'università. Un laureato non deve essere una sorta di hard-disk che si ricorda tutto quello che ha fatto ma una persona in grado di andare ad aprire i libri giusti per poter recuperare le informazioni necessarie nel mondo del lavoro o della ricerca.


Ciò che intendevo con la mia ultima frase è proprio questo: il grado di specializzazione richiesto, l'aumento delle conoscenze disponibili, il tempo e la struttura delle università odierne non permettono nemmeno di prendersi il lusso di fare questi ragionamenti, sono semplicemente superflui (allorché io mi chiedo a cosa serva dire di essere specializzati in qualcosa a livello universitario quando si hanno solo infarinature...e non è una provocazione).
A volte noto queste differenza attraverso il confronto con le generazioni precedenti: prima degli anni '90 molti ingegneri venivano dal liceo classico e devo dire che le capacità di organizzare il pensiero, la memoria e l'esposizione sono maggiori e molti ricordano parecchio di ciò che hanno fatto all'università. C'è da dire che in passato ci si laureava con meno di 25 esami, attualmente forse si arriva a quasi il doppio e con tesi doppia. Nonostante il maggior numero di esami l'età di laurea si è abbassata in modo considerevole nei decenni, che questo sia positivo o negativo è una valutazione soggettiva.

Io fra triennale e magistrale ho fatto 32/33 esami. La media d'età, almeno ad ingegneria, non è molto bassa: siamo oltre i 26 anni. Io credo che effettivamente molti cdl diano solo una infarinatura (per quanto sufficientemente approfondita) in modo tale da trovarsi bene per poi affrontare i diversi tipi di lavoro che sono richiesti. Non so cosa potesse fare un ingegnere neolaureato degli anni '70-'80 ma non credo fosse molto più preparato di un neolaureato di oggi. Ovviamente a parità di tipologia di studente. Il fatto è che oggi si laureano molte più persone e quindi è più facile vedere un neolaureato "ignorante" che ti fa concludere che "era meglio una volta". In ogni caso io ricordo bene moltissime materie che ho fatto (è vero che ho appena finito!), anche quelle dei primi anni. Insomma secondo me si tende a sottovalutare i più bravi perché si ha più a che fare con i mediocri che, in numero, sono aumentati rispetto a 20/30 anni fa. Ovviamente sono solo mie opinioni, nessuna certezza!
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Re: Buon metodo di studio

Messaggioda Injuria » 21/03/2017, 14:40

Non so cosa potesse fare un ingegnere neolaureato degli anni '70-'80 ma non credo fosse molto più preparato di un neolaureato di oggi. Ovviamente a parità di tipologia di studente. Il fatto è che oggi si laureano molte più persone e quindi è più facile vedere un neolaureato "ignorante" che ti fa concludere che "era meglio una volta".

No, non ne concludo che era meglio una volta, anzi odio questo atteggiamento privo di fondamento, di sicuro il tipo di formazione è diverso. Dal punto di vista della vastità degli argomenti trattati e dell'uso della tecnologia credo che siano anche meglio i laureati recenti. Sarebbe d'altronde impossibile riproporre quel modello formativo, molto più mnemonico e letterario. Anche i libri di testo sono cambiati (bisogna dire anche che se ne usano sempre meno a favore di presentazioni e dispense).
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Re: Buon metodo di studio

Messaggioda axpgn » 21/03/2017, 15:28

Mi piacerebbe tanto che a questa discussione partecipasse Erasmus ... :lol:
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Re: Buon metodo di studio

Messaggioda Vikhr » 21/03/2017, 18:10

Intermat ha scritto:(anche le stesse tesi erano più scarne e meno interessanti)

Da una persona che comincia ad essere stanca e ad averne abbastanza di una certa esperienza negativa, contenta quasi solo di poter finalmente chiudere un capitolo della propria vita, del resto è anche mediamente più facile non potersi aspettare chissà cosa, è raro trovare chi dopo mille estenuanti lotte ha ancora la verve e l'intraprendenza di un tempo. Non nascondo che anch'io ormai, purtroppo, ho altri interessi.

Intermat ha scritto:A me sembra che tu, a volte, dica che l'uva è acerba solo perché non ci sei arrivato.

Potrebbe essere. Come, rimanendo in termini metaforici, potrebbe anche essere che a me succeda spesso che, una volta che riesco finalmente ad arrivarci, sia ormai diventata marcia, se qualcun altro nel frattempo non se l'è finita tutta, e allora solo in quel momento dico "è marcia/se la sono finita, andiamo a mangiare qualcos'altro". Quando giungerà anche per me il momento della tesi triennale (comunque vicinissimo, mi mancano 4 esami) allora vedrò se è come dico io.

Intermat ha scritto:Invece dovresti semplicemente non preoccuparti degli altri e seguire quello che hai deciso di fare, ovvero andare ad un ritmo per te più sostenibile.

Che è quello che ho fatto. Semplicemente, nel frattempo, ho avuto modo di osservare gli studenti più performanti e ho riscontrato quanto detto, può darsi semplicemente che il mio campione non sia sufficientemente significativo.

Injuria ha scritto:Di contro ci sono stati esami che ho rifatto anche 3 volte di cui possiedo ancora i concetti principali e che potrei ridare, non dico domani mattina, ma dopo un ripasso di una settimana

Ottimo, vuol dire che posso essere certo che tutta la fatica che ho fatto con quell'Analisi 2 ripetuta 7 volte non sarà buttata via, anche se la mia carriera ne è uscita un po' compromessa.
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Re: Buon metodo di studio

Messaggioda Albesa81 » 23/03/2017, 09:41

Intermat ha scritto:Un laureato non deve essere una sorta di hard-disk che si ricorda tutto quello che ha fatto ma una persona in grado di andare ad aprire i libri giusti per poter recuperare le informazioni necessarie nel mondo del lavoro o della ricerca

D'accordissimo.
Intermat ha scritto:Non so cosa potesse fare un ingegnere neolaureato degli anni '70-'80 ma non credo fosse molto più preparato di un neolaureato di oggi.

Non conosco il livello di preparazione medio degli ingegneri di ieri e di oggi e quindi non mi esprimo in merito, ma una cosa è certa: mentre fino a 25-30 anni fa l'ingegnere era percepito dall'opinione pubblica come una persona colta e capace (e questo lo portava a godere di un certo "prestigio sociale", con tutti gli annessi e i connessi), oggi questo non è più vero.
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Re: Buon metodo di studio

Messaggioda Intermat » 23/03/2017, 14:02

Albesa81 ha scritto:
Intermat ha scritto:Non so cosa potesse fare un ingegnere neolaureato degli anni '70-'80 ma non credo fosse molto più preparato di un neolaureato di oggi.

Non conosco il livello di preparazione medio degli ingegneri di ieri e di oggi e quindi non mi esprimo in merito, ma una cosa è certa: mentre fino a 25-30 anni fa l'ingegnere era percepito dall'opinione pubblica come una persona colta e capace (e questo lo portava a godere di un certo "prestigio sociale", con tutti gli annessi e i connessi), oggi questo non è più vero.

Questo è vero come è anche vero che negli ultimi anni ci sia stata una crescita nella "disistima" di tantissime professioni: politici (tutti ladri!), medici (proni alle multinazionali del farmaco), ingegneri (non si sa perché!) e così via. Mi sembra un problema più generalizzato e non relativo solo agli ingegneri.

PS: Soprattutto recentemente, con la diffusione di internet e dei social, le persone più ignoranti, con cui fino a 15/20 anni fa non avresti parlato nemmeno al bar sotto casa, hanno la possibilità di "informarsi" (a modo loro) e di sproloquiare sentendosi all'altezza di chiunque altro. Questo è evidente in ogni situazione: episodi di meningite $->$ tutti medici, terremoti $->$ tutti sismologi, crolli di un ponte $->$ tutti ingegneri civili, indagini varie $->$ tutti magistrati. Insomma la disistima mi sembra evidente verso ogni professione e non credo sia legata con la preparazione media dei diversi professionisti.
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Re: Buon metodo di studio

Messaggioda Albesa81 » 23/03/2017, 15:00

Intermat ha scritto:Questo è vero come è anche vero che negli ultimi anni ci sia stata una crescita nella "disistima" di tantissime professioni: politici (tutti ladri!), medici (proni alle multinazionali del farmaco), ingegneri (non si sa perché!) e così via. Mi sembra un problema più generalizzato e non relativo solo agli ingegneri.

Con la differenza che politici e medici sono categorie iperprotette dalla notte dei tempi: questo perchè (penso io), in un modo o nell'altro, risulta ben chiaro a tutti il loro compito all'interno della società e dunque, a prescindere dal loro operato, la loro importanza viene unanimemente riconosciuta.
Non così per gli ingegneri, le cui mansioni precise sono sconosciute alla massa (prova ne è la domanda classica di moltissimi ragazzi che chiedono informazioni sui corsi di laurea in ingegneria "ma che cosa fa esattamente l'ingegnere xyz?").
In sostanza, se non si ha cognizione di qualcosa, è difficile riconoscerne adeguatamente il valore. ;)
E qui il discorso potrebbe allargarsi ma mi fermo perchè temo che siamo già paurosamente in OT :-D
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