Buongiorno a tutti,
come gran parte dei neolaureati ho il grande dubbio del dottorato sì o dottorato no. Mi sono laureata in Finanza Quantitativa ad ottobre contro ogni aspettativa. Dico contro ogni aspettativa perchè nella mia carriera scolastica ed universitaria ho sempre preso la strada che tutti mi sconsigliavano perchè non mi ritenevano all'altezza.
Alle medie i professori dissero che non sarei mai riuscita a fare il classico, era troppo impegnativo per me. Dopo 5 anni avevo la maturità classica in tasca. Per la triennale il consiglio generale era "non fare economia politica, troppa matematica e tu hai fatto il classico". Stessa cosa poi prima di partire per il primo Erasmus ("ma dove vai a perder tempo, costa troppo...blablabla"), per la scelta della Magistrale ecc.
Insomma ho sempre avuto intorno persone che non credevano in me e nelle mie capacità. Quasi tutti tranne i miei genitori che mi hanno sempre spinta a prendere la strada apparentemente più tortuosa.
Ora lavoro da circa sei mesi in una multinazionale, sono alla fine del mio stage e ci sono buone possibilità che mi tengano, ma la lampadina del dottorato non si è mai spenta del tutto. Mi manca studiare e la soddisfazione del "ah ora ho capito..". Mi piacerebbe approfondire meglio e "giocare" con dati e modelli sul rischio di credito.
Non sono una mente brillante, e la mia lode me la sono sudata. Che faccio? Dottorato (ammesso che riesca a vincere la borsa...) o ufficio?
Qualsiasi consiglio è ben accetto!!